martedì 4 marzo 2014

AntidemoKrat

 Lo sapevate voi che il Movimento 5 stelle non è democratico? Sembra sia stato certificato da chi la parola “democratico” ce l’ha nel simbolo, dunque è sicuramente vero. D’altro canto anche senza la certificazione i segni sono evidenti. Pare (e dico pare) sia stato scoperto proprio in questi giorni che Beppe Grillo, il comico, se no non sanno di chi parlo, valga più di uno. “Ma come?” – direte voi – “lo dice anche la canzone: uno vale uno”. Spiacente, ma l’animo umano è contorto e, per un misterioso istinto, tende ad attribuire importanza ad un tale che a forza di urlacci è riuscito a riempire Piazza San Giovanni a Roma di gente stufa della politica Italiana. “Eh vabbeh” – insisterete voi – “il fatto che uno abbia influenza non vuol dire che debba usarla”. Certo… soprattutto quando vede il suo coupe de maitre minacciato dalla scarsa convinzione di alcuni, una perniciosa scarsa convinzione. Anche tra i puffi c’è un Grande Puffo, ma di solito nessuno lo chiama l’antidemocratico blu. Detto esplicitamente: il voto vale sempre uno, ma l’influenza è un altro paio di maniche. Esistono altre produzioni ideologiche del Movimento che meritano uno sviluppo ed una diversa considerazione come: “nessuno deve rimanere indietro”. Molto più sensato, civile e produttivo, tanto più che nella cura degli ultimi sono nascosti migliaia di posti di lavoro non considerati. Post Talebano? Assolutamente si. Questa è una guerra, non una partita a tennis arbitrata dal Barone De Cubertin e il prezzo della sconfitta è rimanere nelle mani della Sacra Poltrona Unita. Ma poi scusate l’alternativa qual’è? L’eutanasia di Renzie? Job Act… già il nome fa intendere che il messaggio ha una destinazione estera. “Ma, caro Talebano, ci stai forse dicendo che il Movimento è perfetto?”- Proprio no!! Se mai la perfezione fosse possibile, in questa dimensione della realtà, il Movimento 5 Stelle non è certo stato pensato per essere perfetto. Lo scopo del Movimento è eliminare se stesso e nella perfezione perde il senso della sua stessa esistenza. OK OK… ho volato troppo alto e chiedo scusa ai lettori piddini, vedrò di mettervi in appendice qualcosa da colorare. Ritorniamo alla contingenza della cronaca. Sbagliamo? Certo. Sbagliamo sovente in questioni di forma, magari di comunicazione, ma la dittatura rimane sempre la proiezione su di noi di un altrui desiderio. Cosa vi farebbe piacere leggere..? Che avremmo dovuto trovare una soluzione interna al gruppo del Senato invece che il voto per i 4 espulsi? Che la nostra comunicazione dovrebbe uscire dalla dimensione amatoriale? Che Casaleggio ha troppa influenza? Esticazzi? Fino ad ora i conflitti di interesse abbondantemente dimostrati e condannati non sono i nostri, ma quelli del solito regime. Perciò prima di gridare alla dittatura per la pagliuzza che ho nell’occhio io, vedi di capire dove hanno infilato la trave a te. Un indizio poco biblico: non è nell’occhio.
 P.S. Secondo me il Partito Democratico fa bene a fregarsene della volontà dei suoi elettori. Che fiducia puoi avere nel giudizio di uno che, oggi come oggi, vota PD?! Davide Cardone [@DadoCardone]