giovedì 1 agosto 2013

Il Porto non è solo Fiscalità

La conferenza organizzata dalla sempre più potente Cna per sparizione dei concorrenti, ha voluto denunciare che buona parte della crisi nautica deriva da una fiscalità sbagliata che ha individuato in ogni possessore di barca grande, piccola, vecchia o nuova, un evasore potenziale. Ovviamente temi di carattere nazionali, ma onestamente ci saremmo aspettati anche una parentesi doverosa sulla situazione riminese. Esistono alcune questioni che le eviti solo volutamente per ragioni di facile comprensione politica anche per le quattro fotocopie. Iniziamo da quella più pesante e nello stesso tempo più giusta. L'esternazione del Presidente della Cooperativa dei Pescatori Carlo Cevoli, oltre ad essere totalmente condivisibile, meritava un cenno od un tentativo di risposta dal nugolo di assessori silenti incompetenti. Ha denunciato l'inerzia della Giunta che usa le aree portuali come l'Ariston di Sanremo, il nostro Ballandino organizza feste alcooliche, invece di una riorganizzazione ferma da anni. Volendo raccontare la storia in breve, va detto prioritariamente che nel Prg Chicchi, quello ancora vigente, l'area dove oggi sorge la Prua era destinata alla cantieristica, in seguito ad una variante legata alla realizzazione della Darsena, fu destinata a residenziale ricevendo il Comune come contropartita una cifra, che se non ricordiamo si aggirava attorno ai 3/4 milioni di euro. La strada che collega via Lucio Lando alla via Sinistra del Porto ed un'area di circa diecimila metri quadrati nella variante stessa veniva destinata al sistema portuale. Fu in virtù di questo inquadramento urbanistico che pescatori e cantieri del porto si misero insieme, realizzando a proprie spese, una proposta che seppur costruita sugli indirizzi del comune non ha mai visto la luce. A distanza di quindici anni è tutto fermo, causa feste. Un immobilismo tipico del sistema politico riminese, dove nulla viene mai visto nella continuità amministrativa ma nel protagonismo dei singoli amministratori. Sorgono i PalAstolfi con una velocità sorprendente per irrobustire la barcollante maggioranza, nello stesso tempo un problemino come il destino di centinaia di famiglie ed imprese viene ..dimenticato. Ci accorgiamo di essere una città di mare solo quando piove. Programmazione ed obiettivi strategici sono parolacce, non facciamo altri esempi, basta pensare alla fine che ha fatto il Piano Strutturale ed il povero, ma pagato, assessore che lo ha compilato. Nella lunghissima introduzione di Gnassi al Piano Strategico, che ho avuto il poco gradevole piacere di ascoltare, c'è stata una frase che mi è rimasta...impressa. Il bando o meglio l'invito a coloro che hanno delle proposte di farle pervenire al Sindaco che decide in un personale concorso quali siano meritevoli. Per il momento il concetto lo vediamo solo applicato agli Eventi e qualche operina di contorno bagnino-demaniale, ma l'invito è stato forte e reiterato. Gli altri Signor Sindaco? I Piani Urbanistici servono per dare le stesse garanzie ed opportunità a tutti, la soluzione prospettata è da codice...speciale. Nell'aspettare questo progetto definitivo dei cantieri, che difficilmente potrà diventare operativo in assenza di una progettazione complessiva del Porto, per altro prevista per Legge, sapendo che a Rimini le sorprese non mancano mai, sarebbe bello sapere, se almeno sia stato perfezionato il passaggio dei diecimila metri dalla proprietà al Comune di Rimini. Per concedere ai cantieri di creare aree di lavoro che oltre ad accrescere i sevizi alla portualità, sappiano dare più occupazione e sicurezza. I soliti politici, compresi quelli che hanno indossato un saio savonarolese, li invitiamo, magari accompagnati da un giornalista delle quattro inutili testate, a visitare una situazione che ci proietta agli inferi della portualità. Un viaggetto da Piazzale Boscovich alle banchine del Ponte di Andrea, con una puntatina, ospiti di Caronte, sulla sponda di S.Giuliano. E' l'altra faccia della Città, una delle centinaia di Misfatti o NonFatti, a meno che nel programma di mandato del sindaco ci fosse solo il Capitolo Feste.