Gli ultimi articoli del Cancelliere hanno fatto molta impressione. In particolare però egli attribuisce grande importanza alla richiesta di due giorni fa, del Ministro ucraino dell’Energia alla UE di pagare (ovviamente all’Ucraina) i “costi del gas o quantomeno di stoccaggio” per il prossimo inverno. Questa notizia è stata appena accennata anche dai media più attenti e non totalmente “allineati” del mainstream occidentale. Mentre essa viene vista dal nostro commentatore come sicuro indizio di guerra. A questo punto ci è venuta la curiosità di chiedergli perchè. Ecco le risposte:
1) Caro Lugaresi provo ad andare per punti,come faccio di solito per chiarezza. La “richiesta” ucraina all’Unione Europea di pagare il gas russo o almeno lo stoccaggio (spesa comunque enorme) è importante perché è il primo esplicito ricatto che riceve la UE dai “democratici” nuovi governanti ucraini. Perché? E’ presto detto; negli ultimi giorni l’Ucraina ha “incassato” dagli USA: a) l’invio di 600 istruttori militari (probabilmente già sul posto) idem dalla Gran Bretagna e, con qualche perplessità, che vedremo, dalla Polonia. b) Ma soprattutto riceverà armi americane (anche queste già fornite in parte) per “difendersi” dai “separatisti” e dall’”invasione russa” come ha detto Kasparov l’altro ieri al Congresso de ha ripetuto all’ambasciatrice USA all’ONU (tralascio ovviamente le identiche affermazioni più vecchie). Quindi? 2) Bene, va tenuto conto che la posizione europea, parzialmente divergente da quella USA, si basa tutta sulla “Tregua di Minsk”. Se essa reggerà l’Europa “vera” (Germania, Francia e, forse, Italia) più i paesi di stretta osservanza tedesca (Benelux, R. Ceca, Romania ecc.) non avanzeranno sul terreno delle sanzioni e della guerra. E vi sarebbe perciò una qualche prospettiva di pace o almeno di “normalizzazione”. E’ chiaro? Sì chiaro. 3) Questa posizione però è irrimediabilmente debole perché gli “Accordi di Minsk” si basano sul presupposto che entrambe le parti (Ucraina e “separatisti”) la rispettino. Cosa che non avverrà perché l’Ucraina, in una situazione economica disperata, ha solo una via: quella di riprendere la guerra. Lo farà non appena riterrà di avere un ragionevole efficace addestramento all’uso delle nuove “armi letali” in arrivo dagli USA e da tante altre parti. Diciamo fra 2/3/4 mesi. Diciamo in estate. Qual è il problema ucraino? Semplice! Arrivare all’estate senza che la situazione interna sfugga totalmente di mano alla leadership majdanista. E il problema si sostanzia sul come pagare nei prossimi mesi il gas (ucraino ed europeo) che comunque dovrà essere comprato da Gazprom. Continuo ad essere chiaro? Direi di sì! 4) Ottimo. Se quello che penso è vero l’unica soluzione di Kiev è dire agli europei “...o mi pagate il gas oppure faccio subito saltare la tregua e vi costringo allo scontro con la Russia.” Va infatti tenuto presente che quando e come la tregua salterà la colpa sarà comunque della Russia. Quindi, continua Kiev “...o pagate o vi costringerò alla guerra e al freddo...”. Ora e subito. La verità è che Kiev ma soprattutto Washington e Londra vedono come fumo negli occhi gli Accordi di Minsk e faranno in modo di farli saltare al più presto. Questo per arrivare al più presto allo scontro dove gli americani forniranno le armi e gli ucraini (ma non solo) la carne da cannone. Quello che nessuno osa dire ancora apertamente, per non spaventare il pubblico, è che ormai le cose tra “Occidente” e Russia sono andate troppo avanti per potere sperare in una soluzione pacifica. 6) La strategia americana elaborata fin dal 2003/2004 è quella di “frantumare” la Russia e l’Europa assiste, spaventata, a un “gioco” in cui le carte vengono date (e truccate) da Washington e dalle élites oltranziste di paesi che fino a ieri non consideravamo nemmeno. (Ucraina, baltici,Polonia ecc.). Ecco perché ho detto che fra poco Europa e popolo ucraino saranno “un danno collaterale” esattamente come è avvenuto per gli jugoslavi, gli iracheni,i siriani, i libici ec. ecc. . E’ una prospettiva che non avevamo mai considerato né letto anche se, detta da lei, diventa automaticamente una cosa seria... . Ma è molto realistica, anzi io la considero certa. Vede, qualche giorno fa è successo un fatto molto significativo, anche questo ignorato, ma proprio per questo interessante. Quale? Mi riferisco alle dichiarazioni di un paio di giorni fa di alcuni esponenti del governo polacco. Badi bene, il governo polacco è, insieme ai baltici, il massimo della russofobia, ma anche lì non manca qualcuno che riflette. Ebbene questi esponenti governativi, in particolare un vice Primo Ministro, hanno espresso la preoccupazione della Polonia per l’aggravamento della situazione ad est e sul pericolo di una valanga di profughi dall’Ucraina. La cosa è stata presa malissimo dalla leadership polacca, da Tusk ecc. e questi uomini politici e di governo ( un po’ “eretici”, chiamiamoli così...), “malmenati” dalla stampa e dai loro colleghi. Tuttavia l’episodio resta, e, a mio parere, è molto significativo. Anche nella iper russofoba Polonia, i più avvertiti, cominciano a nutrire preoccupazione sulla “bontà” della politica angloamericana. E questo, si badi bene, quando la stampa anglosassone promette proprio alla Polonia, non meno che all’Ucraina, “grandi ricompense” dalla “distruzione” dell’Impero russo. Ma evidentemente, anche a Varsavia, non tutti ci credono e capiscono quello che ho detto prima: il gioco è andato troppo avanti per potere finire bene e con pochi danni. Gli angloamericani vogliono, niente di più niente di meno, che la vita dello stato russo. Se non vi riuscissero però perderebbero la faccia in modo forse irreparabile. 7) Quello che dice è molto chiaro. Vi sono speranze che l’ingranaggio infernale si fermi o almeno si inceppi? Poche, per essere chiari fino in fondo: a) nessuna speranza in America dove “il partito della guerra” ha vinto, ma non da oggi. b) Poche dalla UE. Nonostante le sempre più evidenti resistenze di Germania, Francia ecc. le opinioni pubbliche sono “drogate” dal mainstream e le leadership politiche (Merkel compresa) troppo incerte e condizionate dalla “speranza del premio” fatta balenare dagli Stati Uniti, nonché da altre cose meno confessabili. 8) E la Russia? Qui il discorso si fa complesso. Io credo, per non farla lunga, che la Russia possa evitare la guerra solo esplicitando che, se essa scoppiasse, non sarebbe, come si cerca di far credere da noi, un “conflitto limitato”. Bisognerebbe far capire che, se guerra sarà, essa sarà totale e nucleare soprattutto. In altre parole per me occorre “abbassare l’asticella” della deterrenza e far capire che la risposta nucleare scatterebbe ad ogni attacco, di qualche consistenza, anche se convenzionale. Oggi, a mio parere, Mosca non può lasciarsi trascinare in una “guerra di logoramento” come vogliono (e tra l’altro scrivono apertamente) gli Stati Uniti. E che quindi gli USA non ne resterebbero immuni nonostante i loro “sistemi” “Global Prompt” e quello ABM. Essi sono, probabilmente, più avanzati di quello creduto e fatto credere finora, ma non penso così invulnerabili e imperforabili da non suscitare qualche dubbio anche tra i “leader” militari occidentali. L’ho già scritto l’anno scorso e anche il giorno 4 marzo sul nostro sito (l’articolo è “una spiegazione breve” Ndr.). Per concludere gli USA penseranno seriamente alla guerra solo se capiranno che l’Ucraina non diventerebbe per loro un comodo “Afghanistan” 1979/1985 solo più grande nel quale dissanguare, goccia a goccia, l’”Orso russo”. Ma un vero conflitto totale e, ripeto, nucleare, che li coinvolgerebbe. Loro e il loro territorio e non solo la “carne da cannone”. Allora qualcuno potrebbe ricominciare a ragionare anche Oltreatlantico. Grazie per la sua chiarezza! Non c’è di che.