giovedì 1 ottobre 2015

Un Pd a pezzi

Sappiatelo: il PD non può più amministrare Rimini. O meglio.. può farlo, ma non con una maggioranza. La manovra del Renzi Nazionale, quella di ricattare con le elezioni i precari della politica, a Rimini non funziona e a Gnassi tocca far passare le cose che gli interessano con trucchi da regolamento. Ultimamente infatti va molto di moda la doppia convocazione per il Consiglio Comunale perché, se va a buca la prima occasione, nella seconda chiama non servono i numeri di una vera maggioranza. Trucchetti. Artifici che però non funzionano nelle commissioni dove la Minoranza, nonostante le astensioni strategiche di Galvani, il comunista per dire, è in maggioranza. Oggi 30 settembre, la commissione che si dovrebbe occupare del PSC, dopo un travaglio di 4 anni, è stata sospesa in quanto la minoranza ha chiesto (ed ottenuto a suon di voti) più tempo per esaminare la documentazione. Vi è anche un’altra motivazione per la sospensione e la scopriamo facendo un passo indietro. Martedì 29, in Consiglio Comunale, è stata votata una sottocommissione che, teoricamente, avrebbe dovuto risolvere i problemi relativi al regolamento delle commissioni, ma che il PD (Partito Derelitto) ha invocato al solo scopo di mettere sotto quello strano e sconosciuto potere che si ottiene con una maggioranza di voto. C’è qualcuno che rimane convinto di averla sempre a proprio favore, per il solo fatto di aver prevalso in una tornata elettorale, per meno di 5 mila voti, in un territorio dove 43 mila persone sono rimaste a casa, su un totale di circa 113 mila aventi diritto . Un vero peccato perché, mettendo mano al regolamento sarebbe stato magari possibile togliere il gettone a quelli che, nelle commissioni, arrivano tardi e vanno via presto…. lasciando perdere la qualità del contributo apportato (dalle rape il sangue non si cava). firmeData l’intransigenza il PD (Partito Devastato) si è trovato a votarsi da solo una sottocommissione a cui avrebbero dovuto partecipare anche due membri della minoranza, per riprodurre una proporzionale opposizione ai tre della maggioranza. Da qui la protesta di oggi, per la quale la Minoranza unita ha rinunciato al gettone. Il PD accusa che il costo della commissione è maggiore della rinuncia, ma il gettone comunque non lo molla. Sinceramente non ho parole per l’ignoranza politica del Partito Democratico di Rimini, ma non per le nuove forme di politica, proprio per quella vecchia, che provano a praticare attivamente. Badate bene non sto parlando delle tipiche false promesse come la ripubblicizzazione dell’Acqua o lo Stop al cemento, sconfessato anche da questo nuovo approccio al PSC. Sto parlando della più antica norma: il Do ut Des. Piccole concessioni che chi comanda fa alle opposizioni per agevolarsi il cammino. Il PD no. Loro sono refrattari alle piccole licenze, concedono volentieri solo quelle grosse tipo far sventrare il territorio dal TRC o pagare i debiti del Palas con varianti delle varianti. Per tutti gli altri abitanti della premiata fattoria PD, quel magico posto abitato solo da Gufi e Sciacalli, un avvertimento: o si fa come diciamo noi o non giochiamo più…. e portiamo via la palla che è nostra. Tiè! Che pena.
 P.S. “L’uomo è l’unica creatura che consuma senza produrre. Egli non dà latte, non fa uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli. E tuttavia è il re di tutti gli animali.” [George Orwell – La Fattoria degli Animali]
dado@cardone Citizen