giovedì 8 gennaio 2015
Sotto Scorta
La similitudine tra la "cacciata degli ambulanti" da parte di Gnassi e quella biblica dei Mercanti dal Tempio è piaciuta al mio amico teologo. Mi ha bonariamente precisato che a livello esegetico, Gesù ha cacciato solo due tipologie di.. ambulanti: quelli che vendevano animali per fare sacrifici ed i cambiavalute in quanto, per potere mostrare un perfetto sacrificio a Dio, bisognava farlo con denaro ebraico e non con moneta romana corrente. Entrambi facevano fortuna perché prendevano una percentuale e il rimanente era tutto intascato dai sacerdoti. Non è cambiato molto. Gnassi è stato meno biblico, li ha cacciati tutti. Lo considero, politicamente parlando, già "fuori". Troppe sono le scadenze, che presto gli cadranno sulla testa: aeroporto sempre più chiuso, un teatro sempre più fermo, cantieri al palo, dalla murri alla novarese, dalla questura ai campi da calcio. Allargando lo sguardo alle grandi questioni, potrei ricordare un turismo cotto, un centro storico morente, una mobilità ferma, urbanistica inesistente, ambiente dimenticato, sicurezza da paura. Da sole potrebbero esigere le valigie sindacali. Un quadro avvilente, preoccupante per la generale impunità. Si riflette in ogni tipo di statistica e si riproduce nei difficili rapporti del Sindaco con le rappresentanze sociali, dalle categorie dei commercianti a quelle industriali, dai sindacati dei pochi lavoratori alle rappresentanze territoriali, senza dimenticare le Coop.
Tutto questo si traduce in calo di consenso, nonostante una campagna mediatica di quattro (4) fotocopie scandalosamente allineate. Basta fare un semplice raffronto tra la cronaca riminese e quella "vicina" riccionese. Ho visto un'intera pagina dedicata a Vincenzo Cicchetti, il grillino che doveva "schiantare" Ubaldi al primo turno. Criticava il gioco del golf sulla spiaggia sparito per eccesso di bora. A Rimini per avere lo stesso spazio dovrebbero rubare la..Lisi. La Tosi, per le quattro allineate sorelle è un insulto e soprattutto uno sbaglio elettorale. Hanno la fortuna che la caduta di Gnassi non avverrà per mano della giustizia, ma si dovrà attendere pazientemente la normale cessazione di questa tragica pantomima. Non possono permettersi di perdere il Comune di Rimini ma stanno incentivando tutte le concrete possibilità compresa quella ancora fantomatica che il mondo a 5S inizi ad organizzarsi nel migliore dei modi e non giocare per aiutare..involontariamente il Pd. C'è già stato un precedente con la staffetta tra Chicchi ed il Ravaioli scelto nella società civile. Alla sinistra andò bene ma segnò il passaggio ancora inconsapevole verso la democristianeria al potere. Il Pd lo ha ufficializzato. Qualcosa, a mio avviso è già in movimento, vedo la manina vendicativa di Melucci dietro alla strategia del medio periodo. Il parcheggio pagato della Petitti in regione, oltre a risanarne il bilancio ridotto come quello del Palas, la mette nelle migliori condizioni per una candidatura al posto di Gnassi, considerato da tutti, eccetto lo stupendo Morollino, un perdente sicuro. E' parcheggiata a portata di mano, non si sa mai che la caduta possa avvenire fragorosa ed anticipata, come dovrebbe essere se non fossimo nella Rimini d'Italia. Vedo anche la bicicletta di Tiziano Arlotti in questo disegno. I due storici nemici (Arlotti e Melucci) hanno capito che Gnassi continua a farsi del male da solo. Improvvisazione, egocentrismo, non di rado, arroganza. Sarà come andare a prendere il pane al forno, tantissimi quelli che gli andranno dietro, quindi ottime possibilità di vincere le elezioni. Finendo in un contesto dove il sindaco fa finta di comandare, ma in realtà al timone sono gli stessi due colonnelli di Ravaioli.
Facile dire solo fantapolitica. Aggiungendo anche, che più dei tatticismi bisognerebbe guardare le tante difficoltà della città. Finchè ci sarà un Partito tarato come il Pd di Renzi, vincerà il potere x il potere. La prima dimostrazione di questo teorema è proprio Arlotti. Viene visto come un'eroe di periferia, dimenticando che è stato insieme a Melucci il protagonista di quel nefasto e lungo periodo, troppo presto dimenticato, meglio noto come i 12 anni del Dottore. L'Uomo di Corpolò, non difetta in furbizia avendo studiato nella pregiata scuola Cislina, sa bene che per portare a termine il disegno servono le truppe cammellate di Melucci. Si ricomporrà il vecchio sodalizio. In ogni caso infinitamente migliore del Gruppo del Lungomare. Questa volta comanderà più Arlotti. Ma Gnassi è fuori. Il percorso è già iniziato in quella fucina regionale che ha portato all'accordo tra bersaniani e renziani sul nome di Bonaccini. Si è già capito che il potere ritorna nei quaranta chilometri che dividono Bologna da Reggio, con in mezzo Modena. Si era spostato troppo verso Ravenna. Noi non contavano niente prima, meno di niente adesso.