martedì 19 maggio 2015

La paura fa 0,7 ma bisogna che vadano a votare in pochi

Caro Lugaresi, ho letto con simpatia e divertimento il tuo articolo di stamattina: ”la paura fa 0,7”. In effetti hai colto nel segno quando dici che, per cercare di dare una spinta alle non sicurissime chances del toscano primo ministro “simil Mr. Bean” tutta la stampa televisiva e cartacea, in pochi giorni modifica come fuochi d’artificio i dati economici della nostra sfortunata Italia dando un risalto inverosimile ai + 0,1 per cambiarli poi in + 0,7 in poche ore non appena si accorge dell’insufficienza del primo dato. A dire il vero, per qualsiasi persona di buon senso, tenuto conto dei disastri che ha subito l’Italia negli ultimi 7/8 anni anche lo 0,7 fa ridere (mi verrebbe da dire che fa ca…) tuttavia come tu sai non sono gli 0, del Pil che cambieranno i risultati delle elezioni ma il massiccio astensionismo. I due risultati colti da Renzi in questo anno e mezzo (europee e regionali Emilia Romagna) hanno in comune un dato: è andata a votare la metà o molto meno degli aventi diritto. Basti pensare all’Emilia Romagna dove il 40% e oltre è stato colto dal PD sul 34,2% dei votanti. Quindi la grande speranza di Renzi, almeno stavolta, non credo sia basata tanto e solo sulla pervicace tendenza degli italiani a farsi prendere per i fondelli. La cosa è assodata ma ha anche raggiunto i suoi limiti fisiologici. Quanto sul fatto che rimanga bassa o bassissima la percentuale dei votanti. Considerando un 40/45% di persone che si potrebbero recare alle urne, quel 18/20% di corpo elettorale che per svariati motivi economici (gli “ottimati” del Cancelliere) fa capo al PD può facilmente diventare un 35/40%. Che non a caso è il risultato che tutta la stampa del regime si augura e preannuncia. Quindi l’astensionismo è il vero grande alleato del nostrano Mr. Bean. Il dramma per lui comincerebbe se si recasse alle urne, il 31 maggio, oltre il 50% degli elettori. Lì comincerebbero i dolori, se invece la percentuale dei votanti fosse ancora più bassa diciamo sotto il 35% il successo di Renzi sarebbe inevitabile.

Woland