sabato 19 novembre 2011

Comunicato M5S

IL FATTO
Nell’ultimo Consiglio comunale, al direttore di opinion day.it (già direttore di Play Radio, RCS-Corriere della Sera), è stato vietato di fotografare o riprendere immagini della stessa assise. Il giornalista, Italo Carbonara, fra l’altro, era regolarmente accreditato e autorizzato per tali riprese da una espressa mail intercorsa fra lo stesso ed Emilio Salvatori, capo ufficio stampa del Comune. (Tutta la corrispondenza intercorsa fra il sig. Carbonara e il Comune, a semplice richiesta, sarà inviata agli organi di stampa).Ciononostante, il dott. Bronzetti, responsabile dell’ufficio di supporto al Consiglio comunale, servendosi dell’agente di polizia municipale presente, dapprima ha chiesto di verificarne l’identità e l’appartenenza all’Ordine dei giornalisti del signor Carbonara,poi, ha comunque ribadito il suo diniego invitando il professionista a chiedere un’ennesima autorizzazione.Cosa che il giornalista ha fatto nei giorni successivi ricordando le prerogative della stampa nell’ambito dell’art. 21 della Costituzione, nonché delle varie pronunce sull’argomento promulgate sia dal Garante per la Privacy, sia da quello per l’Informazione

LA NOSTRA POSIZIONE POLITICA

I Consigli comunali, per il Movimento 5 Stelle, sono da considerare luoghi pubblici aperti.La risposta del dott. Bronzetti, giunta il 16 novembre all’interessato, in sintesi, respingeva tutte le considerazioni fatte dalgiornalista e ribadiva che i capigruppo, escluso il Movimento 5 Stelle, favorevole, e la presidente del Consiglio comunale, erano contrari comunque. Peraltro, la presidente evidenzia, nella risposta a firma del dott. Bronzetti, che per le riprese video c’è già una emittente "autorizzata".Il M5S si chiede: gli obiettivi focali che possono immortalare le immagini del Consiglio comunale devono essere di una determinata marca? il logo dell’emittente deve essere di quel tale colore? gli operatori devono avere casacche a pallini rossi? In una frase, gli organi di stampa che l’Amministrazione gradisce sono scelti, forse, fra "amici"? La pluralità dell’informazione, per il Consiglio comunale di Rimini, è quella che può assicurare una sola emittente? Durante le fasi del confronto democratico in svolgimento in questi consessi, vi sono talune situazioni che, a parere insindacabile dei professionisti dell’informazione, possono avere valenza politica da riportare senza che vi sia in origine una censura preventiva. Il Movimento 5 Stelle ritiene che il Consiglio comunale debba consentire, non soltanto al giornalista in oggetto, ma a tutti i cittadini che lo volessero, il diritto a informarsi ed essere informati, nonché di documentarsi nelle forme e nei modi consentiti dalle leggi. Invitiamo tutti gli organi di stampa a prendere posizione contro questo comportamento dell’Amministrazione di Rimini affinché questa forma inusitata di censura cessi immediatamente.Il Movimento 5 Stelle si riserva denunciare in ogni sede idonea, e di organizzare, nelle forme e nei modi che riterrà più idonei,ogni iniziativa che porti alla completa trasparenza di quanto avviene durante le sedute del Consiglio comunale di Rimini.
Movimento 5 Stelle di Rimini