Trovo piuttosto fuori luogo l'iniziativa degli assessori al turismo romagnoli per lamentarsi, con la lettera, dello, a loro dire, scarso rigore scientifico e conseguente basso livello di attendibilità delle previsioni meteo. Già ieri Zaia, reg.Veneto, aveva invocato "il caro, vecchio Colonnello" che neppure nomino tanto è famoso. "Pioverà, piovviginerà, sarà nuvolo o ci sarà il sole!? E chi può dirlo amici di Rai Uno? Forse, chissà, non è detto, eeeh saperlo...": Lui si teneva sempre sul vago per non sbagliare e non prendersi gli accidenti. Ora Melucci & Co. lamentano la insensibilità verso l'industria turistica come se le Previsioni riguardassero elettivamente il turismo quando invece toccano tanti e tanti settori ricordiamo ex. l'agricoltura. Come hanno ricordato i meteorologi in questa polemica, nessuno ha interesse a sbagliare e farsi fama di... "cavolaro"! E' invece vero che esista una tendenza a comunicare talvolta esagerando. Il caldo diventa caldissimo, il freddo freddissimo. Questo è più caratteristico dei siti web meteo che devono intercettare pubblico, ed è uno dei volti del noto sensazionalismo dei media, o dei tv giornali che non delle rubriche meteo. Io credo che più che invocare "una mano sul cuore" per il turismo molto semplicemente occorrerebbe un organo certificatore per chiunque si metta a diffondere previsioni meteorologiche in quanto tra radio, giornali, tv, tv sat, web, meteorologi amatoriali si è creato un far west. Ed in effetti oggi le previsioni hanno origine da un unico modello matematico molto serio che ogni meteorologo "interpreta" secondo capacità proprie e comunque potremmo avere quasi sempre buone previsioni a qualche giorno anche per singole città ed invece accade, nella sovrabbondanza di voci, che alla fine sia poi come accennava ieri Zaia.
alberto amati