sabato 6 luglio 2013
Restitution
L’iniziativa ha una portata storica. Centosessantre, meno sette misti, parlamentari italiani rimborsano l'eccedenza dimostrando che con cinque mila euro ci campano ormai quattro famiglie che non si chiamino Piva o Bernabè. Nei giorni scorsi deputati e senatori del M5s hanno versato le eccedenze di indennità e diaria nel fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato, rinunciando anche alle indennità di carica delle commissioni. L’importo dei denari risparmiati si aggiunge ai 42 milioni di euro di rimborsi elettorali che il M5S ha rifiutato. Pratiche e conteggi sono ancora in corso, mentre i capigruppo hanno raccolto i cedolini delle operazioni e le schede riassuntive delle spese sostenute (alloggio, vitto, trasporti). La destinazione, fanno sapere dal Movimento, è provvisoria perchè in futuro ci piacerebbe metterli in un fondo comune cui partecipino anche i parlamentari di altri schieramenti, ad esempio i piddini come Arlotti e Petitti che non vedono l'ora di mostrarsi alla pari.
Nel frattempo sono partiti i bonifici all’indirizzo della Banca D’Italia e sui social network transitano le cifre. Lo sapevo che le previsioni su l'effettiva attrattiva del MoVimento erano come sempre sottostimate. La mia paura è che si ripeta, alle molto prossime elezioni, la manfrina della scelta dei probabili onorevoli cittadini. La mossa del Restitution Day ha fatto male al miscuglio da Street Parade chiamato Pidi. Cosa tireranno fuori per sminuire la portata mediatica e politica di un gesto senza precedenti? George ha fatto slittare l'incontro chiesto dal non segretario della maggiore forza politica, la vergogna della decisione sugli F35 e la sentenza della Consulta che ha salvato miserevoli pensioni sopra i 100 mila euro, non rappresentano un bel viatico per affrontare l'ex comico. Non faremo come in Egitto, non abbiamo ancora tanti islamici ed un esercito così preparato, le nostre forze sono troppo divise per considerarle come possibili arbitri di un paese in caduta libera. I capi della polizia vanno a Finmeccanica. Ci prendono anche per il culo, la pregiata ditta dei derivati Draghi&Saccomanni alterna previsioni di ripresa nei prossimi mesi. Nel MoVimento, facce sorridenti e orgoglio sincero nel testimoniare la diversità dai partiti, certo qualche mal di pancia rimane, in questi momenti è un atto eroico come quello di votare la Santanchè. Hanno la fortuna che la legislatura sembra davvero destinata a durare poco. Nel pidi sono aumentate le correnti. Uno conta uno, al massimo due compagni. La speranza è che si ritorni al passato con una netta e visibile differenza tra demo e postcomunisti. Matteo lo hanno cotto, il fatto che sia rimasto Walter con lui è sintomo di grandissima sfiga per il futuro.