
Siamo sicuri che discutendo(?) con Monti della manovra, al primo punto, Bersani non abbia posto l'Ici, pensioni, fascia C, ma la chiusura delle province. Dalle federazioni ha ricevuto segnalazioni che i costretti ad andare a casa richiedevano incarichi sostitutivi, mettendo in discussione gli equilibri raggiunti, gli assetti regionali e gli enti fornitori di poltrone con incarichi per revisori e progettisti di piani delle fogne. Uno tsunami impossibile da fronteggiare in momenti di crisi, uscito di scena B tutto diventa difficile per il primo partito avendo assunto la suicida responsabilità di sorreggere il Bocconiano. Monta la rabbia operaia e dei milioni di pensionati che sorreggono la Malesani, creando un profondo solco tra le due rappresentanze, il Pd pagherà il prezzo maggiore. Spostare la chiusura di enti inutili e costosi a quando Monti non ci sarà più è una beffa ancora più atroce dei prelievi sui conti correnti, la rapina del secolo, la prova madre che a questi politici dell'interesse pubblico non frega niente, a Rimini siamo governati dal principino di questa casta, a 32 anni ha maturato una pensione che solo il 5% degli italiani pùò esibire dopo quarantanni di lavoro contributivo. Chiedono la fiducia per sentirsi obbligati da Giorgio a votare, definire questa vergogna professorale come un misto di rigore ed equità con tracce di sviluppo è il colmo per un Paese che si merita la classe che non lo governa.