Lunedì mattina è sempre una giornataccia, anche per leggere i quotidiani. Le redazioni la domenica lavorano a regime ridotto e per riempire le pagine dei quotidiani, il primo giorno della settimana, ci vogliono sempre un sacco di risultati sportivi. Fa molto piacere se Pittolo vince 6 a 2 contro la Folgore, ma non sono certo notizie che ampliano l’orizzonte.
Questo lunedì, però, un articolo importante c’era. Nelle pagine del Resto del Carlino il Primo Cittadino Andrea Gnassi (si quello della Notte Rosa) si esibiva in un’apologia totale per le cappelle dell’ultima settimana. Il Sindaco chiariva che dalla mancata apertura del museo dedicato ad Anna Frank nel Giorno della Memoria al traffico in tilt sulla statale…. Beh non è colpa sua. Qualcuno aveva dubbi?
Lui qualche dubbio pare averlo avuto, se si è sperticato nell’attacco all’ANAS su quotidiano… oppure la quantità di bestemmie accumulate sulla statale in questi giorni ha risvegliato qualcosa di evangelico in lui ed ha dovuto predicare sul peccato originale di Azienda Nazionale Autonoma delle Strade.
“Se Anas brilla per assenza strutturale, dall’altra parte per un limitatissimo lavoro di manutenzione irrilevante per la mobilità futura, procede senza neanche preoccuparsi di informare preventivamente Cittadini, Comune, Prefettura. Nella Conferenza dei Servizi, richiesta dal Comune a frittata già fatta (dunque a code chilometriche già formate…), si è intimato ad Anas di terminare l’intervento prima che si aprano quelli di via Tonale e del ponte di via Coletti pena lo stop dei loro interventi, prova ne sia il fatto che è stato deciso di utilizzare il sabato, la domenica e le ore notturne per accelerare i tempi di cantiere e renderli compatibili con quelli che devono partire sul ponte di via Coletti”
(fonte Resto del Carlino del 03/02/14)
IMG-20140202-WA0000La situazione è così evidente che non ci sarebbe nemmeno bisogno di spiegazione, ma non si sa mai che qualcuno voglia essere ulteriormente convinto, quindi proponiamo di porre attenzione su due fattori fondamentali. Il Primo ce lo suggerisce l’antico adagio Escusatio non petita, accusatio manifesta, ossia: che bisogno c’è di sottolineare che trattasi di “limitatissimo lavoro di manutenzione irrilevante per la mobilità futura”?
Anticipo che il lavoro non è proprio una sciocchezza per meglio capire il secondo fattore su cui bisogna porre l’attenzione. Se ANAS non avesse avvertito nessuno, come sostenuto dal Sindaco, avrebbe dato fastidio anche a se stessa, perché per bloccare una statale ci vogliono tutta una serie di presupposti che mancando generano caos (come ci ha appena brillantemente dimostrato l’Amministrazione di Rimini).
Su entrambi i punti fa luce il fax spedito dalla sede Bolognese dell’Anas mercoledì 22 di Gennaio, in tempo per qualsiasi intervento di regolamentazione del traffico. Il documento (qui allegato ordinanza_SS16_Rimini_22gen14) annuncia la chiusura di una corsia di marcia della S.S. 16 per il completamento dei lavori per la sistemazione dell’impalcato del ponte sul fiume Marecchia e come si legge dai destinatari, oltre a Comune e Prefettura, sono stati avvertiti soggetti di amministrazione e sicurezza in gran quantità, secondo regolamento.
La situazione ora è più chiara? L’aver aspettato fino al limite del tempo disponibile, per predisporre i lavori al pericolante Coletti, ha determinato l’incrociarsi con altre situazioni di consunzione, come appunto il deterioramento del ponte sul fiume Marecchia. E’ colpa del destino avverso se, il lunedì dopo l’avviso del 22, Anas ha effettivamente cominciato i lavori nella data, nell’ora e nel posto annunciati?
Certo c’è da dire, in difesa della Gnassata, che il Primo Cittadino ha imparato, per esperienza diretta e personale, che i ponti possono durare molto di più di quanto sostiene qualsiasi menagramo cattedratico, dunque perché continuare a disturbargli le vision? Lui deve amministrare la Capitale del Turismo, mica una Venezia qualsiasi… perchè continuare a dargli il tormento con tutti ‘sti ponti.
P.S.
Un consiglio personale ad ANAS. Ho letto l’orario di spedizione del fax. 17.32…. un po’ troppo vicino all’aperitivo.
Davide Cardone
[@DadoCardone]
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