martedì 6 ottobre 2015

Martin Winterkorn: l'uomo della provvidenza

Martin Winterkorn: l'uomo della provvidenza. Il mondo è davvero un posto pieno di sorprese. La più grande, la più potente, la più teutonica delle teutoniche S.p.A. tedesche è nella merda. Il motivo? Un software installato sulle vetture diesel della Volkswagen che seleziona un diverso settaggio nella carburazione. Quando i sensori dell'auto rilevano il movimento delle ruote anteriori mentre quelle posteriori restano ferme, parte il troll informatico. Una meraviglia ancora in divenire. Forse dopo 150 anni dalla sua comparsa il motore a scoppio, la più vetusta delle tecnologie in essere, sarà lasciata in soffitta? Non credo; è più probabile che negli USA facciano presidente Al Gore. Quale soluzione dunque al taciuto inquinamento? Gli americani hanno la class action, noi il Trasporto Pubblico Locale. Se vuoi diminuire smog, traffico, incidenti e stress, devi far decollare il TPL e su questo punto siamo tutti d’accordo. Da noi, a soluzione di parte del problema, si sta procedendo nella realizzazione di un concept di vent’anni fa: il Trasporto Rapido Costiero. Pensato sì come infrastruttura a sostegno della mobilità, ma ai tempi della progettazione, fortemente voluta come propedeutica ad una riviera estiva dei divertimenti. Peccato che i contesti sociali e dunque turistici cambiano in fretta, a volte in peggio. Proiettata nel 2015, l’opera risulta oggettivamente spiazzata rispetto alle direttrici di traffico più utilizzate, lontana da ogni ganglo residenziale e produttivo, fatte salve solo le due stazioni ferroviarie di Rimini (la principale) e Riccione (la minore). Ad opera ultimata, viste le premesse, preoccupa la sostenibilità economica. I primi a preoccuparsi sono i Revisori dei Conti di Agenzia Mobilità, scettici circa le previsioni quantitative di futuri passeggeri e decisamente imbarazzati di fronte al découpage (se non già camouflage) finanziario che sostiene l’opera. Un bel problema per l’amministrazione locale che farà campagna elettorale difensiva sul TRC. Avranno bisogno di renderlo appetibile, dovanno creare un mercato dove il servizio TRC (e specularmente TPL) sarà in monopolio, azioni possibili: o una massiva campagna di etilotest fuori da trattorie ed enoteche locali, oppure una coercitiva limitazione del traffico privato. Proprio in questi giorni si leggono veline di questo tono: “...Entreranno in vigore lunedì 5 ottobre a Rimini le limitazioni al traffico previste dal Piano Aria Integrato Regionale. Le novità più importanti per il 2015/2016 riguardano l’eliminazione dei “giovedì di blocco” e una diversa strutturazione delle limitazioni dal lunedì al venerdì (8.30 – 18.30), rivolte alle sole tipologie di mezzi più inquinanti.”. Sono persuaso (?) che l’amministrazione agisca nella veste di Governo, a tutela della salute del cittadino, non già come policy maker che può imporre il proprio servizio come l’unico utilizzabile per spostarsi. Scrivo proprio servizio perché l’azionista di maggioranza di AM, come nel Palas, è il Comune di Rimini, l’unico perché con una campagna ambientale regionale accondiscendente, può di fatto imporre mezzi di trasporto alternativi all’automobile. Tutto lecito. Ora vedremo come si evolverà questa commistione di interessi e poteri, che attinge da nobili propositi per sostenere un’opera in forte deficit strutturale. Capiremo dal prezzo dei biglietti, se ha vinto il senso civico o la pochezza dei nostri decisori politici.
P.S. Se anche così butta male, telefonate al CERN per un consiglio; la “pista protetta” già l’avete, sia mai che facendo scontrare due cocali alla velocità della luce non si generi un turista.. russo.
Montalbano