C'è un nostro amico che per spiegare il rapporto causa/effetto, usa sempre la metafora che afferma dove c'è mondezza ci sono topi, il problema si elimina prima pulendo, poi eliminando i topi. L'idea che Rimini si possa salvare con le Feste di Gnassi o le Frecce Rosse di Vitali, appartiene al genere delle due gags quotidiane che i Gemelli sfornano con fantasia per continuare la Fiction in rete da nove mesi senza approdare nel palcoscenico naturale chiamato Consiglio Comunale. La Città va sostenuta e ricostruita nelle sue fondamenta strutturali e strategiche, gettare brioches danzanti quando il popolo muore di fame o si suicida è opera medievale, come la spiaggia di Mussoni. La movida in Piazza Cavour è da chiudere, punto, lo chiedono anche gli esercenti storici, molti se ne vanno da soli, pensare sempre alla pattuglia di vigili per qualche sera è una presa in giro. E' un fenomeno destinato ad aggravarsi con gli effetti della crisi economica che mette in circuito la parte più disperata della popolazione, non serve a nessuno, danneggia davvero l'immagine della Città. Le scorciatoie non esistono, bisogna fare i conti con il mondo reale, buttando a mare quel conservatorismo nato su frasi scellerate "du vuoi chi vada" o " ben come i sta i que in sta ben in vel" declinate dalla politica del basso consenso con parole forbite piene di radici e tipicità. Le Leggi vanno applicate per quelle che sono, quelle sbagliate si cambiano e non si interpretano, si tratti di un vu cumprà o di un bagnino, la questione nel suo insieme è solo la metà del cielo, l'altra metà è fatta da un sistema pubblico che deve fare la sua parte, senza mostrare evidenti complicità.
martedì 10 aprile 2012
Causa ed Effetto
C'è un nostro amico che per spiegare il rapporto causa/effetto, usa sempre la metafora che afferma dove c'è mondezza ci sono topi, il problema si elimina prima pulendo, poi eliminando i topi. L'idea che Rimini si possa salvare con le Feste di Gnassi o le Frecce Rosse di Vitali, appartiene al genere delle due gags quotidiane che i Gemelli sfornano con fantasia per continuare la Fiction in rete da nove mesi senza approdare nel palcoscenico naturale chiamato Consiglio Comunale. La Città va sostenuta e ricostruita nelle sue fondamenta strutturali e strategiche, gettare brioches danzanti quando il popolo muore di fame o si suicida è opera medievale, come la spiaggia di Mussoni. La movida in Piazza Cavour è da chiudere, punto, lo chiedono anche gli esercenti storici, molti se ne vanno da soli, pensare sempre alla pattuglia di vigili per qualche sera è una presa in giro. E' un fenomeno destinato ad aggravarsi con gli effetti della crisi economica che mette in circuito la parte più disperata della popolazione, non serve a nessuno, danneggia davvero l'immagine della Città. Le scorciatoie non esistono, bisogna fare i conti con il mondo reale, buttando a mare quel conservatorismo nato su frasi scellerate "du vuoi chi vada" o " ben come i sta i que in sta ben in vel" declinate dalla politica del basso consenso con parole forbite piene di radici e tipicità. Le Leggi vanno applicate per quelle che sono, quelle sbagliate si cambiano e non si interpretano, si tratti di un vu cumprà o di un bagnino, la questione nel suo insieme è solo la metà del cielo, l'altra metà è fatta da un sistema pubblico che deve fare la sua parte, senza mostrare evidenti complicità.