massimo lugaresi
sabato 2 agosto 2025
Andate e Propagandate
Eludere, proteggere, prosperare, così i Matvienko (chi?) continuano a operare in Italia, nonostante le sanzioni. Fondazione inattiva, residenza stabile e nessuna attività economica reale tra le Marche e San Marino: così la famiglia dell’oligarca russo ha costruito un sistema formalmente legale, ma opaco. Prossima sanzione sarà contro l'opacità. L'intelligence di Linkiesta continua l'instancabile opera per la corrente Davos, contro la Russia di Putin. Ossessione ed incarico padronale. Non so chi siano i Matvienko, ne quale pericolo possano rappresentare, sembra però che sia in vigore la ricerca di una scusa (sostenibile) per nascondere l'ennesima sconfitta americana. Poi ci meravigliamo e scandalizziamo se, dalla Russia, con precisione, ci mandano gli elenchi dei loro nemici. La guerra in Ucraina prosegue nello stile gatto con il topo. Importante non mostrare l'ennesima dura sconfitta dei procuratori bellici. Intanto fiutato il vento contrario, Donaldone si traveste nel Paperone che conta i miliardi incassati giornalmente. E noi paghiamo, giustamente. Putin non cerca più la pace, superato il momento favorevole. E' la fine perfino ridicola di un sistema nato dopo la seconda guerra mondiale. Quello che faceva e rappresentava prima il governo stellato oggi è compito della Nato. Non è la stessa cosa. Noi rimaniamo nel limbo dei domestici ammaestrati ed ubbidienti. Molto diversa la situazione a Gaza. Siamo ben oltre lo sterminio. Sembra che la tragica operazione sia stata concordata e l'onda di antisemitismo sia la vittoria di Hamas. Mai come adesso la sinistra è in fuori gioco perenne.
venerdì 1 agosto 2025
In Ginocchio da Trump
La pallina da golf di Trump ha colpito l'Ursula Von der Lyden e la sua (nostra) Europa. E' stata una partita impari. La nobildonna tedesca viene ricevuta nel resort del campo da golf in Scozia per dare all'incontro una evidente disparità di forze. Ce la siamo cavata con il 15% su quasi tutto, ma sembra sia stata una debacle politica. Anche le diverse valutazioni dei due protagonisti aumentano la confusione. Le note dagli Stati Uniti divergono in diversi punti dal testo rilasciato dai bastonati europei. Sembra che gli aspetti più pesanti per l'economia dei sudditi siano in futuro. Il gas lo andremo a comprare da Donaldone pagando solo quattro volte più di quello del nemico (?) Putin. La politica dei dazi vede l'america di Trump vincere su tutti i fronti amichevoli. La Commissione Ue avverte che l'accordo non è giuridicamente rilevante. Era la diciannovesima buca? Naturalmente i 27 paesi viaggiano sparpagliati. Chi sull'esenzione sul vino o noi e Spagna sull'agroalimentare. La Germania sui farmaceutici. L'intesa sui dazi sta spaccando l'Unione europea e la Commissione corre ai ripari tentando di limitare la propaganda vittoriosa di Donald Trump.
E lo fa sottolineando che molti aspetti vanno ancora concordati e che diversi annunci della Casa Bianca sono a dir poco imprecisi: dagli acquisti di armi a quelli di gas, dai farmaci agli alcolici. Vedremo cosa ci costa ancora un bacino di Trump. La Ducetta è in rigoroso silenzio. Noi siamo, da tempo, abituati alla genuflessione stellata.
massimo lugaresi
giovedì 31 luglio 2025
Guerra per Bande
E' il titolo terrificante usato per il Pd, da Mario Lavia su Linkiesta. Ricordo (spesso) che l'appartenenza politica dei rearmatori del giornalismo italiano è quella che si riunisce (ogni anno) con Draghi a Davos. Nel Pd la corrente draghiana è forte e si cela dietro il cosidetto riformismo, però armato. La Guerra per Bande, secondo Mario Lavia, sarebbe scoppiata con minacce e ricatti tra Schlein e Conte. Il candidato stellato imposto, uno dei pochi usabili, è Fico che ora rischia. Il centrosinistra, per comodità espressiva, è in allarme per gli ex presidenti-regnanti che complicano le alleanze e paralizzano le scelte per le elezioni. I Cinquestelle tengono in ostaggio Ricci nelle Marche e il loro uomo per la Campania rischia il naufragio prima ancora di salpare. Alla fine un accordo si trova con i dazi della politica. Chi rischia maggiormente è la traballante segretaria ed il ditino puntato. Ricordo che per far nascere l'assistito partito democratico, sono stati usati diversi spermatozoi, qualche accondiscendente ovulo ed è uscito uno strano zigote. La Elly dovrà trattare con il cacicco De Luca e convincerlo che il grillino è la scelta migliore per non perdere. Stessa lotta a Bari con Decaro alle prese con l'imponente fantasma di Emiliano e lo spauracchio di inviare Boccia (bocciato due volte). La manifesta debolezza dei partiti ed il costante aumento dell'astensionismo creano incertezze per il futuro. L'ingresso inaspettato della magistratura nelle pieghe democratiche è la novità ancora difficile da quantificare tradotta in voti. A meno che le cose non si chiariscano prima del voto. A questo punto sarebbe davvero strana la velocità della giustizia.
massimo lugaresi
mercoledì 30 luglio 2025
Pause Umanitarie
Nonostante la forza e moltitudini delle propagande sioniste, iniziano ad uscire verità scomode. Solo il sempre assonnato Elia Milani continua imperterrito il ruolo di perfetto comunicatore delle imprese di Netan, per il canale 5 berlusconiano. Ho ascoltato, anche da lui, le prime ammissioni di bambini, uomini e donne uccisi mentre cercavano cibo. La Pausa Umanitaria sbandierata viene impedita mortalmente e quotidianamente dal migliore esercito al mondo, foraggiato ed istruito dagli Usa. Dicono che le risorse alimentari sarebbero sufficienti se non ci fossero i cecchini israeliani ad ultimare massacri impietosi. Non a caso l'assalto all'unica chiesa cattolica e la continua strage di innocenti che cercano disperatamente il cibo, hanno influito pesantemente sulla percezione della guerra, da quasi tutti vista come una voluta pulizia etnica per conquistare nuovi spazi. A Gaza ci sarebbero provviste pronte per sfamare i palestinesi in fuga se non ci fosse il tiro a segno quotidiano. Israele nonostante gli annunci, non fa passare gli aiuti. Altra ipocrisia scandalosa. Le due guerre ci hanno riempito di falsità e becere prese per i fondelli. Sono state paracadutate 25 tonnellate di aiuti ai palestinesi nella trappola di Gaza. Operazione spettacolare, con gli aerei di Giordania ed Emirati Arabi Uniti che aprono i portelloni. Quanto al cibo, se venisse distribuito a ciascuno toccherebbe un etto. Un generoso assaggio, concesso da Netan.
massimo lugaresi
martedì 29 luglio 2025
La Vendetta
Di Maurizio Melucci. Il personaggio è dotato di pedigree politico ed amministrativo ed aspettava da anni i bandi delle spiagge nazionali, compresa la Rimini già bevuta. I suoi rapporti con la categoria dei bagnini si erano deteriorati da quando, assessore regionale al turismo, fu costretto a fuggire dalla sala di Cesenatico, durante un feroce incontro/scontro con i benedetti dal sole, sabbia e mare. Il mio blog iniziò tanti anni addietro a scrivere sui temi e problemi che la Direttiva Bolkestein avrebbe portato in un settore considerato di proprietà, dopo anni di silenzio assenso (appecorato) della nostra politica. Aiutato dalla conoscenza e competenza di Sandro Baschetti e dell'amico avvocato Bontempi. Oggi abbiamo, in ritardo, i promotori delle spiagge libere e una comprensibile difficoltà nel gestire i bandi. I voluti ritardi e le illegittime proroghe hanno spinto la categoria, tra le più solide ed attrezzate, ad una resistenza spesso incomprensibile. Il ribaltamento governativo ha prodotto in regione e localmente, pagine di ilarità demaniale. Dopo un ventennio di baci&abbracci e ti voto, siamo arrivati ad una resa dei conti nel momento peggiore del nostro affaticato turismo. Sarà l'ostacolo per un rilancio della nostra offerta balneare, rimasta vincolata dalla sovrintendenza al risparmio. Era facile presagire che la Direttiva, madre del libero mercato, non sarebbe mai stata cancellata. L'Europa e Consiglio di Stato bocciano gli indennizzi e Melucci invita il Pd a cambiare linea. In verità non si è mai capito quale (veramente) tenesse. Pensare che la Schlein riuscisse a capire l'importanza dell'annosa messinscena, significa non conoscere realtà e spasmi dei dem. Bocciatura dell'Europa e responsabilità politiche. La Commissione europea ha bocciato la parte della bozza di decreto del Governo italiano che prevedeva indennizzi per i concessionari balneari uscenti, compresi quelli legati al cosiddetto “valore d’impresa”. Provvedimento richiesto a gran voce dalle associazioni di categoria e sostenuto da esponenti politici di ogni colore. E' sufficiente vedere la composizione delle maggioranze balneari per capire la profondità dell'azione politica degli imprenditori bagnini. Eppure, dopo la lettera di Bruxelles, non si è sentita alcuna autocritica, anzi proteste dei sindacati, dichiarazioni indignate da LegaCoop Romagna, e persino critiche al Governo da parte di esponenti del Partito Democratico, come Andrea Gnassi, Alice Parma e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale. I sassolini nelle scarpe di Melucci erano tanti, li ha tolti con sollievo, senza eccessivo rancore. Lascia al fedele seguace il compito di vigilare sulle spiagge, in attesa del responso dei bandi. Ha ricordato anche l'assessore Corsini, quello che (forse) ha mostrato la più scarsa conoscenza della materia, chiedendo la riconoscenza del valore aziendale. L'estate sta finendo, meno peggio rispetto alle iniziali sembianze. Rimane la curiosità sull'esito dei bandi. Sperando che finalmente si avveri l'unione imprenditoriale tra bagnini, chioschisti ed albergatori. Sarebbe un segnale confortante.
massimo lugaresi
lunedì 28 luglio 2025
Due popoli uno Stato
Questa scandalosa prospettiva è arivata al fine-lavori, eseguiti da Netan, aiutato militarmente, da Stati Uniti, Gran Bretagna, nel silenzio compiacente dell'Occidente. La nostra impareggiabile Ducetta, sta risalendo il potere europeo, con bacini per tutti. Il contrario della Schlein, al servizio, occasionale, di Conte.
Il maschione francese, dopo le (false) accuse di un errore matrimoniale, ha tentato, per rianimare i consensi, di accelerare i tempi del riconoscimento della Palestina. Intanto la Striscia di Gaza è sparita. Dagospia nel vano tenativo di proteggere l'inimitabile premier della sinistra, antagonista a se stessa, usa un silenzio, perfino fotografico. L'improvviso assalto al Pd della giustizia ha lasciato quintali di domande, al monento inevase. In particolare su Milano, usata dai dem come la Fiera delle Vanità democratiche. Grattacieli green, al posto di case popolari, mentre secondo la monocorde intelligence di Dagospia, la Giorgia Meloni si sarebbe accodata a Trump e "frena" sul riconoscimento dello stato palestinese. Doveva aspettare il ritorno di Obama? Naturale che la propensione politica dei Fratelli d'Italia sia vicina al daziere che sembra tenere sotto scacco commerciale mezzo (scarso) mondo. Gli States non sono più la potenza mondiale che sbarcava malamente a Cuba come in Afghanistan, per imbandire fughe clamorose filmate. Donaldone riuscirà a mettere la briglia commerciale agli amici e qualche nemico, ma si ritireranno nei loro confini con un debito mostruoso da sanare. Possono sempre chiamare Draghi.
massimo lugaresi
domenica 27 luglio 2025
Ci vediamo a settembre
La Schlein rinvia la resa dei conti, ma la frattura con i riformisti (rearmatori) è insanabile. La sentenza del venerdì di Mario Lavia, giornalista e adulatore della corrente draghiana che alberga nel Pd. La Direzione del partito è stata rimandata a settembre per evitare il confronto sul flop di referendum e Gergiev, ancora caldo. La minoranza di Picierno e Gori rigetta la linea populista della segretaria poi Milano e Ucraina. La Direzione del Partito democratico si farà a settembre, a tre mesi da una delle sconfitte più dure della storia della sinistra, quella dei referendum contro il Jobs Act che non hanno raggiunto il quorum. La preventivata sconfitta, non la disfatta, ha consigliato ai piddini di sopire, troncare sul nascere ogni discussione, usando la complicità di giornaloni e reti televisive. La retata milanese ed il semplice avviso garante, hanno scombussolato un partito, affidato al ditino che dirige una orchestra vuota. La minoranza (?) riformista ha accettato il rinvio, anche se diversi esponenti hanno rafforzato la loro convinzione che ormai nel partito di Elly Schlein gli spazi siano sempre più ristretti. In Forza Italia stanno preparando le poltroncine necessarie. Linkiesta, sempre bene informata, racconta che Stefano Bonaccini non è più il capo di questa componente. Siamo passati alle vestali dell'antagonismo che circondano la segretaria già accerchiata da Conte. Anche il green non tira più. Gli enormi grattacieli milanesi, addobbati con fioriere per gli allocchi, sono diventati cult. Francamente il presunto reato di Matteo Ricci al confronto fa ridere. Una risposta giudiziaria al sempre presunto reato di Salvini? In sostanza, da una parte, anche riminese, c’è chi sostiene la necessità di non rompere con la segretaria, pur mantenendo un atteggiamento critico verso di lei. L’ultimo esempio è Milano, dove i riformisti sono per un pieno appoggio a Beppe Sala e alla linea di modernizzazione della città, mentre la sinistra di Pierfrancesco Majorino è molto più critica con la segretaria, che alla fine si è schierata con il sindaco.
Poi ci sono i riformisti duri (Pina Picierno, Giorgio Gori e altri) che vorrebbero sentire più netta la voce nel partito e criticano l’afasia di “Energia popolare” in questi due anni; afasia che ha lasciato spazio solo alla linea movimentista del Nazareno, troppo schiacciata su Giuseppe Conte, senza contare la profonda differenza sul riarmo e anche sull’Ucraina. Sul caso Gergiev, Schlein ha brillato ancora per la sua assenza. Però parla dei dazi, solleticando Trump. Lo avrebbe fatto se fosse ancora al governo? La sconfitta referendaria, una volta, avrebbe provocato d'urgenza, il congresso. Un cambio ed una scissione, erano sicuri.
massimo lugaresi
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