Emma Petitti, consigliera rosa regionale, considerata in quota (ancora) a Melucci ha..riflettuto. Meglio fare passare qualche giorno, anche Gnassi lo ha fatto. Non c'era fretta, hanno tutto il tempo per preparare il trasloco dalla regione, ormai ipotecata dal centrodestra. Senza considerare il pericoloso ma indulgente Bugani. Non sono i grillini a spaventare il Pd, sono (quasi) sempre primi ma a loro interessa giocare e sistemare qualche nullatenente o facente. Un favoloso centro dell'impiego. La gentile compagna d'acqua di Tonino Bernabè è anche membro autorevole di una allegra brigata chiamata Direzione (?) Nazionale. Lunedì ci saranno anche i reparti antisommossa nella riunione. Il sempre meno sereno Gnassi è in missione berlinese per spiegare agli unici socialisti rimasti cosa è il Psbo. Ha ragione però quando avverte i pentastellati che il voto locale è un'altra cosa. Una battaglia corpo a corpo che non vinci senza una adeguata struttura di sostegno. Vi siete dimenticati del Battaglione Civivo? Sono l'assicurazione sulla vita del Pd. Nella lunga riflessione la Petitti ha espresso qualche condivisibile concetto. Un colpo durissimo è lanciato contro il "precario" occupante il Palazzo Garampi. Il Carlino non lo può (ancora) dire ma del Modello Rimini non frega niente a nessuno. La Raffaelli, destinataria della metà dei miei voti, sembra sia "ineleggibile". Chiamami (sempre) Melucci è uscito con questa novità. E' diventato un esperto da quando Zavoli fece "secco" Ravaioli, colpevole di essere anche e soprattutto un primario ospedaliero. L'eletta della Lega è solo una bagnina. A me sembra una stronzata interpretativa. Però ha creato panico demaniale. I bagnini sono validi solo se votano Gnassi. Naturalmente la Emma è contraria a qualsiasi apparentamento con i grillini, che non aspettavano altro per rimanere nel loro dorato aventino. Una giaculatoria per dire cose che riempirebbero poche righe. La ricetta è quella antica del riflettere e discutere con Calenda. Ha bollato Renzi, sempre per colpire il ciclista amico del sindaco, di essere l'unico animatore di caminetti al Nazareno. Il partito è morto. Tra un anno ci saranno le elezioni regionali assieme a molti comuni, forse anche Rimini, come sarebbe giusto dopo un'attesa durata cinque anni.