Registriamo due fatti di ieri. Nel piccolo, in casa nostra (“SalvaRimini” cioè) lo straordinario successo dell’articolo del Cancelliere: “Chi comanda o comanderà in Italia”. Su un piano ben più alto, all’estero, dopo che si è saputo che le vittime della Auschwitz di Odessa sono 116 e non le “ufficiali” 40, qualche giornale serio e con un po’ di coscienza (citiamo gli inglesi “Guardian” e “Indipendent” e la TV austriaca) cominciano a chiedersi chi sono davvero i “nazisti buoni” di Pravy Sektor e il governo di Kiev che ne è l’espressione. E perché l’occidente li appoggi. Così, come in Italia tollera e fa finanziare gli avanzi di galera degli stadi/circhi per belve umane. Naturalmente di tutto questo, sulla stampa italiana, che più “di regime” non si può, nessuna traccia. E’ ovvio. Ma il fatto che l’articolo del Cancelliere abbia “girato” moltissimo sul Web qualcosa vorrà pur dire. In proposito gli abbiamo chiesto un altro commento. Sugli ultimi fatti. Ci ha risposto, sempre gentilmente, con una citazione (almeno pensiamo noi...) dottissima , ma che colpisce, per chi la vuol capire, come un pugno nello stomaco. Forse in essa c’è più verità sulla miseria, specialmente umana, in cui è caduto questo disgraziato inizio secolo che in mille tesi di pseudo soloni che il “mainstream” ci cucina tutti i giorni. Sulle televisioni e nei “giornali” da strapazzo. Veri e propri assassini della verità. Leggiamola e riflettiamo. “Quali rivolte, quali disinganni, quali aspirazioni! Nient’altro che crisi, crolli, allucinazioni e visioni. Tremano le fondamenta della politica, della morale, dell’economia e dell’arte. l’aria è satura di moniti e profezie del disastro a venire: e nel secolo XXI. Esso viene! E’ già venuto e i suoi primi anni danno ragione a chi ha detto: “…li giudicherete dalle loro opere…”. Eccole: roghi, crocifissioni, squartamenti, torture. Già due guerre mondiali e la promessa d’altre, prima che il decennio termini. Abbiamo toccato il fondo? Non ancora. La crisi morale del secolo XX ha puramente e semplicemente dato luogo alla bancarotta del XXI. E’ il “tempo degli assassini”, non c’è da sbagliare.
E sarà un tempo lungo: ucciso Dio, sette e malviventi dettano il tempo ai cittadini instupiditi davanti agli imbonitori da baraccone, che scorrono sugli schermi e salmodieggiano sui giornali.
La politica è diventata un affare da banditi. La gente cammina in cielo ma non grida osanna: quelli di sotto fanno la fila per la mensa dei poveri”.
Il Cancelliere