sabato 9 marzo 2013

8 Marzo

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Gentile Assessore Nadia Rossi, citerei testualmente la sua collega di corrente Luciana Litizzetto in una delle sue Faziane incursioni domenicali "avete pragmaticamente rotto........" ma, querele a parte, non vorrei offrirle il fianco per giocare la parte dell'indignata. Ve lo hanno ribadito sui giornali anche i vs compagni di merende dell'associazione degli albergatori riminesi su una pagina della Voce odierna. Se da una parte è incredibile che un'assessore "di sinistra" e donna non abbia pensato che forse il premio lo avrebbe pure meritato una qualunque disgraziata che sta a casa, magari non per scelta sua, a farsi il culo a lavare, stirare, curare marito, figli e magari pure i genitori ( no? Ah, già... mica è iscritta alla confartigianato.... la disgraziata, magari fa la donna delle pulizie a casa di una delle donne di successo), dall'altra c'era da aspettarselo visto che il suo Capo, il Sindaco, ha diffuso le foto dei festeggiamenti della campagna promozionale alpina della riviera riminese, nelle quali, accattivanti donzelle fotografate in bikini mostrano apertamente le loro grazie, mentre gli uomini dai muscoli guizzanti debbono nascondere i propri gioielli in contorzioni spastiche o nascosti anche da una scarpa da tennis (mah?!?). Lo stesso Sindaco che d'estate si fa taggare al Fuera impavido alle differenze di genere: sarebbe interessante conoscere l'opinione della comunità gay e transgender su quelle foto. Ma c'era da aspettarselo, d'altronde siete voi quelli che avete incastonato nel partito la parola "Democratico" ma non avete intenzione di toccare la legge sul finanziamento pubblico ai partiti nonostante un plebiscito referendario che ne chiese l'abolizione: e poi i fascisti sono gli altri. Nel rinnovare la mia stima a tutte le donne, ma specialmente a quelle vere con la cellulite al culo perchè non hanno nè il tempo né il denaro per farsela togliere da costosi massaggi o creme miracolose, la mia stima va soprattutto a quelle oppresse e depresse da una società che le rende schiave di un mondo al maschile che le considera carne da macelleria sessuale sulle strade o nei salotti buoni di una borghesia impenitente, poco cambia (e solo una questione di prezzo). A quelle che ancora confondono un ceffone come un gesto d'amore, convinte pure di esserselo meritato. A quelle sole, costrette al doppio ruolo di madre e padre da un marito volatizzatosi grazie al lussurioso incontro con la turista zarina che è qui approdata , ironia della sorte, grazie a quell'aeroporto che anzichè offrirle uno straccio di lavoro derivato dall'indotto turistico promesso, è servito ad invertire le rotte di un turismo sessuale che mira ad accaparrarsi le pensioni dei nostri anziani (se Maometto non va alla montagna...) e che si macerano d'insonnia nel dubbio quotidiano di aver assolto con giudizio al ruolo di educatore, non potendosi confrontare con nessun'altro che con la propria coscienza e buona volontà. E la mia stima va anche a quelle che non hanno ancora capito che il loro valore non è direttamente proporzionale all'altezza del tacco che indossano. Infine la mia stima va anche a quelle donne che donne non sono solo per un beffardo tiro mancino del DNA. E infine auguro a Lei di ritrovare quell'integrità femminile che vi distingue da noi maschietti educati allo sminuimento dei sentimenti e delle emozioni perchè, seppure "fa molto uomo", è certamente poco masKio. 
Giorgio Cerasani