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Profittando di una delle tante promozioni telefoniche, posso parlare con il mio amico Nero di Berlino, senza limiti. Ieri sera abbiamo passato una splendida ora raccontando quello che ormai ci siamo detti mille volte. Dopo l'inventario, per lui angosciante degli amici ancora..vivi, il discorso è caduto sul turismo che non c'è più, sul figlio missionario del lavoro in Africa, sulla situazione italiana e sulle tante cose sparite nella malandata capitale. Questa è la parte più malinconica delle telefonate con Giorgio (si chiama così). Ha la mia età, siamo cresciuti assieme nello stesso incubatoio politico danzante della Sirenetta, la casa del popolo che ha mantenuto schiere di funzionari di partito. Poi lui ha conosciuto l'Irene sulla nostra spiaggia e non si sono più lasciati fino alla morte recente della bella farmacista tedesca, che non aveva mai un capello fuori posto. Ha svolto tutta una serie di mestieri anche umili prima di arrivare alla pensione ed alla relativa casa a canone convenzionato. Il giudizio sul suo paese e sulla città è sempre più duro. Non ritrova niente del passato, non vede niente nel futuro. Per questa ragione mi chiede sempre la "conta" di quelli ancora rimasti. E' andato, seguendo la moglie, a vivere a Berlino, facendo per 40 anni l'ambulante al Ku'damm. La sua licenza è considerata patrimonio culturale, così come il suo vecchissimo furgoncino Wolkswagen che fanno parcheggiare in pieno centro. Quando gli ho detto che il compagno Gnassi cacciava via gli ambulanti, ero tentato di pubblicare anche la sua risposta, tanto il Sindaco non conosce il tedesco, solo il dialetto friburghese. Insomma lui può ancora fare l'ambulante su uno dei più famosi viali del mondo, quello che una volta Filava Dritto contro il Muro. Le tante, troppe differenze che esistono lo rendono nervoso, incazzato. Pensa che si vogliano rifare della sconfitta, il famoso 4-3 che lo ubriacò per tre giorni. Da loro, tutto funziona: uffici, treni, bus, servizi, asili, scuole, teatri, ospedali e ..fisco. Nella sua obbligatoria visita annuale si rende conto delle distanze stratosferiche che ci hanno regalato. A Berlino è un'altra storia da prima a dopo il Muro. La lunghissima recinzione per lui era stata "benefica". Ogni anno decine di milioni di persone visitavano l'opera della guerra fredda. La sua bancarella faceva affari d'oro. Ha anche visto l'ondata di 17 milioni di fratelli che si sono riversati attirati dalla finta ricchezza dell'occidente. La Germania allora è stata aiutata dall'Europa altrimenti gli zii della Merkel avrebbero fatto una fine ..greca. Mi ha detto che la locomotiva tedesca ha ricominciato a correre. Non è tutto oro quello che fanno luccicare, ci sono ancora centinaia di persone che frugano nell'immondizia, però la ripresa è ...vicina. Non ama la Merkel ma come tantissimi tedeschi la rispetta. Ha fatto gli interessi del suo paese. Un riconoscimento difficile da concedere a Renzi sempre pronto a fare quelli della ..Merkel. Lo diciamo oggi, di fronte ai dati che raccontano la ripresa tedesca: +0,7%, nel quarto trimestre dello scorso anno, contro una previsione che diceva +0,3%. Nessun paese europeo ha fatto meglio. Nè la Francia (+0.1%), né l'Italia, crescita zero virgola zero, né tanto meno la Grecia, il cui Pil è calato ancora. Avviene perché la Germania sa dove sta andando la propria economia. Ne ha colto potenzialità e punti di debolezza. E vi ha disegnato attorno un sistema di incentivi, di regole, di previdenza e assistenza sociale, ad essa funzionali. Noi abbiamo il Job's Act con i licenziamenti di gruppo. Alla prossima telefonata.
P.S.
Che Gnassi cacciasse proprio gli ambulanti non gli è andata giù. Pensare che lo ha anche votato..lui.