Chi legge i giornali, siamo certi non riusce ad interpretare il dibattito, in particolare sul perché alcuni concessionari demaniali paghino niente, altri molto.
Esistono due tipi di categorie di affittuari demaniali:
1) affitto del solo terreno con i fabbricati sovrastanti di proprietà del concessionario.
2) affitto del terreno+ fabbricati, entrambi di proprietà del demanio.
Nel passato la differenza del canone tra queste due categorie era minima, in questi ultimi anni è stato deciso che nel secondo caso il canone venisse moltiplicato per dieci. Diciamo subito che l'operazione conduce ai prezzi di mercato, considerando l'onere della straordinaria manutenzione. Il caso diventa però ridicolo quando lo si confronta con la prima categoria ed è su questo che i concessionari colpiti dall'aumento concentrano la loro protesta. Altro motivo di risentimento è dato dalle modalità con le quali il demanio ha acquisito in termini accidentali solo alcuni manufatti. Stando al Codice della Navigazione, la legge vigente, tutte le opere definite" DI DIFFICILE SGOMBERO" devono essere incamerate nel Demanio Marittimo. I concessionari colpiti dall'aumento, si chiedono per quale motivo nessuno parla di questo problema. Per capirci, se è giusto pagare 10 anzichè 1, è doveroso per chi amministra il Demanio Marittimo, andare a vedere quanti altri concessionari mantengono manufatti sul demanio che hanno caratteristiche di difficile rimozione. Cosa s'intende per difficile sgombero? La giurisprudenza afferma che per non rientrare in questa casistica si deve dimostrare che i manufatti interessati sono smontabili e rimontabili senza l'apporto di alcun elemento, ad eccezione di bulloneria e stuccature ed il tutto trasferibile con mezzi ordinari, i bar ed i manufatti in mattoni sono sicuramente da acquisire e devono pagare il canone previsto. L'assenza di questa azione amministrativa diventa a nostro giudizio un' omissione d'atti con relativo danno erariale, del quale non rispondono i tanti politici al capezzale dei poveri Signori della Sabbia, ma i dirigenti del settore. Non potranno negare, alla luce del dibattito che si svolge di non sapere, vedere, sentire, il resto è aria fritta e piagnistei inverecondi.