martedì 21 giugno 2016

Dedicato ai Ciarlatani

Caro Lugaresi, queste elezioni amministrative ci insegnano che lo spartiacque, volenti o nolenti, il nodo da sciogliere è, e resta: LA MODALITÀ DI SCELTA DELLA CLASSE DIRIGENTE E AMMINISTRATIVA. Il rinnovamento indispensabile e necessario, invero, non è avvenuto! È stato solo mimato, sia a destra sia a sinistra, e la VOGLIA DI PARTECIPAZIONE delle nuove generazioni ha trovato il suo naturale alveo, attualmente, nel M5S. Ciò non significa che vecchi e stimati politici, in quanto onesti e trasparenti, debbano essere automaticamente espunti dalle scene e dai palcoscenici. Debbono rimanere eccome, tuttavia in scena con la consapevolezza che vi è il tempo per conservarsi e quello per promuovere e tornare a programmare il futuro. Non crediamo ai rottamatori da strapazzo che affondano le mani nel fango della inriconoscenza e nella superficialità delle idee. Chi ha utilizzato pattuizioni di piccolo cabotaggio, accordi eticamente discutibili, deve assumere quale messaggio che quel tempo è finito ! Chi, sebbene giovane anagraficamente, accettando tali modalità, ha dimostrato di essere un dinosauro incoerente e stitico, nonostante abbia banchettato da sempre con i poteri forti....I commensali sono fondamentali per qualificare la persona; non per nulla esiste l`adagio: "non ho mai mangiato con Lei!". Ebbene lo scalpitare trasversale della nuova classe dirigente rivendica a sé uno spazio vitale. Questa energia non deve essere dispersa né a destra né a sinistra. In questo scenario il M5S è indiscutibilmente un acceleratore. Un catalizzatore della reazione popolare alla "Stasi" composta dai meccanismi politici clientelari e inciucianti fin qui in fieri che ha riconosciuto ruoli non basati né sul merito, né sul consenso ma sulla obbedienza o semplicemente coincidenza di interessi particolari. Finalmente la scelta di chi asseconda il sistema a prescindere dalla lontananza valoriale, riducendo a disvalore perfino la militanza, che è solo di facciata, ha subito un attacco durissimo, perché su base territoriale. È ora che tutti quanti si assumano le proprie responsabilità e che il processo che si è innescato finisca la sua corsa nel migliore dei modi. Noi sappiamo quale e ci impegneremo nelle nostre bellissime differenze ad assecondarlo.
Roberto Urbinati