Come era facile immaginare intorno al TRC si sta consumando a Riccione l’ennesima faida interna al Pd. A guardare bene la faccenda c’è negli atteggiamenti dei protagonisti una chiara contrapposizione che nasce da due opposte volontà. Quella che vuole in qualche modo continuare ad essere quello che fin qui è stata. L’espressione, cioè, di una continuità del fare a debito. A cui si contrappone la diversa visione del ruolo della politica di chi vuol fare i conti con la modernità, ma soprattutto con l’imbarazzante eredità da cui vorrebbe emanciparsi. Il TRC ha fatto emergere questa spaccatura. Rendendola evidente e allo stesso tempo dirimente. I toni si sono fatti accesi, le prese di posizioni sfiorano addirittura lo scontro fisico. Non mancano i colpi bassi e le insinuazioni da retrobottega. Come quella che Braccobaldo Piccioni ha lanciato contro LotharAmatori accusandolo di connivenza con il nemico. Reo, secondo lui di aver coinvolto in segreto la Pulzella d’Orleans in quel tentativo di verifica presso il Ministero delle infrastrutture delle eventuali possibilità di fermare il TRC, con l'avvallo del CIPE. A prescindere dal fatto che accusare un dirigente comunale se pur pro tempore di aver coinvolto l’opposizione in un tentativo di chiarimento che riguarda una questione che rischia di mettere in ginocchio la città e su cui era ed è necessaria la più ampia condivisione per trovare una concreta soluzione è un gesto di infantilismo politico, per dirla con Gramsci. Al di là di questo, non riesco ad immaginare che il viaggio a Roma di LotharAmatori e della Pulzella si sia svolto senza l’avvallo del Nazareno. BraccobaldoPiccioni farebbe bene a stracciarsi le vesti per altre stranezze, come quelle che emergono dalla relazione dell’Avvocato Passalacqua e che lo vedono in qualche modo se pur non direttamente, protagonista. Mettiamo da parte queste piccole meschinità da politica da ballatoio. E torniamo alla questione del TRC. Appare sempre più chiaro che la presa di posizione dei consiglieri Pd in maggioranza e sembra anche dello stesso nuovo fantino-segretario del Pd che mettono il Nazareno con le spalle al Palas, hanno solo il merito di spaccare il PD e portarlo ad una definitiva resa dei conti, ma poco incidono sulla questione di fondo. Fermare davvero il Trc. Qui come tutti sanno bene la questione diventa politica. Il Trc si ferma solo se intorno a questa volontà ci sarà accordo tra Rimini e Riccione. A poco possono servire minacce di disdetta degli accordi o cavilli legali. Ci vuole solo una confluenza di interessi che paradossalmente è li che guarda sia il Nazareno che il gemello diverso di Rimini. In fondo se solo la smettessero di fare i Superman e si metterò a ragionare, la soluzione che accontenta tutti ci sarebbe. Il Nazareno è costretto a fermare il Trc. La richiesta è perentoria. Non deve attraversare il rioMelo. Il gemello diverso ha bisogno del Trc per mettere a posto un po' di sottopassi e qualche altra opera di urbanizzazione necessaria a alla sua città che sta scoppiando nel degrado. Per farlo gli basterebbe che il Trc si fermasse all'aeroporto. Collegandolo come poi è previsto alla Fiera. Non solo risolverebbe i suoi problemi ma salverebbe il Pd dal disastro. Perché non si mettono in macchina i due Superman della piadina e vanno da PolPotErrani e gli dicono chiaro e tondo che il Trc rischia di essere la Caporetto del Pd in Romagna?
alberto nardelli