mercoledì 18 giugno 2025

Non c'è due senza tre

Ecco la terza guerra, con possibili variazioni nucleari. Quello permesso a Netan, il liquidatore e liberatore di spazi per ingigantire le colonie israeliane, è la fotocopia della lunga guerra in Ucraina. Gli States, dopo avere abbandonato, per eccessiva concorrenza, il ruolo di Gendarmi nel Mondo, si ritirano nei larghi confini ed agiscono solo come procuratori. Hanno ingaggiato, dopo averlo rivestito con dollari, armi ed intelligences, un comico ucraino, per combattere contro un invasore che minacciava (inascoltato) da sette anni. Ghiotta occasione per allargare l'abbraccio (difensivo) della Nato. Intanto le coalizioni mondiali sono cambiate e la Cina sembra primeggiare. Il virus fuggito è stato mortale, ma ha foraggiato i presunti salvatori. Siamo in attesa della famosa bomba e la fine della nostra storia. Linkiesta si preoccupa della tragicomica situazione del partito radical chic che premia Netan ed i gay pride. Un preoccupante uso e consumo del campo largo. Però organizzano un altro corteo contro la guerra, un altro dramma, un’altra ambiguità, così Mario Lavia liquida l'atteggiamento ondivago e balbettante dei Dem. A dire il vero è quello di quasi tutta la nostra politica, sempre meno importante. Donaldone primeggia nel G7, insultando gli avversari ed auspicando la partecipazione di Putin al consesso. L'Europa è nell'angolo, in attesa del conteggio arbitrale. Il Partito democratico condanna Israele e un po’ anche l’Iran, sostiene Kyjiv ma senza le armi, e non prende le distanze dalla manifestazione dei suoi alleati antagonisti del 21, anzi manderà qualcuno. Rimane la "stranezza" che la confusione regnante lo porti ad un costante aumento di voti. Se continuano guerre e stragi, torna al governo, secondo Repubblica. 
massimo lugaresi

martedì 17 giugno 2025

Renzi oTaiani ?

Renzi vuole imitare Forza Italia, ma Conte non è Salvini e Schlein non è Meloni, Così scrive su Linkiesta Marco Taradash, giornalista del campo (ristretto) radicale che omaggia la corrente di Davos e fiancheggia la componente riformista del Pd. E' all'opposizione, non dichiarata, della segretaria con ditino. Scrive che il leader grillino e soprattutto il movimento non sono biodegradabili in una grande coalizione e il Pd è diventato un partito neoberlingueriano (?) troppo minoritario per governare. Non ho capito cosa significhi la qualifica, capisco e condivido l'affermazione che vede la Meloni tranquilla. Allora usa il Corrierone che spiega la prossima avventura di Matteo Renzi: la nascita di una tenda riformista che ospita profili civici per raggiungere il sei/sette per cento, sperando di essere decisivo alle prossime elezioni politiche, nucleare permettendo. L'ex premier piddino, tra un consiglio arabo ed una brusca virata, tenta inutilmente di ritornare decisivo al centro. Il giornalista, liberale e radicale, afferma di aver sentito gli applausi dei senatori democratici. Inondato dalle sentenze, mi permetto di affermare che il grillismo non è nato per una coalizione. Vota ed usa la convenienza. Non mi sembra la strada indicata da Renzi, collide anche con il famoso ditino puntato.
massimo lugaresi

lunedì 16 giugno 2025

Perchè?

La propaganda democratica, divisa ed abbacchiata, si muove rilevando difetti, errori e soprattutto il moderno fascismo. Mai un ripensamento, con uno sguardo sincero sulla sua situazione. Hanno ancora l'aiuto dei giornaloni che, assieme, non arrivano alle tiratura dell'Unità di una volta. L'altro problema è la presenza ingombrante di Trump. Spesso fa e disfa le cose promesse. Il clima americano è volutamente torrido. I dem stellati non hanno personaggi da contrapporre. Obama è quasi sparito e non trovano nemmeno un ex premier come Bersani. Trump non può abbandonare Israele, mentre una fetta consistente repubblicana vuole isolarsi. Teheran, grande alleato di Russia e Cina, può diventare, a parti invertite, l'Ucraina che fa paura. L'attacco di Netan ha goduto del forte sostegno degli States. Finchè c'è guerra rimane al potere. L'Europa è scomparsa, mentre Trump continua l'opera di disboscamento democratico dai poteri americani. Tocca al presidente della Federal Reserve. Negli Stati Uniti (?) il partito repubblicano si spacca sul possibile coinvolgimento in Medio Oriente. Da una parte, i conservatori isolazionisti, temono che Israele possa trascinare gli Stati Uniti in guerra. Dall'altra parte ci sono i falchi dell'Iran e i sostenitori di Israele che invocano da anni un attacco israeliano come quello in atto.Trump ha giocato gran parte della sua campagna elettorale, proponendosi come un 'presidente di pace', ma i recenti sviluppi in Ucraina e con Israele, mostrano le difficoltà degli sforzi diplomatici di Donaldone. Aveva promesso di mettere fine, in tempi stretti alle guerre in Ucraina e Gaza, mentre si ritrova la terza guerra, molto più nucleare delle altre.
massimo lugaresi

domenica 15 giugno 2025

Intoccabile

Linkiesta è vicina e sodale a Netan. L'attacco israeliano viene premiato e giustificato subito con una probabile (?) crisi di regime degli ayatollah, mentre l'offensiva ha prodotto (mirabilmente) solo accurate uccisioni dei capi pasdaran. I morti "normali" non sono nel conteggio. Propaganda già usata con successo in Ucraina. Quale sarà la reazione iraniana? Lo vediamo già questa mattina. Cosa userà per pareggiare la potenza israeliana, sostenuta, apertamente, da tutto l'occidente ed anche dal furioso Donaldone? A proposito: è entrato nel novero del moderno fascismo, eletto democraticamente. Povera sinistra in che mani e ditino sei finita! All'Intoccabile Netan è tutto concesso, permesso, perfino giustificato. Il tirare la corda oltre il lecito è un giochino che finora è riuscito. La pulizia etnica è agli sgoccioli, la Striscia è liberata, Cisgiordania quasi, ma i coloni che mantengono in vita il governo bellico, hanno lanciato bandi per l'ampliamento territoriale. Quali sono i mezzi e le vittime non è problema loro. Facebook ha già minacciato (5 volte) il mio account. Ognuno bombarda come può. Iran con la Cina e Israele con la Ursula, si preparano. 
massimo lugaresi

sabato 14 giugno 2025

Un Altra Guerra

Populismo sindacale. La Cgil di Landini è un metapartito a immagine e somiglianza del suo leader, questo l'incipit mattutino di Mario Lavia su Linkiesta. Continua la guerra all'interno del Pd contro il sindacalismo fine settimana. Sconfitta bruciante sul più politico dei referendum abrogativi di leggi, totalmente renziane. Nella raccolta dei cocci si leggono pentimenti e rabbia contro Landini, tutor della Schlein. La penna sottile di Linkiesta, sostiene l'Europa nella versione Davos e Netan nella sanguinosa pulizia di Gaza. Nel Pd esiste una corrente simile che combatte l'antagonismo della segretaria. Precipitati all'opposizione, problemi e rimorsi si sono ingigantiti. Il Pd è un partito nato per il potere, spesso non importa con chi. E' il frutto di diverse provenienze, alcune nemiche, altre altissimamente radical chic che non si sposano con i resti del partito dei lavoratori. Il precario matrimonio per interessi elettorali con i grillini è stata l'operazione più pericolosa. Per mantenerlo vivo sei costretto a cedere sulle candidature, provocando interni dissidi. Netan il pupillo di tanti democratici sta terminando le pulizie etniche più urgenti e si prepara per la prossima. Forse ci siamo per una guerra più nucleare. 
massimo lugaresi

venerdì 13 giugno 2025

La Rivincita

Le vignette di Osho dicono tutto sulla situazione di questo Pd, nel ditino della Schlein. La prossima partita elettorale vede e prevede un quattro a uno per i dem. Sufficiente per assorbire la batosta referendaria, con il quesito sulla cittadinanza che sbugiarda anni di propaganda. Q
uattro a uno alle regionali per dimenticare l’autogol del referendum. La segretaria (ancora) del Partito democratico, tenta di rilanciare il campo largo, puntando a una vittoria simbolica in Toscana, Campania, Puglia e Marche. «E mo’ che famo?», dice Maurizio Landini a Elly Schlein. E lei: «E mo’ riattaccamo cor fascismo». È una vignetta di Osho. Ed è abbastanza così. Aspettando il grande caldo che tutto sopisce, la segretaria del Pd ha il problema di tenere su il partito, magari inventandosi qualcosa per una nuova estate militante, in vista delle regionali, vere elezioni di midterm, che già considerano un’ottima pietanza ricostituente per partire con l’ennesimo tentativo di spallata al governo. Il piano è noto: vincere in quattro regioni, Toscana, Campania, Puglia e Marche, strappando quest’ultima alla destra. In questa regione, il Partito democratico è estremamente fiducioso nella vittoria di Matteo Ricci, oggi europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, contro il meloniano Francesco Acquaroli, la cui gestione, a quanto pare, non è stata brillantissima. Quanto al Veneto, si sa, è roba (molta) della destra. Lo scontro si sposta sul terzo mandato, giovevole alternativamente ai due schieramenti. L'ultima parola spetta alla Corte Costituzionale. I grillini gongolano, non pensavano di venire premiati dai loro antichi nemici. 
massimo lugaresi

giovedì 12 giugno 2025

In Cauda (poco) Venenum

Aspettavo curiosamente, come Dagospia avrebbe incassato, stravolgendola, la perfetta sconfitta del Pd e Campo Largo. Hanno usato il solito schema per le brutte notizie: nasconderle in fondo al blog. Questa è però brutta, talmente evidente che non basta usare la consumata parodia del cavaliere caduto che dice, tanto dovevo scendere. La reazione dei compagni che convivono, alcuni agiatamente, in quel partito largo, ha confermato la dannosità dell'ennesima scelta di Prodi. Allargare i confini della sinistra, inserendo i grillini è un facile corner per gettare palla e scheda, ma può servire per eleggere qualche raccomandato. Rimane un favore ai veri nemici, destinati a sparire. Cosa succederà al Pd, spostato giustamente vicino al Circo Massimo? I Dagospini condividono all'ultimo posto del blog, un articolo de La Stampa, nemmeno cattivo. Quella del centrosinistra e soprattutto della cigielle fine settimanale, resta una meritata sconfitta e tentare con un "mancava poco" di trasformarla nella mezza vittoria è roba da Schlein. La Ducetta fingendo buonismo, non ha ancora aperto bocca, può delegare anche La Russa.
massimo lugaresi 

mercoledì 11 giugno 2025

Sinistra Lezione


Perfino le casalinghe previsioni erano tristi presagi per il duo tragico-ridicolo al comando del Pd. Alle volte rimangono al potere, usando un campo largo, zeppo di caricature tra loro nemiche. Il risultato non è stato peggiore solo perchè tanti cittadini (io) si sono recati nei desolati seggi, per espletare un obbligo mai come adesso turlupinato. E' arrivato (da tempo) il momento di sciogliere questa accozzaglia di piccoli poteri personali che irrita al momento del voto. Il ditino della (molto) presunta segretaria, fa godere solo un ristretto numero di generi politici, improbabile come segnale di guida. L'accoppiata con Landini, concede una repellente patina agonistica. I risultati dovrebbero essere sufficienti per cambiare nomi e registro. Tanto dovevo scendere, questa è la risposta degli sconfitti, a nome di tutti. Pronti a partire con la Salis. I quesiti su lavoro e cittadinanza, hanno mobilitato solo gli apparati dei partiti della sinistra radicale, senza alcuna risposta dal paese reale. Concordo pienamente. Il Tripartito va avanti, non hanno altre scelte.
massimo lugaresi 

martedì 10 giugno 2025

Quotidiana Lezione

Anche oggi Dagospia ha dimenticato il ditino agitato della Schlein. Lo sguardo della vedetta piddina è sempre orientato su Trump che batte, per righe e foto, Putin il perfetto nemico dell'occidente. Poi arriva la Meloni, spesso superata da Salvini. Con questo antico e stantio canovaccio riescono a evitare commenti e le inevitabili ilarità sulla segretaria di Landini che (vuole) officiare per una parte del Pd. Per confezionare un articolo sulla nostra politica e la propaganda che la circonda, devi spiegare il torbido contorno che la anima. La destra si presenta molto più compatta dell'avversario di sinistra, coltivatore diretto di un campo largo con quattro improbabili contadini. L'esito (scontato) dei referendum è stata l'ulteriore conferma dei danni che il duo al comando arrecano alla sinistra. Mentre tutte le notizie pacifiche o belliche che arrivano, dopo avere attraversato le trincee della censura giornalistica sono usate per accusare, denigrare, etichettare i nemici della destra, colpevole dello sfratto democratico. La risposta sono stati cinque referendum che dovevano (5) decisioni dei loro cari governanti. Renzi e Gentiloni hanno espresso la loro feroce contrarietà. La Meloni riesce anche a prenderli per il..voto mascherato. Il litigio tra Trump e l'ex prediletto più miliardario di lui è la manna dal cielo per la sinistra, come se prima avessero governato dei senza tetto, ma democratici. Negli States, le candidature necessitano di dollari che vengono elargiti (quasi) tutti pubblicamente. Noi siamo ancora agli albori della verità. Detto questo, nell'edizione del blog si insiste nell'affermare e sperare che la sfida tra Truymp e Musk diventerà un problema per la nostra Ducetta, arrivata ai baci&abbracci con Donaldone solo attraverso i buoni uffici del "ketaminico" Elon. Sulla molto improbabile segretaria non riuscite a confezionare nemmeno un trafiletto gastronomico? 
Dopo la sconfitta referendaria, verrà richiamata la Rosy?
massimo lugaresi  

lunedì 9 giugno 2025

Carta Bianca

Trump da Carta Bianca a Putin. Il "cowboy coatto". uno dei più educati nomignoli dedicati al Presidente americano, ha criticato l'attacco ucraino con droni dentro i confini russi. Avrebbe dato (avvenuto) a Putin una ragione per bombardarli al tappeto. Il comico rivestito continua ad usare ogni mezzo per continuare la guerra persa. E' nelle mani dei volenterosi ed il pericolo di una guerra nucleare aumenta. Ci sono quelli che la vogliono, senza dirlo. Finora la guerra e l'invasione russa avevano colpito solo alcune selezionate regioni. Donald Trump non vuole un'altro conflittto, è sufficiente quello all'ultimo miliardo con Elon Musk. La rappresaglia russa non si è fatta attendere, costringendo la pattuglia dei giornalisti italiani a stare più coperti e più lontani dal fronte. Lo scandalo è sempre quello su Gaza. Le stesse immagini che girano da mesi, mentre la sinistra si divide in piazza, aspettando l'esito referendario gestito, come tutto il resto, dal sindacalista. Per fortuna ci è venuto incontro la nostra derelitta nazionale che sarà il prossimo lamento generale. Paga Spalletti non Gravina.
massimo lugaresi

domenica 8 giugno 2025

Basta Bugie


La sinistra può tornare a comprare le Tesla? Ogni giorno un po’ di veleno sulle cose del mondo. Qui al bar entra il Piddino. E io già so che cosa vuole dirmi. “Avete visto Musk?”. Storia di uno psicodramma: prima Elon era l’imprenditore visionario, pioniere delle auto pulite; poi, quando ha deciso di sostenere Donald Trump, è diventato il demonio, tra chi premeva perché non si stipulassero contratti con Starlink e chi godeva nello sfasciare una Tesla in un frontale contro un albero. Il miliardario in conflitto d’interessi, il simbolo del nuovo regime oligarchico americano, come se, fino allo scorso gennaio, negli Usa avesse comandato solo il popolo sovrano. E adesso? Cosa inventerà il genio progressista per interpretare la lite tra Musk e Trump? Cronaca di un divorzio annunciato? Conversione insincera del ricco epulone? Dimostrazione del disordine che ha portato il tycoon alla Casa Bianca o magari a sinistra, riabiliteranno l’uomo della ketamina? L’amico del mio nemico è mio nemico, ma se ridiventa nemico del mio nemico? Insomma: la sinistra green può tornare a comprare le Tesla senza paura di finanziare “un nazista”
Franco Lodige il Barista

sabato 7 giugno 2025

Partito al Traino


Linkiesta usa il pianto democratico. Ogni giorno lancia allarmi, inascoltati dalla Schlein, nella morsa dello scioperante fine settimana e regista dei referendum che vorrebbero annullare leggi da loro votate. Non bastasse è anche "dipendente" precaria dell'avvocato del popolo stellato. Spartiti e proteste del Campo Largo, sono confezionati mirabilmente da Travaglio, suggeritore di ogni azione. Linkiesta disperata e l'opposizione occidentale, sempre meno folta, campano con le minacce del dittatore alla russa. Senza la spalla americana, sparano a salve. Secondo Mario Lavia, uno dei più devoti al vangelo di Davos, l’opposizione non vuole vincere, si accontenta dell'irrilevanza. La forbice tra i due schieramenti si allarga e la sinistra appare sempre più lontana dai (veri) problemi del paese. Le alleanze mancate coi riformisti, la retorica militante, le piazze divise, il Pd di Schlein sembra sempre più chiuso in una logica identitaria, lontana dai problemi del Paese reale. Questa sinistra è minoritaria dentro. E lo fa capire in tutti i modi. Porsi l’obiettivo di portare ai seggi dei referendum dodici milioni di elettori, invece della metà degli aventi diritto, che sono all’incirca il doppio, è il simbolo della rinuncia a conquistare la maggioranza dei consensi, che è il principio-cardine della democrazia e l’ovvio obiettivo di un partito o di uno schieramento che intenda, appunto, rappresentare la maggioranza. L'impressione è che il Pd di oggi sia, testardamente minoritario. E' comprensibile per Alleanza Verdi e Sinistra, ma è il connotato che distingueva l’estrema sinistra dalla sinistra storica. Mezzo secolo fa, Enrico Berlinguer affermava orgoglioso dal balcone delle Botteghe Oscure che un italiano su tre vota comunista. Scelta precisa. Cosa rappresenta il Pd adesso? 
massimo lugaresi 

venerdì 6 giugno 2025

Una Telefonata

Dopo l'altra, per salvare vittime innocenti. Nel recente risiko telefonico, ai due protagonisti con cuffie ed interpreti, si è aggiunto Papa Leone, presenza credibile per la pace. Sarà la volta buona? L'interpretazione di Dagospia rimane la stessa, quando gli attori non appartengono alla corrente radical chic, anzi sono i due nemici terribili. Il Papa conferma la prosecuzione del cammino francescano. Zelensky viene invece trattato come una fastidiosa presenza, al pari dei "volenterosi" europei, prosecutori di una guerra infinita. Intanto è scoppiato uno strano amore tra la Ducetta e Macron. Appartengono però al sottoscala del protagonismo. L'attacco agli aerei russi da parte dell'Ucraina, con l'inevitabile (volenteroso) aiuto, permette il proseguimento della guerra già persa e punzecchiare Putin, per impedire la tregua. Il comico rimane al potere senza votare, scelgono ancora la peggiore delle soluzioni. Davvero sconcertante il lavoro delle decine di reporter, sguinzagliati e pagati dalle pubbliche reti che ci propongono lo stesso menù controllato. Quelli di PierSilvio faticano a svegliarsi per raccontare le imprese di Netan e nell'altra guerra mostrano solo morti, feriti e rovine ucraine. Noi abbiamo i volenterosi alla Taiani.
massimo lugaresi

giovedì 5 giugno 2025

Lavori in Corso

Mario Lavia esordisce su Linkiesta con una minima dose, radical chic. La strage per arrivare alla pulizia etnica di Gaza ha prodotto una sommossa nel mondo, resuscitando un forte antisemitismo. Per Netan è stata la ghiotta occasione per terminare il lavoro di una colonia dopo l'altra che procedeva lentamente. Hamas ha regalato occasione e scusa. Se viene osservato con l'aritmetica bellica, i morti sono ormai uno contro centomila, se analizziamo l'età, Erode era un dilettante. Per non avere terroristi adulti, meglio sterminarli prima? Il dolce e credibile motivetto delle due nazioni si è spento con i massacri di cittadini che affollavano i pochi donatori di viveri. Siamo arrivati a morti all'ingrosso. Il blog della corrente, una volta preponderante nel Pd, ma ossequiante i predicatori di Davos, è in leggibile imbarazzo, ha capito che sono stati superati i confini della civiltà e diritti umani. Quello che sta succedendo in Palestina (?) è abbinabile alle più grandi tragedie umane e qualcuno ci preoccupa se a Roma avrà più successo l'antagonismo della Salis&Fratoianni di quello di Conte o del ditino della Schlein?
massimo lugaresi 

mercoledì 4 giugno 2025

Tripartito

Il Tripartito, a trazione cinque stelle, della Schlein, Conte e Fratoianni, impegnati nelle manifestazioni per Gaza e referendum contro leggi da loro votate, secondo Linkiesta, meno devota a Davos, rischia di bruciarsi in un weekend. Per il blog più volenteroso, dovranno evitare una parata anti-israeliana e sperare nel miracolo dell'8 e 9 giugno. Credo invece che l'appuntamento in piazza, contro Netan, andrà benissimo, molto meno il secondo, voluto da Landini. Per i devoti a Davos e sostenitori delle guerre in atto anche se punitive, con pulizie simili allo stragismo, il momento è particolarmente difficile. Trump sembra cavarsela meglio con i dazi, rispetto alle tregue sostenute, ma rifiutate da Hamas e Putin. In Ucraina le cose sembrano procedere verso l'inasprimento ed allargamento del conflitto. I devoti che si riuniscono per ascoltare le prediche e gli armamenti di Draghi, sono piombati nell'ennesimo cul de sac. Il partito di riferimento e Trump li hanno abbandonati, lasciando qualche sparuto radical chic che si ostina a proteggere l'indifendibile, come non bastasse la carneficina in atto da due anni.
massimo lugaresi 

martedì 3 giugno 2025

Il Duro Presidente


Il Presidente Mattarella ha posto fine ai distinguo ed insulse meline democratiche che hanno avvolto soprattutto il Pd diviso e lacerato ma ricompattato da un Campo Largo per il potere rimasto. Le sue pesanti parole sugli eccidi e pulizie etniche a Gaza e dintorni, segnano una svolta nella politica italiana. Il vecchio e saggio democristiano, ha regalato un'altra interpretazione. Ho visto la Ducetta salutarlo con imbarazzo. Il suo mantenere i piedini su diversi stalli e versioni, può essere vantaggioso nel breve termine. Le due guerre ci stanno conducendo verso la Terza mondiale e nucleare. Israele è isolata, nelle mani del sanguinario sterminatore. I Palestinesi hanno diritto la loro focolare e nazione (aggiunta), entro confini certi. Questo è il duro, inequivocabile messaggio inviato agli ambasciatori stranieri ed alla folta rappresentanza di governo che ascoltava in silenzio punitivo. E' disumano ridurre alla fame una intera popolazione e inaccettabile rifiutare l'applicazione almeno delle norme del diritto umanitario. Chi vuole e deve capire, è servito.
massimo lugaresi

lunedì 2 giugno 2025

I Disegnini

La stampa democratica per i nemici 
può scegliere tra tumori a go go, oppure considerata l'età, demenza senile, spesso vera. Tocca a Trump, il Daziere. L'ammalato (vero) Biden, è stato supportato per anni, nonostante capitomboli ed amnesie. In questo campo Dagospia va a nozze giornalistiche. Le recenti sconfitte della destra hanno imposto al Pd di usare il Campo Largo a costo di non eleggere più un..piddino. A Trump il capo dell'intelligence americana per "facilitare" i briefing sulla sicurezza, mostra disegnini, invece dei famosi cuoricini. Occorre dire che la senile scelta di tanti premier non giova anche se i più giovani, spesso sono messi peggio. Il blog romano e romanista ha festeggiato 25 anni di tette&culi mondiali, conditi con previsioni difficilmente avverabili. Trump viene definito (ironicamente) il bambino distratto della Casa Bianca. Secondo l'intelligence del blog ovviamente già dentro la Sala Ovale, il presidente tra le varie disfunzioni accertate dopo la vittoria, fatica a tenere alta la soglia d'attenzione, come usa nei dazi. Siamo arrivati agli handicap e disegnini da colorare. Però viene mantenuto un silenzio commovente nei confronti della Schlein. 
PS. A Malpensa un solo tifoso
massimo lugaresi

domenica 1 giugno 2025

Sempre più divisi

Mentre la Destra sembra, elettoralmente, più unita per affrontare i risvolti delle due guerre procurate, la sinistra si divide, ma vince in Liguria, usando una ricetta vecchia come la Democrazia Cristiana. Il Campo Largo è la riedizione dei precetti usati nel dopoguerra per governare con (quasi) tutti. Anche i grillini ci stanno, senza pudore. Si sono risvegliati, scegliendo il loro peggiore nemico come sorgente di voti fuggiaschi. Il Terzo Polo non risorgerà grazie ai distinguo su Gaza. Linkiesta, fedele a messaggi ed ordini provenienti da Davos, contesta la deriva del Partito Democratico, impegnato nella "Protesta" romana che sarà una cosa di sinistra, ma usa la (infelice) battuta, affermando che è più facile un accordo tra Hamas e Netan che una tregua nel Pd. Trump e naturalmente Putin, sono associati e criticati. L'uso dei dazi, dopo una prima fase rivoluzionaria, viene assunto come metodo diplomatico. Anche negli States la destra viene (facilmente) colpita dalla giustizia riparatrice. L'ultimo posticino rimasto nel  Campo Largo, è occupato da Renzi, rimasto solo con la fedele Boschi. Sembrava che il fragoroso ingresso di Donaldone e del miliardario Elon potesse sconvolgere il mondo, cessati i fuochi artificiali, tutto ritorna nel vecchio ordine. Ormai Netan ha terminato una azione da definire nella sua sanguinosa realtà. La Palestina non esiste più. 
massimo lugaresi

sabato 31 maggio 2025

Le Fonti

Di Dagospia. Le Fonti informative della guerra in Ucraina, sono quelle dei giornali di Elkann. In particolare Repubblica, fornisce le notizie da riportare, agghindate con i soliti commenti pseudo-ironici. Il giornale devotissimo a Davos, non sa chi "bastonare" tra Trump e Putin. Due nemici alla pari. Putin sta giocando con il fuoco, dopo avere sconfitto sette tumori, inviati con i droni. Mentre Trump alza i toni con il Cremlino, colpevole di non accettare le sue offerte per chiudere la guerra in Ucraina, voluta dal predecessore democratico. Non sapendo (tutti) cosa fare, stanno "strologando" altre sanzioni, visto il successo. Il Tycoon ha lanciato frettolosamente segnali di pace, Putin gli sta insegnando le prime pagine della diplomazia bellica. Hanno pubblicato notizie contrastanti sull'esito e la condotta della guerra, voluta dagli americani. Per Trump sarebbe un successo, forse il primo di un inizio turbolento, soprattutto per la propaganda occidentale. Le condivisioni giornalistiche di Dagospia sono sempre legate ai democratici, anche quelli stranieri. Il WSJ, la Repubblica americana, definisce Trump "frustrato" dagli attacchi lanciati dalla Russia contro l'Ucraina, mentre i bombardamenti sono permessi solo al comico rivestito. Pensare al Vaticano come nido della pace, è sembrata a Mosca una offesa religiosa. La verità è che per la Ursula ed il suo entourage bellico, il dramma sarebbe la dichiarazione della sconfitta e la cancellazione dell'allargamento Nato. Questo è l'ostacolo per cessare il conflitto. 
massimo lugaresi

venerdì 30 maggio 2025

Divide Non Impera


La manifestazione per Gaza e il rischio di una piazza d’odio contro Israele, cos'ì ha esordito Mario Lavia per Linkiesta. Toccare, anche lievemente, il tasto ebraico per i procacciatori bellici è peccato mortale. Poco importa se siamo arrivati al punto di considerare o no, quello che succede a Gaza, sia semplice strage o genocidio. Il 7 giugno, trascinati dall'avvocato grillino, noto trasformista, anche i Dem pro Elly sfileranno a Roma, protestando ferocemente contro Netan e tagliando i ponti con l'altra corrente demo..cristiana. Devo dire che al momento del voto il potere da conservare diventa bostik. L'appoggio politico del Partitone nei confronti della Palestina, prima di Hamas, era totale, frutto, anche dell'intransigenza ebraica e dalla nascita violenta delle colonie. Si è affievolito, prima di dividersi, con l'ingresso dei centristi fedeli a Davos. Oggi convivono alla Totti&Ilary. Alla fine gli antagonisti se la prenderanno con le forze dell'ordine come ultrà della politica. Netan rimane al comando della guerra, pareggiando l'atrocità di Hamas. La vicenda degli ostaggi sembra permettergli tutto e molto più. Non ci sono distinzioni che tengono, anche la Ducetta tifa (silenziosamente) per la squadra sbagliata. Penso spesso ai grillini: quando li credi in via d'estinzione trovano sempre un campo dove rifugiarsi e rimpinzarsi di voti. Dagospia gioca diversamente. Trump e Putin sono marcati a uomo e bugie. Mezzucci per non parlare della Schlein.
massimo lugaresi

Il Corrierone

Il Corrierone ha già virato qualche grado a Destra. Rimane però il più obiettivo dei giornaloni, cammina e pubblica sempre sul filo delle due coalizioni. Conta la sede di Milano e la Lombardia come lettori. Ha perso, strada facendo, l'importanza quasi evangelica che indossava da anni. Rispetto alle gemelle di Elkann è una spanna sopra per credibilità e correttezza. Ha ancora soloni e scribani che si sentono benedetti dal signore delle righe, Massimo Franco è uno. La Meloni non è più in luna di miele con il paese, così sentenzia, rimane però dieci punti sopra l'ancora preferito, non è così? Genova è stata conquistata, senza rivali, mentre a Ravenna anche quelli con le sottane flirtano con il Pd. La migliore interpretazione democratica rimane il viaggio su strade di guerra contrapposte, facendo finta di niente. Non parlano (quasi) mai della segretaria, solo le poche volte che vincono, il merito lo consegnano a 3 cittadinanze. Concordo con Massimo Franco che indica nelle prossime regionali il banco di prova e testaggio delle speranze piddine. Anche a Conte, l'avvocato del popolo, l'assicurazione sulla vita, la rilascia il Pd.
massimo lugaresi 

giovedì 29 maggio 2025

Campo Larghissimo

Nelle dispute locali ci sono risultati che, spesso, si distinguono da quello nazionale. La propaganda piddina, residente nel campo larghissimo, esulta per la vittoria genovese, come è lecito e doveroso, pur sapendo che richiama Pirro. Per vincere, un Sindaco deve avere visibiltà dettata dal lavoro o appartenenza politica, meno determinante. Il bella ciao della sinistra di solito funziona più che a destra, con autonome appendici. Conta anche il passato e le radici che ha creato nella società. A Genova ha rivinto la sinistra contro una destra impresentabile. Capita che si presentino "smanati". Genova farà primavera? Il campo larghissimo funziona alle amministrative e crea problemi a Meloni, così Mario Lavia esce (raggiante) su Linkiesta. Le alleanze della sinistra portano buoni risultati nel voto locale, dove le contraddizioni e le insufficienze della politica nazionale pesano meno. Le divisioni create dalle due guerre in atto, le spaccature presenti nel Partito Democratico, hanno influito meno e la scelta è caduta su un personaggio attraente. Una lezione difficile da usare in tutto lo stivale. In questo momento, per la sinistra, è l'unica boccata d'aria. Il Pd è nato per il potere, lo ha gestito con tutti, perfino con il più insidioso dei non partiti. Per loro l'unica speranza è nel locale governo. Decisiva nei risultati è la sempre più scarsa partecipazione al voto. I referendum saranno indicativi. Ogni boccata d'aria per i cantori piddini, serve per alzare testa e presunzione. Nella spartizione succede che i candidati devono soddisfare anche la Salis. Genova, soprattutto Genova, è però uno schiaffo alla destra. Si accontentano. 
massimo lugaresi

mercoledì 28 maggio 2025

Niente di Nuovo

Le due guerre procedono a colpi mortali sulla pelle degli inermi cittadini, spesso bambini. Avere ucciso nove figli su dieci, porta Netan sul podio bellico della mortale precisione. Mentre TeleMeloni rispetta gli ordini ricevuti, assieme a (quasi) tutta la destra, eccetto il prode Salvini che la pensa diversamente. Girano strane voci sull'intenzione dell'implacabile Ducetta di privarsi dell'appoggio politico della Lega, in cambio della poca ma sicura Azione di Calenda. I miei blog di riferimento continuano, con visibile difficoltà, il ruolo di difensori della causa piddina, dividendosi le due correnti principali. La Elly, consigliata dall'inventore degli scioperi nel fine settimana, rimane nell'antagonismo puro, mescolato ai dogmi lgbt che fanno tanto chic. Una delle cause finora perorate dalla sinistra chiamata democratica, ora molto cristiana, era l'apertura dei porti italiani, in particolare quelli più vicini a LIbia e Tunisia. E' vero che non tutte le risorse usano i barchini su prenotazione, rimane il fatto che Lampedusa è il porto migliore per gli approdi. Il trasferimento in Albania è l'ultima pensata del nostro governo. Ce lo hanno imposto, ricattandoci per il nostro infinito debito. Come è buona e brava la Ursula, vero Giorgia? Dietro a questo scandalo c'era ed ancora esiste un partito che pensava al futuro fatto di milioni di risorse che, ottenuta la cittadinanza a tempo scaduto, avrebbero votato compatti la Schlein, nel frattempo scomparsa armocromaticamente.
massimo lugaresi

martedì 27 maggio 2025

Un Premio

Mario Lavia e Linkiesta meritano il Premio Davos. Per mesi, anni hanno pubblicato fervidi richiami all'obbedienza americana, rappresentata dal barcollante Biden. L'arrivo (temuto) di Donaldone e la sua Great America, con dazi ed isolazionismo, ha prodotto la perdita di un combattente la loro guerra. Però dobbiamo difenderci, da chi? I volenterosi venditori di armi, con allegato l'allargamento Nato, sono quasi tutti smentiti dai loro elettori. Draghi fa già parte dei bolliti, mentre la Meloni (dicono) è in lista d'attesa, se non avesse come avversaria una certa Schlein. Le invocazioni editoriali di Linkiesta da tempo sconfinano nel patetico ed incredibile. I nemici della pace sarebbero Putin e Trump, mentre lo stracotto Zelensky interpreta il ruolo del perfetto procuratore di guerra. Quanto durerà ancora questa messinscena in presenza di tante altre bugie? Trump con le minacce a destra e sinistra, aveva raccolto anche consensi, volendo la fine della guerra ed una pace accettabile da tutti. Lo si capisce anche leggendo le gemelle di Elkann. Sembra che lui finalmente ne azzecchi una: Conte, l'allenatore dei casi disperati. Torno velocemente alle suppliche di Linkiesta. I volenterosi, dopo avere ingaggiato anche la Ducetta, non la Schlein, devono trovare il modo di costringere il presidente americano ad alzare la pressione su Mosca, altrimenti sarà difficile sostenere l’Ucraina. Altra stupida messinscena per oscurare la battaglia persa in partenza. Zelensky deve alzare bandiera bianca ed iniziare i colloqui, se gode ancora un briciolo di condivisione. Putin ha capito che tergiversano in attesa di un vero riarmo a nostre spese. Ho letto, in uno dei tanti siti pagati che fanno propaganda e descrivono una guerra con morti e feriti solo da una parte, che la Ducetta penserebbe di privarsi della Lega Salvini con l'ingresso magari di qualche Azione obbediente. Intanto la TeleMeloni mostra il racconto di una pulizia etnica con i buoni che bombardano scuole piene di terroristi. Copione scandaloso,poco verosimile. Cosa fa il Pd? 

lunedì 26 maggio 2025

Ogni Giorno

Linkiesta esce allo scoperto. Il blog osservante il vangelo di Davos, plaude il lavoro incessante del Presidente Mattarella. Stop e correzioni fanno parte delle legittime osservazioni che la nostra costituzione concede all'inquilino del Quirinale. Spesso sembrano piccole punture per qualche titolo giornalistico (La Stampa) ed un avviso ai naviganti di destra. Negli ultimi tempi questo comportamento sembra infittirsi. Lo stop amministrativo al Ponte di Salvini, ha le sembianze di un avviso, magari dovuto. Non penso ci sia qualcuno che voglia accendere una miccia pericolosa per tutte le istituzioni. Il rapporto con la Ducetta ha sempre espresso reciproca fiducia. Linkiesta ha preso il "richiamo" al balzo, aggiungendo, le solite presuntuose affermazioni: gli infanti al governo non saranno mai dei Draghi, mentre la Ducetta è abilissima nel fingere un grande amore, mai esistito. Mattarella deve quindi intervenire ogni giorno per richiamare all’ordine il governo. Il Presidente della Repubblica ha imposto una modifica al testo del decreto Infrastrutture, togliendo una norma voluta da Salvini. Anche sulla sicurezza nazionale, nel rispetto dei ruoli, il Capo dello Stato dimostra di essere l’unico adulto della politica italiana ed ormai ogni giorno interviene direttamente o indirettamente su questioni che riguardano l’azione del governo. È un rapporto delicato, quello tra Quirinale e Palazzo Chigi, sempre all’insegna della correttezza e del rispetto dei ruoli. E'impossibile che Sergio Mattarella presti il fianco a rilievi sulla sua condotta. Ma da qualche tempo il Capo dello Stato esterna, richiama, ricorda, soprattutto sulla politica estera, mostrandosi più vicino ai volenterosi che si vogliono difendere..da chi? Ha ribadito che l'autonomia strategica è indispensabile. Nessuno però chiede quale sia il rapporto con la Elly. 
massimo lugaresi

domenica 25 maggio 2025

Aspettavo

Da qualche tempo la posizione del Presidente Mattarella sembra conflittuale all'attuale maggioranza. I tre partiti, con il più Moderato di Tajani, sono in disaccordo con la sua visione politica. Finora la convivenza è stata corretta. Negli ultimi tempi a causa delle due guerre, mortali e divisive, si è aperto un varco, sempre più largo. Mattarella sta compiendo un lavoro certosino di riparazione delle assenze democratiche, corregge sapientemente, mai forzando i temi. La foto con il bollito Mario Draghi, suo inutile contendente, mostra la predilezione di entrambi per Davos. Non conviene a nessuno aprire un conflitto interno, rimane però l'impressione che il Presidente abbia alzato tiro e precisione, rimanendo in sintonia europea con la Ursula. L'opposizione in parlamento continua a fornire esibizioni penose e ripetute, al comando di Landini. Il ditino nervoso della Schlein è l'unica arma a disposizione? Un amichevole avviso a Linkiesta: Mattarella riempie solo il vuoto lasciato dalla segretaria. Se è permesso affermarlo: lui e la Meloni sono in silenziosa gara.
massimo lugaresi

sabato 24 maggio 2025

Polizza Vita




Del governo. Difficile trovare altre debolezze della segretaria del Pd, fino al prossimo congresso. Credo sia stata una operazione fortemente voluta dall'entourage di Romano Prodi. Tre cittadinanze e poi niente. Dopo l'esito referendario ci sarà la conta. Ha provocato anche la rinascita dei cinque stelle, a discapito della stessa fonte elettorale. Rimangono giornali e reti televisive sempre più in affanno. L'esito referendario e le regioni che andranno al voto segneranno la fine dell'ennesimo miscuglio correntizio. Non c'è più la colla del potere, mentre i nemici si sono notevolmente rafforzati con una premier di stampo popolare. La minoranza (?) dem è frantumata, Bonaccini non è mai stato un leader, solo un buon funzionario e non può essere il ditino agitato che guida la sinistra. Tutto, eccetto le guerre, gira a favore della destra. L'arrivo di Trump ha regalato una spalla potente anche se refrattaria ad interventi pesanti nell'occidente frantumato. Lo scenario ucraino sembra finalmente chiarito, mentre la falsa propaganda si affanna a dimostrare ancora il contrario. L'uso e la presenza di Zelensky sono diventati un peso. Il comico ha terminato il lavoro imposto. Lunga vita ad Elly Schlein, la migliore polizza vita della Ducetta.  
massimo lugaresi

venerdì 23 maggio 2025

Bugie, Bugie, Soltando Bugie

Compilare Dagospia, blog della propaganda perdente, è facile, ma rende la lettura, non la visione, inutile. Sceglie sempre un articolo dei vangeli democratici, pagati da Elkann. L'ouverture è compito della IA di casa e contiene (sempre) qualche epiteto o insulto villano, normalmente verso la Meloni o Salvini. Sono i due nemici che hanno spodestato i piddini amorosi con l pletora usata per governare. L'ultima conferma l'ho avuta leggendo/guardando il blog di Dagostino. La sua Roma però esprime un calcio convincente e lotta per la Champion con la mia Juve. Un gigante come Mancini che rotola come fosse Conceicao Figlio, è scandaloso. Nelle trattative sull'Ucraina, la Ursula è assente e per complicare le voci pacifiste pretende nuove sanzioni contro Putin. Assurdità scandalose. Dagospia raccoglie i rifiuti della propagnda e li abbellisce (?) di solito con un paio di chiappe. Inutile girarci attorno: la pace la trovi se Trump e Putin si accordano. Nonostante l'orientamento contrario dell'elite europea. La Meloni invece invoca il Papa. Diversivo interessante. Mentre su Gaza si scatena l'inferno di Netan, personaggio ormai fuori da tutto.
massimo lugaresi

giovedì 22 maggio 2025

La Dura Verità

I devoti pagati dalla corrente (bellica) di Davos non possono ammettere che la Russia di Putin abbia nelle mani il futuro dell'Ucraina, dopo avere dilapidato i miliardi dell'Occidente. Allora ecco che Linkiesta usa la "circonvenzione" della verità. Putin prenderebbe in giro Trump, molto più difficile con Biden. Il dittatore del Cremlino, intorta ancora una volta Donaldone. Si è ribaltata anche la guerra voluta, cercata, sovvenzionata dall'Occidente. Dovevano annientare la Russia a suon di sanzioni ed hanno provocato la più grande crisi del dopoguerra. Papa Leone (ingaggiato?), Zelensky ed i volenterosi, senza Ducetta, sarebbero in attesa della fine del valzer. Non possono ammettere di avere perso la loro guerra. Sembrano Marotta&Inzaghi. Ci sono solo due persone che possono trattare e concludere. Entrambe non presenti a Davos ad ascoltare i richiami di Draghi. Intanto Putin, secondo una Linkiesta sempre più adirata, sarebbe un criminale di guerra, Netan invece è il caro "aggiustatore" della Palestina, sterminando e spostando milioni di persone. Si capisce che la posizione assunta per compiacere il sistema politico e bellico imperante, è diventata insostenibile. Puoi affrontare, nelle piazze, pattuglie di antagonisti, ma stai perdendo intere nazioni. Il mondo rovesciato ti sconfiggerà.
massimo lugaresi

mercoledì 21 maggio 2025

Per Comodità

Continuo, per comodità, ad usare i due blog, uno testimone delle nudità attraenti e, nello stesso tempo, custode, come l'altro, della (loro) democrazia in tutto il mondo, Italia compresa. La lunghissima telefonata, (due ore) tra Putin e Trump, appartiene al novero delle notizie da celare, sminuire, abbreviare e cambiare gli esiti. Un altro colpo agli europei, belligeranti di professione, che sperano di allungare la tragedia ucraina e la presenza del comico. Non si parla di elezioni, la guerra deve durare anche per quello. Secondo la Cnn, megafono newyorkese del partito democratico, la telefonata pacifica, quasi amorosa, tra i due (unici) personaggi in grado di cessare fuoco e tragedie, sarebbe l'ennesima (?) dimostrazione del curioso ascendente che il leader del Cremlino esercita verso il Tycoon. Sembra la storiella pubblicata, tra il maschione francese ed il personal trainer. Il ruvido, imprevedibile Trump che ha mandato a fan.. mezzo mondo, si sarebbe innamorato dell'uomo forte? Non è pretendere troppo dalla ingenuità degli avversari? La Cnn, la codifica come una vittoria totale di Putin, allegerito da (almeno) sette tumori. Come era bello quando c'era Biden. 
lugaresi massimo

martedì 20 maggio 2025

Sbaglia Sempre

Anche il Papa (nuovo) è già un rivale della Ducetta, senza prove? Lo afferma la propaganda bellicista di ReArm, fedeli e devoti a Davos. La corrente armata è condotta da due premier bolliti e un inglese brexit, pentito. In Italia è minoritaria, ma può provocare la caduta del governo. La fedeltà giornalistica di Linkiesta è fuori discussione, ma l'impressione ricavata è quella di avere ridotto i lettori ed aumentato i nemici. L'altra guerra voluta da Netan e foraggiata dall'America di Biden, continua la strage etnica, con la relativa e forzata migrazione. Donaldone critica, ma non si muove. Per Fratelli d'Italia la cosa assume antichi aspetti, ma il silenzio non paga. La Meloni non condivide la versione Ursula, pericolosa per la sua larga maggioranza. Ha scelto la strada più intelligente. Mollare i venditori di armi per trovare un rifugio all'ombra di Trump. Il peso americano è ancora forte e decisivo. I volenterosi sono solo inquietanti macchiette che usano un altro bollito.
massimo lugaresi

lunedì 19 maggio 2025

Il Paradosso

Il paradosso Meloni: secondo (sempre) la Repubblica di Elkann, la fiducia nel governo tocca il punto più basso, mentre il gradimento di Fratelli d'Italia vola al 30%. Il gradimento dei leader vede la Ducetta trionfante e dietro (molto) il grillino Conte. Il ditino della Schelin, non pervenuto. Previsione valida, come il prossimo scudetto alla Juve, Dagospia prende lo spunto per rovesciare sul governo la solita bordata che non si avvera, costretto poi a pronunciare l'evidente verità. Tutto è merito di una opposizione ridicola, non solo. Allora la Meloni non è la Ducetta e addirittura Nana Malefica? L'opposizione è guidata dal neo grillino che nell'ultima sterzata della sua variegata attività, si trova mano nella mano con i peggiori nemici di..Grillo. Questo governo è destinato a durare, sembrano sopiti anche gli scontri con una parte della magistratura. Rimangono i coraggiosi nel mandare gli altri in guerra. L'aspetto confortante è l'uscita, sempre più numerosa di verità, su questo conflitto. Ci vorrà del tempo per conoscere tutto. Rimane la scandalosa situazione a Gaza. Per trovare un brandello di pace devi cancellare la Palestina, deportando milioni di persone? Lodevole l'uscita del Papa che si candida come prossimo ospitante le trattative. 
massimo lugaresi

domenica 18 maggio 2025

Europa Assente

Gli strani incontri per la pace in Ucraina hanno mostrato ancora una volta l'assenza dell'Europa, nei tavoli che contano. Il risultato della pazzesca condivisione e dei miliardi di aiuto ad un comico rivestito ed istruito appositamente, diventano talmente visibili che le Ursule stanno rintanate. Assitiamo al capovolgimento della dottrina finora imposta. I premier coraggiosi, più o meno bolliti, girano costantemente, ma ne Trump tantomeno Putin se li ca... . In Turchia è andato in scena l'incontro di quelli che contano meno. La guerra finisce solo quando Putin e Trump trovano un accordo che vada bene a Putin. Le sanzioni colpiscono l'occidente servile. Linkiesta soffre maledettamente questo oscuro periodo per i primatisti della verità. Allora arrivano i "colpi" per la Ducetta, colpevole di non essere iscritta tra i coraggiosi belligeranti. Macron interpreta il finto maschiaccio, bisognoso di additivo, mentre il gemello coraggioso e tugnino sembra volere il ritorno al funesto passato.Troppi cambiamenti in poco tempo, occcore il tempo per digerirli. Il Pd, intanto, è sceso nella situazione ibrida, fermo senza fare rumore, si scatena solo in Partlamento, attorniato dagli impropabili alleati. Partito da sciogliere, prima che si dissolva.
massimo lugaresi

sabato 17 maggio 2025

Troppo Trump

Terminato il clamore della elezione di Papa Leone, sono inziate le indagini, senza prove, della sua inclinazione politica. Per il momento tutte le intelligences sono rimaste al buio. Il Pontefice sembra uno smaliziato protagonista del delicato ruolo di rappresentante, ancora, di un abbondante miliardo di fedeli. Lo Stato Vaticano è diventato il viaggio e sogno della vita, per milioni di persone. Dagospia non ha ricevuto particolari novità sulla vita e costumi dell'ex Cardinale Prevost. Hanno intervistato anche le parentele di terzo grado. Ancora siano nella normalità, così come l'atteggiamento e le richieste del nuovo Papa. Soprattutto la Pace sembra la voce e preghiera più incoraggiante. Sono stati fatti più passi in avanti, verso una pacificazione  dall'elezione di Trump che nei quattro dannosi anni con Biden&Badanti, intenti a provocare ed alimentare guerre. Il Presidente americano, sempre "sopra le righe" mostra un assoluto rigetto per il rispetto delle normali regole diplomatiche. Lancia i dazi per rigettarli in cambio di miliardi in progetti e lavori per la sua Great America. Una modalità un pò rozza, ma fruttifera per il suo paese. E' finito il tempo degli Stati Uniti padroni del mondo. Potenza temibile ma destinata ad un ritiro nei confini e cercare di ripianare un bilancio con debito stratosferico. La Siria da pericoloso covo è diventata un fruttifero partner, le trattative dirette con Hamas per la liberazione degli ostaggi, gli aiuti umanitari a Gaza, mostrano l'altro volto del presidente americano. I dazi erano un diverso modo di fare una (sempre) pesante politica?
massimo lugaresi

venerdì 16 maggio 2025

I Mantenuti

La quotidiana lettura di LInkiesta, illumina la situazione tragicomica del Pd. L'ultimo articolo sui 5 Stelle, definisce Conte l'Avvocato del Diavolo che (ovviamente) sarebbe Putin. Per la corrente piddina Davos&Draghi, il Movimento 5 Stelle è solo un necessario ed utile contenitore di voti, per non sparire. Commette però il mortale peccato di essere un devoto partigiano della pace, quella che gli Armatori della Guerra e loro clienti, non vogliono. Significa ammettere un'altra sconfitta. Putin e Trump sono sulla stessa linea di condotta. In Turchia mandano le seconde rappresentanze, con il bollito (non solo) Zelensky. Mario Lavia, autorevole megafono della potente corrente Davos, definisce grottesco il comportamento dell'ex segretario di Grillo. A proposito, sono sparite le tracce dell'ideatore (non solo) dei 5 Stelle. Nessuno ne parla più. I giornaloni di Elkann, Nato e Ursula, sono troppo impegnati a trovare insulti e bugie per gli avversari. Hanno però bonificato Putin da (almeno) una decina di tumori. Devono giustificare la sconfitta ucraina e la mattanza di Netan. La scandalosa interpretazione del premier israeliano è  "imbarazzante" per tutti i sostenitori. La Schlein viene (giustamente) descritta come docile e fedele accompagnatrice politica e sindacale dei due soggetti che la guidano nei week end antagonisti. Per i fedeli osservanti il vangelo che ogni anno esce dalla cittadina svizzera, il Capo dei 5 stelle, guida contromano rispetto all'Europa (?) e perfino Trump. Il Pd, che vorrebbe guidare la sinistra e governare con lui, dovrebbe pretendere un minimo di decenza, almeno sui temi più importanti. Come si può giustificare il perdurare di una divaricazione su ogni tema politico e sociale?
massimo lugaresi

giovedì 15 maggio 2025

Due Partiti in Uno

La propaganda piddina, cara a Zelensky ed amica di Netan, non potendo colmare la distanza abissale tra le (almeno) due correnti di pensiero ed azione esistenti ed operanti nel Pd, si rivolge con epiteti calunniosi e critiche ridicole, alla Ducetta. Lei è il vero nemico e con la sua inesauribile attività, svolge il lavoro che la 3 cittadinanze, regalata da Prodi, non è in grado di compiere. Mostra solo un genere ibrido, ma armocromatico. Il festival arcobaleno è terminato. Calenda fa le prove d'ingresso in Forza Italia, battendo sul tempo degli sconfitti, Matteo Renzi. Linkiesta, il blog che uso al contrario, si è ancor più avvelenato, entrando a far parte del battaglione (?) ReArmista. Usano ancora Zelensky, cotto ed inutile, come i due francotugnini. La guerra la conduce Putin, non li considera suoi interlocutori e soprattutto non si fida di semplici controfigure L'Europa è sparita, frantumata ed animata da visioni diverse. La Ursula ha perso potere, non credibilità, mai avuta. Trump terminata la strategia (?) delle minacce con i dazi, raccoglie ripensamenti e tanti accordi miliardari. Mentre Zelensky, prega il Papa di andare a visitarlo, mentre concorda una strategia con Macron, Merz, Starmer e pure con Trump, Roma è assente ingiustificata. Questa è l'ultima offesa di Linkiesta. La Meloni sarebbe assente dal ReArm e dal recinto di Davos. Questa è anche la posizione ufficiale di una componente del Pd. Il gioco su due tavoli e due partiti in uno, continua. 
massimo lugaresi

mercoledì 14 maggio 2025

I ReArmatori del Pd

Vengono chiamati, affettuosamente, riformisti, termine vago che può essere indossato anche dai desiderosi di una guerra mondiale e nucleare. E' la componente del Pd che sembra, fortunatamente, in squallida minoranza e si oppone alla Schlein, a sua volta segretaria particolare di Conte o Landini, secondo la natura ed il giorno della protesta. Rapido ritratto dell'attuale Partito Democratico. I giornaloni continuano a regalare previsioni che le prossime elezioni smentiranno. Le due guerre hanno segnato un solco nella sinistra, difficilmente colmabile. Quartapelle, Picierno, Gori possono guidare una parvenza moderna e riformista ma solitaria, con qualche traccia radical chic e le gemelle informative di Elkann. Ha bombardato anche la Juve. Linkiesta è ormai tenera icona degli sconfitti, in una guerra che non doveva iniziare. Qualcosa si muove, dalle parti dei riformisti del Partito democratico, il partito ombra, o meglio nell’ombra, interno al Pd, che avrebbe la potenzialità (?) di essere maggioranza, ma sta ancora elaborando il lutto della sconfitta, alle ormai lontane primarie di popolo (anche grillino), e non di iscritti, che hanno incoronato nel 2023 Elly Schlein. Lia Quartapelle, il 15 maggio con Pina Picierno, Giorgio Gori, Pier Maran e Simona Malpezzi avviano un Circolo, aperto a tutto il mondo non bipopulista, intitolato a Giacomo Matteotti. Se la cosa prende piede, è la fine anche formale della leadership di Stefano Bonaccini. Siamo al termine di una colossale presa per i fondelli che ha continuato ad operare, dopo Renzi, il padre della miscelatura piddina. Non indicono un congresso per la semplice e furbesca ragione che vedrebbe dimezzare i componenti, con la nascita di almeno due formazioni. Le guerre hanno fatto danni incalcolabili e necessarie verità.
massimo lugaresi 

martedì 13 maggio 2025

La Città Contro

Bello l'articolo di Maurizio Melucci su Chiamami Città. Occasione per riflettere su alcune distrazioni dovute, forse alla mancanza di una programmazione urbanistica sensata e condivisa. Siamo passati dalle sbornie da lungomare, alle rapide incursioni edilizie. I costi della continua manutenzione del faraonico progetto, dovrebbero indurre a riflettere per tornare alla realtà sostenibile. La lunga esperienza amministrativa di Maurizio Melucci lo ha spinto ad una particolare attenzione verso le (improvvise) apparizioni di eventi edilizi, avvenute mentre il diniego vigeva per tutti ..gli altri. Il titolo del suo articolo è l’urbanistica e gli interessi dei privati, da Milano a Rimini, città cara eppure povera. Segnali politici, senza precisi indirizzi. Traggo le riflessioni più importanti: 
Il Comune di Rimini ha avviato il percorso per giungere all’approvazione del nuovo strumento urbanistico (PUG). Fino ad allora non sarà possibile intervenire sulle politiche territoriali se non con accordi di programma. Nel frattempo, nella città si continua a costruire, su singoli lotti, con un carico urbanistico mai visto nella storia di Rimini. Scompaiono villette a uno o due piani, con relativo giardino e garage per fare posto a palazzi di quattro\cinque piani in assenza di standard di qualità reali. Inesistente il verde, inadeguati i parcheggi privati (un posto auto per appartamento). Inesistenti i parcheggi pubblici, il più delle volte vengono infatti monetizzati. E' lo stile di Melucci, un avviso ai naviganti o troppo navigati. Ha espresso anche il suo personale giudizio sull'antica diatriba, innescata da Gioenzo Renzi tra la permanenza dell'Asilo Svizzero e la realizzazione dell'Anfiteatro. Un segnale che qualcosa si muove nella palude piddina? 
massimo lugaresi 

lunedì 12 maggio 2025

Finite le Noci

Per l'intelligenza di Dagospia, la Ducetta Meloni è sempre in ostaggio di qualcuno o qualcosa. Significa che la disperata propaganda piddina, in attesa di conoscere meglio Papa Leone, orientato verso il suo delicato compito, in veste squisitamente religiosa, si accanisce inutilmente contro il governo che viaggia tranquillamente. Sono maggiori le ripercussioni europee e mondiali, rispetto a quelle provocate dall'opposizione. Conte, avvocato uscito dal quasi nulla, sbraita senza spettinarsi, ma il ricordo della sua avventura governativa pesa. La nostra Ducetta dovrebbe partecipare al ReArm, voluto da due semi bolliti franco-tedeschi per la difesa europea. Gli spunti della critica vengono assunti dalle gemelle giornalistiche di Elkann, mentre la sua juve viene malmenata da arbitri e var. Direzioni arbitrali che seguono uno spartito da rispettare. Ammonizioni studiate e volute che per una squadra strutturalmente debole, sono mortali. Nessuno protesta o s'indigna, le colpe ricadono sugli allenatori, risparmiando l'inesistente società. Papa Leone tifa giustamente la Roma.
massimo lugaresi 

domenica 11 maggio 2025

Destra o Sinistra?

Mettetevi d'accordo. Le intelligences curiali di Dagospia, dipingono Papa Leone XIV decisamente destroso. Finora avevo ascoltato, nelle interminabili informative di tutte le reti televisive che ci affliggono da diversi giorni, che la formazione culturale e religiosa del nuovo pontefice, fosse decisamente di sinistra dolce e bergogliana. Il blog romano, negli anni, ha sempre mostrato di avere informatori precisi e veritieri nel piccolo stato. Quasi tutti gli scandali successi hanno avuto in Dagospia il relatore e pubblicatore favorito. Mi ha stupito la decisa collocazione di Papa Leone nei settori ultraconservatori della chiesa. I catto-conservatori avrebbero ordito uno scandalo legato sempre a preti pedofili, ma insabbiato dal nuovo pontefice. Sarebbe una ricostruzione del quotidiano El Pais, noto fiancheggiatore della sinistra spagnola. Credo sia la risposta per non avere azzeccato il candidato. Sempre secondo Dagospia, blog della corrente piddina più antagonista, l'elezione del Cardinale Prevost avrebbe reso felici i conservatori, dato che Leone XIV non avrebbe condiviso le aperture di Bergoglio sui temi della sessualità, famiglia e teologici. Cominciamo bene!! Negli ultimi mesi e più esplicitamente nelle ore che hanno preceduto il Conclave, il cardinale Robert Francis Prévost è stato oggetto di una campagna orchestrata da settori tradizionalisti della Chiesa, con l'accusa di aver insabbiato gli abusi quando era in Perù. Nonostante le indagini svolte lo avessero pienamente assolto. Questo attacco a Prevost è avvenuto poco prima del Conclave, quando il suo nome era già considerato come potenziale candidato papale. Il gabbiano sul tetto della Cappella Sistina può confermare.
massimo lugaresi

sabato 10 maggio 2025

Fumata Bianca

Linkiesta è il blog del ReArm, prima di tutto, ad ogni costo, rinunciando a sanità, scuola, università, stipendi, aumentando solo le splendide remunerazioni sindacali e parlamentari. Dagospia obbedisce più al richiamo popolare, manifestando ironia tipicamente romana ed infilando la Ducetta in tutti gli articoli. La Schlein è usabile solo a gocce e traduttore. Rimane il vizio comune ed esagitato di paventare la rinascita del fascismo, visto soprattutto dove (spesso) perdono. Pensano di contenere l'avanzata della marea destrorsa, colpendo con qualche sentenza ad hoc et nunc. Non avevano un favorito nella corsa vaticana, terminata con un nord americano, non inserito tra i favoriti. Appena insediato è già indicato un nemico di Trump. Rimane ardente fautore della Pace desiderata dal predecessore. Per me è sufficiente. Secondo il Washington Post (democratico) la Casa Bianca vuole costringere i Paesi, sotto minaccia di dazi, ad accogliere i satelliti di Musk, senza accordi formali, ma con pressioni sistematiche. Si alza il tiro sul presidente eletto. E' vero che dura solo 4 anni ma non ha ancora mostrato segnali alla Biden. Il suo entourage però ne combina tante, mostrano ansia da prestazione inadatta. 
lugaresi massimo

venerdì 9 maggio 2025

Meritata Vittoria



Vittoria, meritatissima, dell'Inter in versione Marotta, il vero artefice della meravigliosa squadra che da vecchio juventino ho tifato, alla faccia di Elkann. Un personaggio (?)  che con il calcio e le auto, poco ci azzecca. L'Inter ha giocato sulle falle difensive di una squadra nata per attaccare, isolando, il più possibile, Yamal 2007, stupendo giocatore. Invece il Conclave è un'eccezionale evento per la Chiesa e per il mondo delle scommesse. Abbiamo visto ed ascoltato improvvisati esperti, più o meno devoti, mescolati sapientemente nelle reti televisive, tutte con la stessa percentuale. Devo dire che la componente tradizionalista,  apparentemente, sembrava favorita, rimane sempre una scelta che coinvolge il mondo. Parolin, segretario di stato di Bergoglio, era il favorito nella continuità e Zuppi cardinale bolognese molto amato, avrebbe scosso il Nazareno. La quarta e veloce votazione ha scelto per la prima volta un cardinale nordamericano. L'età dei cardinali rimedia eventuali errori. Richiamare la Pace è stata la prima uscita di Robert Francis Prevost. Lo stallo della iniziativa pacifista di Trump è pari alle tante sparate susseguite in breve tempo. Dalla sua ha ancora la paura che gli States incutono nel mondo, ma perde credibilità per la circense formazione di governo. La Meloni galleggia agilmente tra le onde avversarie in una Europa mai così debole e divisa. Lo scandalo non riguarda solo il proseguire una guerra che non doveva iniziare se tutti avessero rispettato il Trattato di Misk. L'intervento dei due bolliti franco-tedeschi ha rianimato il conflitto che Putin gestisce a suo piacimento. Molto diversa è la tragedia palestinese. Siamo alla cancellazione, sparizione, di una nazione per fare posto alle esigenze e volontà di un'altra. Non è solo il silenzio della Meloni a scandalizzare, ma anche e soprattutto quello, consenziente, di gran parte della sinistra. Abbiamo però un forte sostenitore della Pace nel Mondo.
massimo lugaresi