La migliore risposta all'ennesima terremotata promessa del Bulletto (cotto) di Rignano è stata quella di andare a visitare ..L'Aquila. Un insieme di fastidiose boutade come quella che tutte le scuole riminesi sono..sicure. Ma se alle più nuove piove dentro? Sembra che l'ennesimo sussulto sia l'incipit più pericoloso per il nostro martoriato paese. Con il terremoto dobbiamo convivere. Come per tutte le leggi abbiamo peccato nelle applicazioni. Siamo bravissimi nell'emergenza ma è il Post che ci frega. Ho letto che quel "furbetto" di Bonaccini ha subito promesso una nuova Legge Urbanistica imponendo ai comuni di adeguarsi. Volevo ricordare che il "nostro" Comune ha impiegato (solo) 15 anni per mettersi in regola con quella del 2000. Avremo però le "figurine" del Lungomare "Andrea Gnassi" tutte alla giapponese. Sarebbe davvero una grande opera quella di metterci al passo con i paesi civili. Ci vorranno anni e altri governi ma la strada è obbligata. Qualcuno ha azzardato l'ipotesi che nel caso di scosse importanti, Rimini subirebbe danni ingenti. Concordo. Abbiamo la stragrande maggioranza delle imprese turistiche (rimaste) che sono rabberciate alla meglio nel rispetto delle norme esistenti. Questo vale per la sicurezza in generale. Una impostazione necessaria, non esaustiva ma che permetta la definizione del percorso da intraprendere: 1) Norme antisismiche per tutti gli immobili. 2) Alleggerimento dei tetti e terrazze, verificare la solidità di solai e scale. 3) Rinforzi strutturali dove servono. 4) Posizionamento di un sistema portante a se stante in acciaio, con infrastrutture che leghino le pareti. Nelle case "storiche" potrà essere realizzato all'interno, fatte salve alcune costruzioni d'interesse particolare. Nessuno potrà garantire nulla, ma saremmo in presenza di un notevole passo in avanti. E' ridicolo affermare nel periodo pre-referendario, terremoto funesto per il renzismo, che avremo (presto) un paese in regola. Pensano di taroccare sempre le statistiche. Ci sono terremoti vecchi di 70 anni che non hanno ancora avuto una soluzione per i danni arrecati. Per altri paghiamo ancora le accise. Prima ancora di guardare i limiti, inviterei ad osservare gli aspetti positivi. Altrimenti continueremo a contare morti e feriti, obbligheremo migliaia di persone a vivere in squallidi containers o tende improvvisate, però presidenti, papi e boldrini potranno fare comparsate in diretta. Siamo arrivati al chi paga. Sul piano urbanistico si devono inserire riferimenti precisi: incentivi (veri) per chi rende il fabbricato (interamente) antisismico, disincentivi (forti) per chi fa altro. Prevedere anche trasferimenti in altri siti, mettendo a disposizione aree a prezzi..popolari. Con il vecchio lotto si compra il nuovo, aggiungendo anche (onesti) premi di cubatura. Gli interessi per almeno 30 anni sono a carico dello Stato. Chi sgarra non avrà aiuti. Una proposta, il resto è roba da..Renzi.
PS La metà (almeno) dei nostri alberghi poggia su fondamenta di trenta (?) cm nella sabbia.