mercoledì 6 novembre 2013

Un Quesito

Il Quesito è stato posto in commissione consiliare, per conoscere quale sia l'anno dopo il quale le concessioni demaniali debbano essere messe, obbligatoriamente, a bando. Per la dottoressa Caprili, Dirigente del Demanio, competente al rilascio delle Licenze di Concessioni, la questione non sembra chiara, sottolineando che la famosa proroga dal 2015 al 2020 contiene diverse lacune, in particolare l'assenza del necessario visto Europeo. Noi proponiamo a tutti i nostri lettori in cerca di una occupazione salutare di fare regolare domanda di concessione dal 2015 e poco importa cosa dirà l'Europa sull'ennesima proroga, in base alle norme vigenti. Chi produce apposita e documentata istanza tendente a creare un miglior uso del demanio marittimo, ha la precedenza su tutti coloro che esplicano una mera istanza di rinnovo della vecchia concessione. In pratica con l'adozione del Piano Spiaggia, non ancora del tutto cancellato, grazie alle Varianti per i Signori della Sabbia, chiunque chieda di realizzare uno dei cento stabilimenti balneari previsti, debba essere preferito ai singoli precedenti concessionari (bagnini e chioschisti) che chiedono il rinnovo delle loro primitive concessioni. A tutti coloro che rappresentano, con una istanza, la volontà di dare attuazione al Piano Spiaggia, automaticamente devi riconoscere il migliore utilizzo pubblico del demanio così come sancito dallo stesso Piano, essendo stato riconosciuto d'interesse pubblico. Lo spaventa cocali usato dai Signori della Sabbia, facendo leva sul cosiddetto "diritto d'insistenza" ha due limiti oggettivi. Dal punto di vista squisitamente demaniale, il diritto d'insistenza, può essere applicato limitatamente alle istanze in concorrenza che risultano se non uguali, simili, intendendo con ciò l'impossibilità di stabilire quale tra due o più, persegua il miglior interesse pubblico. Ovviamente, come citato sopra, quando una di queste richieste intende realizzare quello che è stato definito come miglior utilizzo della spiaggia, l'assegnazione è più che scontata. Una altra caratteristica che da sempre esiste in caso di concorrenza di più domande, è che la Pubblica Amministrazione deve far risultare vincitore di assegnazione il soggetto che ha offerto la somma maggiore, dove il canone imposto rimane come mera base d'asta. Questa seconda questione ci riporta direttamente agli aspetti normativi generali, dalle innumerevoli Leggi Merloni alla Costituzione. L'affermazione tout court di un diritto d'insistenza porterebbe direttamente alla dimostrazione che in questo caso i cittadini italiani non sono tutti uguali. In ragione di una analisi che crediamo facilmente comprensibile e riscontrabile, chiederemo al Movimento 5 Stelle, nelle more di un aggiornamento della commissione, più che la presenza dell'assessore Regionale Melucci, troppo impegnato a districarsi con le barriere sabbiose, di esigere dagli Uffici Regionali e Comunali un parere per iscritto sulle valutazioni qui riportate. Qualora tutto risultasse labile, proporre alle stesse istituzioni di predisporre appositi bandi di gara, da subito, onde evitare che in caso di apertura di futuri contenziosi tutto si congeli. Sarebbe l'ultima mazzata per le speranze di una innovazione demaniale
P.S. 
Lo statista Biagini, sollevatore di accuse a destra e manca, ci farebbe dono grato se precisasse la sua posizione in merito. Dei cambiamenti repentini abbiamo le tasche piene, siamo sazi dei cambiamenti dalla sera alla mattina. Ogni riferimento, a quelli che prima hanno detto bravo Baretta e poi che era tutto sbagliato, non è casuale.