domenica 7 giugno 2015

I numeri dicono molto non tutto

L'Istituto Cattaneo sembra il 118 delle elezioni. Raccatta feriti e cadaveri dalle urne appena chiuse e decreta il decesso politico di alcuni protagonisti. Il coroner ufficiale attesta che il Partito della Nazione è morto. I Democratici, portati alle elezioni sulla spyder di Marchionne, hanno incassato il 50,2% in meno delle Europee. I grillini perdono due milioni di voti rispetto alle Politiche 2013, ma è andata di lusso. Forza Pascale è sparita. La Lega raddoppia. A parole hanno vinto tutti. I numeri, invece, segnalano che se c'è un vincitore nelle elezioni regionali di domenica, bisogna cercarlo dalle parti di Matteo Salvini o ancora meglio di Zaia. Il Pd conquista cinque governatori di cui quattro perfino eleggibili, ma lascia nelle "gabine" il 33,8 dei consensi. Il partito di Salvini registra invece dati positivi anche nel confronto con le Europee. Le altre sono balle da Carlino. I dati leghisti registrano una forte crescita nelle tre regioni rosse con il raddoppio dei consensi. E se si guarda solo a Toscana e Umbria i voti triplicano. Per un apparente paradosso l'unica regione dove i voti leghisti sono in calo è il Veneto, dove si registra un meno 9,7 per cento. Ma questo dato, avvertono i ricercatori, è "plausibilmente" spiegabile con il risultato eclatante della lista del presidente collegata al candidato Zaia e con la buona affermazione della Lista Tosi. Il peso delle camicie verdi nei confronti di Forza Italia è doppio rispetto al passato. Anche la morosa di Salvini è meglio della badante di Silvio.  Al Movimento Cinque Stelle, dopo un laborioso conto, aiutato dall'onnipresente Ghinelli mancano 1.956.613 voti rispetto alle politiche del 2013. Cioè hanno perso il 59,8% dei consensi rispetto a quel risultato eccezionale. Ma i grillini perdono 893.541 voti, il 40,4% in meno, anche rispetto alle Europee dell'anno scorso, quando il Movimento registrò un arretramento elettorale. Il segno meno regna sovrano sopra tutti i cieli politici, solo quello verde risplende. Ma tanto sono tutti razzisti. Tra poco, molto poco, se non riprende a salutare le autorità, anche a Rimini si vota. A Sergio Giordano per il suo instancabile ed apprezzabile lavoro di accompagnamento, con intelligenti giustificazioni di tutte le stronzate che commette questa amministrazione di incapaci, credo debba essere consegnato un premio. La sua laurea in medicina.. veterinaria lo pone giustamente tra i candidati ad un assessorato, molto più necessaria di quella "di base" di Paolizzi. Serve in giunta ed è meglio di (quasi) tutti. Non è una donna ma come disse Jack Lemmon "nessuno è perfetto"