Sarà stato il fàto ma la prima notizia del caos che si era scatenato a Rimini sulla balneazione vietata mi è arrivata in una cittadina situata lungo il famoso percorso per Santiago di Campostela, mentre mi interessavo ancora una volta di Fogne!
Astorga, antica Astùriga Augusta, l'urbe che fu elogiata da Plinio come importante antica via di comunicazione ha un museo sulle Cloache Romane.Queste celate condotte del paesino furono studiate da D.José M. Luengo a metà secolo e rappresentano la rete sanitaria che si è sviluppata in epoca antica e che si sono conservate fino ad oggi in condizioni tali da permetterne luso allinterno della struttura urbana contemporanea.
Alcune parti , come quella che esiste sotto il giardino della Sinagoga, hanno perso la loro funzione ma hanno mantenuto la loro morfologia a volta cosa che permette di visitarle come un qualcosa unico nel Nord-Est della Penisola Iberica.
Vorrei consigliare al dr. Francesco Toni, responsabile del Dipartimento Igiene e Ambiente dell'Ausl di Rimini, di visitarle dal momento che con la sua dichiarazione del 6 luglio 2011:"Non ci sono rischi per la salute anche se è consigliato il divieto di balneazione per 48 ore" ha ribadito il suo concetto già espresso il giorno 21/04/1994 sottolineando erroneamente, ancora una volta, l'elevata capacità salvifica del sale e dello iodio presente nellacqua marina.
Su questo approccio al problema il responsabile alla salute pubblica riminese meriterebbe un richiamo da parte dei suoi colleghi medici ambientalisti.
Con il mio rientro a casa, dopo aver ritirato in edicola i tanti giornali accumulati, ho impiegato circa 10 ore per leggere tutto quanto è stato pubblicato sul tema e sono stato felice, che questa volta, senza essermi impegnato direttamente con la mia associazione Basta Merda in Mare, si sia verificato, per merito di tutti i giornali locali (e non), un ampio dibattito sul mortale rischio turistico che Rimini corre da anni se non si adeguerà immediatamente nello sdoppiamento delle sue fognature, specialmente ora che Internet è in grado di spandere, in tempo reale, il liquame riminese su tutta la rete del Mondo!
Ho letto i tanti interventi di ex sindaci riminesi , quasi come se parlassero dalla collina di Spoon River, mentre l'oltraggiata Riccione si pavoneggiava della sua rete fognaria dimenticandosi però del fiume Marano che tutto riceve, anche dall'antica Repubblica di San Marino, condividendo con noi le sue sponde.
Nello stesso tempo non mi sono sentito più solo in questa battaglia ambientalista nel leggere gli interventi indignati dei direttori dei giornali locali che hanno dimostrato il loro amore per la città e il suo MARE, specialmente quando alcuni operatori turistici, bagnini e importanti politici tentavano di rinviare la discussione ,come sempre, a fine stagione.
Su questo vecchio e deleterio modo di affrontare il problema ringrazio il neo Sindaco,Andrea Gnassi , che sta dimostrando di avere un approccio veramente innovativo obbligando i tecnici a trovare immediate soluzioni e facendosi portavoce del disagio di tutta la cittadinanza .
Sono felice anche della dichiarazione fatta dal Vicepresidente della Provincia ,prof. Bulletti che essendo un medico di fama conosce perfettamente cosa sia la salute pubblica.
Gnassi ha capito che sul tema Balneazione-Turismo-Futuro di Rimini non deve esistere uno scontro politico fra due squadre in campo ma deve crearsi una unica squadra che sinergicamente produca benessere per la nostra città.
Mentre si discute di come far digerire la tassa di soggiorno o di scopo o di risanamento ambientale ai tanti fruitori della nostra Riviera Riminese e se esistono possibilità di ricevere aiuti italiani o europei proporrei a Hera di iniziare a contribuire ai lavori di bonifica restituendo alla comunità i soldi che ogni cittadino paga inutilmente per la depurazione ogni volta che nellarco di tutto lanno questa società di gestione fognature è costretta a chiedere al nostro MARE di diventare lui stesso un bacino di depurazione aprendo le cloache della nostra città .Dal momento che è impossibilitata a inviare il liquame ai suoi depuratori scegliendo la strada più facile per smaltirli non credo che sia onesto da parte sua pretendere di ricevere anche un nostro contributo non dovuto.
Cordiali saluti