martedì 7 maggio 2013

Il Buio oltre la Siepe

Abbiamo, come facciamo di solito, in tempi oscuri, chiesto lumi al Cancelliere sulla situazione presente e futura del nostro sistema. Questa volta abbiamo ricevuto, una risposta ugualmente sorprendente ma molto ampia che tocca anche temi geopolitici, di cui il Cancelliere è espertissimo, ma per i nostri lettori, forse, un po’ noiosi o magari semplicemente ostici. Ci limitiamo a pubblicare la risposta per la parte economica lasciando il resto a tempi diversi. 
Cancelliere, come spiega la situazione attuale? Borse euforiche, spread in ribasso, eppure economie allo sfascio e disoccupazione stellare? Cosa c’è dietro? Cosa dobbiamo aspettarci?
Caro amico Lugaresi, dietro c’è il nulla, anzi, non proprio nulla: c’è un mucchio di cartaccia e provo a spiegarglielo. Parto una volta tanto non dall’Italia ma dalla Spagna, che tanto ci assomiglia, anche perché con le dovute differenze, le due economie e soprattutto i due spread viaggiano o hanno sempre viaggiato “di conserva”. Dicevo, la Spagna. Vista con occhi umani è quanto di peggio possa accadere, Grecia esclusa, ma la Grecia è già morta. Nuovo record di disoccupazione, sei milioni !!!. Livello di vita al pre Franco. Oltre sei milioni di disoccupati, dicevo, con dati percentuali tornati agli anni ‘40. Ma le rogne per Madrid non finiscono qui: il suo rating (Baa3 cioè “quasi spazzatura”) è rischio di degrado perché la recessione continuerà nel 2013 e 2014. Insomma un disastro o quasi. Eppure nessuno riesce a spiegarsi come, in questo contesto, lo spread Bonos/Bund si è contratto, in un paio di settimane, fino a meno 300, esattamente come quello italiano. L’IBEX di Madrid vola come Wall Street e Milano. Quindi voi e tanti si chiedono chi compra Bonos (o B.T.P. o bond sloveni, ecc.) con questi “fondamentali”? La risposta è in verità molto semplice. Con l’enorme mole di liquidità immessa sul mercato dagli USA e Giappone, semplicemente stampando soldi e dalla BCE, prelevandoli dalle tasche dei contribuenti attraverso i governi e “rigirandoli” alle banche, tutti cercano rendimenti accettando rischi alti o apparentemente tali. In proposito poco noto, ma significativo, il caso del Ruanda, che è passato anche sulla grande stampa nei giorni scorsi.
Scusi Cancelliere cosa c’entra il Ruanda??
C’entra: il Ruanda poco tempo fa ha emesso uno stock di circa 500 milioni di dollari di bond al 7% cioè meno della Spagna di un anno fa! e lo ha venduto tutto! Probabilmente ai giapponesi o a qualche “Fondo avvoltoio” che poi lo “impacchetterà” e rivenderà in Europa. Alle nostre astutissime banche gonfie dei soldi B.C.E. dati loro giusto da Draghi e prelevati ai contribuenti da Monti & Co.. Quindi la lettura di questi fatti è semplice in apparenza: lo “spread” è defunto e la fiducia e la ripresa sono dietro l’angolo. Così sembra...Così dicono i nostri politici. Ma...Ma? Qualcosa potrebbe cambiare anche per i solidissimi Ruanda, Spagna, Italia, Slovenia, ecc. Se da un lato sommersi dai soldi, stampati di fresco dalle rotative delle banche centrali o fiscalmente prelevati, le banche e gli istituti finanziari comprano qualsiasi cosa a qualsiasi rischio, i “grandi” stanno alla finestra e comprano, ma da un giorno all’altro potrebbero iniziare a vendere. Ad esempio PIMCO, il più grande fondo obbligazionario d’Europa è molto prudente e ieri ha indicato il “sell” (vendere) con opzione più sicura per i propri clienti. Attenzione!! PIMCO parla apertamente di “rischio” Spagna e Italia non dimentichiamocelo, anche se, come ovvio, questi fondi “monstre” spesso dicono il contrario di quello che nell’immediato faranno...cercando di guadagnare ancora con la “bolla liquidità”, finché decideranno loro stessi quando e come finirà. Tuttavia che la mega bolla che per comodità potremmo chiamare “bolla “Draghi”, ma anche “bolla Abe” possa esplodere nei prossimi mesi è un’eventualità tutt’altro che remota e allora a confronto il crack subprime del 2008 sarà il “bum” di una cerbottana. Finisco ricordando le parole di pochi giorni fa, queste totalmente censurate dalla stampa, del principale consulente economico tedesco, Kai A. Konrad, all’autorevole “Welt am Sonntag”.
Cosa ha detto, Cancelliere, questo Konrad?
Ha detto così: “secondo me è più importante l’Europa dell’euro. Concedo all’euro solo una piccola probabilità di sopravvivenza. Per l’euro è difficile identificare il periodo di durata... penso che il tempo più realistico sia cinque anni...Capito? Il principale consulente della Merkel, di Schnauble, di Wassermann ha ritenuto di dare cinque anni di vita all’euro. Ma chiediamoci: perché cinque anni? Perché probabilmente è il tempo più congruo per tornare a sistemi monetari tradizionali garantiti dalle riserve auree e indipendenti dagli spread manipolati. Mentre l’Italia con i BTP e la Spagna con i Bonos brindano e le Borse folleggiano coi soldi dei cittadini suicidi, qualcuno si sta preparando a salutare mentre prepara le valigie.