martedì 14 agosto 2012

Comunicato M5S

Al Sindaco di Riccione Massimo Pironi
Consiglio Comunale della Città di Riccione
Considerazioni sulla tutela adottata e sulle dichiarazioni inerenti il Rio Marano di Riccione

Gentilissimo Sindaco di Riccione Massimo Pironi, 
la ringraziamo per le precisazioni che abbiamo letto sui giornali di sabato scorso [ altarimini e nqnews per citarne un esempio ], in merito ad una nota diffusa dall'amministrazione sul fiume Marano in risposta alle segnalazioni di LegaAmbiente e MoVimento 5 Stelle. Dobbiamo purtroppo constatare che ci sono molte imprecisioni in cui lei e i giornalisti che la riportavano, non essendo probabilmente esperti della materia e non avendo indagato a sufficienza, riportavate informazioni errate e assolutamente fuorvianti. Tale gestione è sotto la sua responsabilità, penale, ci stupiamo pertanto che la prenda con così totale leggerezza e noncuranza. Innanzitutto il titolo: "Marano, la balneazione non è a rischio". Dobbiamo constatare che la balneazione non è assolutamente a rischio al Rio Marano essendo PERMANENTEMENTE VIETATA. Un lettore disattento potrebbe soffermarsi al titolo e, anche continuando nel contenuto, non evidenziando un pericolo reale per la salute propria e dei propri cari, decidere di passare un weekend nei pressi del canale di scolo, dove addirittura lei parla di 50 metri di sicurezza a nord e sud, mentre ad esempio a Rimini intorno alle aree non balneabili temporanee si usa tenere una distanza di sicurezza di circa 300 metri, ci aspetteremmo quindi che, nel canale più inquinato di tutta la Romagna, si tenesse una distanza di sicurezza uguale se non maggiore dai bagnanti. Ma diciamo anche che vi siano 50 metri di sicurezza come da disposizioni dell’Ordinanza Balneare n. 1/2012 del Servizio Commercio Turismo e Qualità Aree Turistiche della Regione Emilia-Romagna e che i campionamenti saltuari di Arpa dessero quest'area come sana, non pensa che vedere bagnanti e pescatori all'interno del Rio Marano sia un fatto preoccupante? Le foto allegate dovrebbero darle l'idea di come stiano valutando i segnali di divieto i suoi concittadini. Proseguendo sull'articolo leggiamo che lei nega la relazione tra lo stato ecologico del Rio Marano e la qualità dell'acqua di balneazione alla foce dello stesso, mentre un paragrafo sotto denuncia "motivi igienico sanitari causati dal carico antropico a monte". Voleva dire tutto per non dire che cosa Sig. Sindaco? Lo sa che contraddirsi la rende meno credibile, soprattutto nella sua posizione? Mentre la comunicazione di Goletta Verde di Legambiente del 9 agosto scorso parla di estrema pericolosità ambientale della foce e la stessa nota dell'assessorato all'ambiente della Regione Emilia-Romagna, che riportava il MoVimento 5 Stelle, citava una qualità "scarsa a monte" e "cattiva alla foce" ( in una scala da cattiva, scarsa, sufficiente, buona, elevata ), scopriamo il perché delle sue affermazioni in una nota di ARPA dove è specificatamente scritto che "alcuni scarichi a mare esistenti in passato sono stati eliminati e le rispettive acque convogliate nella rete fognaria generale in particolar modo nella zona sud (comune di Riccione)". Quindi la causa della condizione del Rio Marano è principalmente da ricondurre allo scarico di impianti fognari direttamente nel canale e non solo per gli sversamenti fatti a monte da privati, industrie e amministrazioni a partire dalla Repubblica di San Marino. Proseguiamo sulla tutela ambientale da lei adottata. Notiamo intorno al Rio Marano dei cartelli che segnalano il divieto di balneazione permanente. Lodevole intento, se non fosse che tradisce in toto le disposizioni di legge che vogliono segnali chiari e ben visibili, oltre ad una specifica chiara e netta dei motivi che lo rendono non balneabile. Le possiamo garantire che quei cartelli di 20x30 cm non sono assolutamente sufficienti a rispettare questa normativa, ma soprattutto l'integrità dei bagnanti, visto che da 5 metri sono già illeggibili. Prova ne è la quotidiana presenza di intere famiglie a mollo all'interno del canale e la strana presenza di 2 spiagge libere ai due lati, come le illustrano le foto allegate. Vorremmo pertanto sapere quale sia la "iniziativa tesa ad individuare le strategie per un rapido miglioramento delle condizioni ecologiche" in cui "l'amministrazione comunale si è fatta promotrice presso la Provincia, gli enti e le autorità competenti". Se il suo riferimento è il sollecito ad HERA di intervento per l'ampliamento del sistema di contenimento e depurazione, la informiamo che lei stesso ha dichiarato, ad un altro giornale pochi giorni prima, che al momento non sarà effettuato nessun intervento per mancanza di volontà e disponibilità ad investimenti. Pertanto, in virtù delle sue responsabilità davanti ai suoi concittadini ed ospiti, crediamo che siano d'obbligo una serie d’interventi atti a rientrare nella norma, a tutela della salute pubblica; - un tratto di mare dalle condizioni così critiche dev’essere chiuso al pubblico immediatamente, con una recinzione atta a contenere distratti e disattenti; - la segnaletica deve essere portata a norma, per spiegare il perché del problema e con una visibilità degna di essere identificata anche da 50 metri; - l'area di sicurezza, dall'estrema punta della foce di costa sino al termine della spiaggia, deve essere portata ad almeno 150 metri, con un corridoio a pontile che non costringa il passaggio dei bagnanti a mollo nelle deiezioni del giorno prima o a contatto con nutrie, roditori e colonie batteriche; - la visibilità dell'area permanentemente non balneabile nel sito preposto di Arpa, deve essere segnalata con un’identificazione chiara, che renda immediato a chiunque si appresti a visitare la zona che l'area è pericolosa per la salute umana. Segnaliamo inoltre che confrontando l’area georeferenziata presente sul sito di Arpa, con i dati da lei forniti, ci pare che l’area permanentemente non balneabile non sia proprio solamente di 50 m a nord e sud, ma molti di più. Ci chiediamo inoltre cosa volesse comunicare in questo articolo, che si contraddice da un punto all'altro e non racconta niente di più di quello che è già stato detto ampiamente ( e con dati tecnici chiari ed inequivocabili ) da enti e associazioni preposte alla salvaguardia del mare e della sicurezza ambientale? Voleva forse dire che va tutto bene e non dobbiamo preoccuparci con un titolo fuorviante ma al suo interno confermare quanto già detto da altri, lavando così la sua coscienza? Lei si sta lavando con acque non chiare, ci spiace ricordarglielo, sono le acque del Rio Marano. Nascondere questo non aiuterà il turismo, ma anzi, al primo problema, semmai il contrario. Ricordi che il ragazzo deceduto al Marano è già una sua responsabilità, visto il degrado permesso in quella zona. 
 Rimini, 14 agosto 2012 
Il Capogruppo M5S Rimini
 Luigi Camporesi