venerdì 7 settembre 2012

Pitret

Giovedi baccalà così recitava il menù di Pitret a Santarcangelo. A Rimini per la 18sima volta in 15 mesi, meno di un consiglio al mese, si è riunito il Teatrino Comunale, in una città che, oltre ad avere una serie di questioncine non da poco, viene elevata dal sindaco a capitale di tutto. C'erano delibere strategiche per il futuro di Rimini? Proposte per la soluzione dei problemi della città? Nulla di tutto questo. Nemmeno una delibera, nemmeno un’idea di opera pubblica, nemmeno una strada, una scuola, un progetto strutturale per affrontare i prossimi mesi. L’OdG di questo consiglio contemplava una serie di mozioni e ordini del giorno presentati dai consiglieri: per i non addetti ai lavori, significa che il Consiglio si è trasformato in uno sfogatoio dove si parlerà di tutto e non si deciderà niente. Si va dalla proposta di nuove procedure per la gestione interna del consiglio comunale, agli animali esotici nei circhi; dall’opposizione ai caccia bombardieri nucleari ad una mozione per discutere sulla crisi economica in senso generale, come se si fosse al bar. Nemmeno una delibera decisionale! Si ha traccia delle ultime presentate da qualche assessore, nel Consiglio del 30 agosto? Delibere importanti? Si trattava dell’installazione di 13 palloni a copertura dei campi da tennis…giudicate voi! Ma oltre ai proclami trionfalistici del “faremo”, quando decideranno di fare davvero qualcosa di concreto? Sulla viabilità, sulle scuole (visto che invece di aprirle le chiudono) sul PSC, sul sistema fognario, sulla razionalizzazione delle società partecipate piene di debiti, sulle leve comunali per attivare una ripresa economica locale, quando si vedranno atti decisionali in Consiglio Comunale? Quanti altri quintali di saraghina dovranno essere sgradellati e quante altre feste alcoliche o danzanti si dovranno organizzare prima che in Comune decidano qualcosa di concreto e serio? La cosa preoccupante, da regime del nulla, è che di questa situazione i media locali non parlano. Nemmeno quelli che dovrebbero scuotere le coscienze verso il bene comune. Chissà, forse anche in Curia si sono messi ad organizzare feste nelle parrocchie, oltre che a fatturare i milioni per il seminario ceduto al Comune .Tutto va bene, tutto normale, tutti tranquilli, tutti (saldamente) ai loro posti: che non sono quelli di lavoro.