venerdì 4 gennaio 2013
Nautofono
Qualcuno ha smontato l'insegna di quattro metri per due, qualche altro ha seppellito il campo da bocce sotto la sabbia, i furbetti raccontano che alcune pedane sono resti etruschi ed i gazebi, a cui è stato smontato il telo, sono di origine romana. I baristi non hanno toccato nulla. Aspettiamo maggio per dire che ormai è troppo tardi? Sarebbe bello che il delegato al ramo(?), libero dagli impegni romani, affermasse che passate le feste e le disgraziate primarie, inizieranno i dovuti controlli come fossero circoli nautici viserbesi con presidenti sgraditi, per verificare la conformità delle strutture in base alle norme vigenti, applicando nei casi più gravi anche la decadenza/revoca della concessione.
Siamo esagerati? Provate a chiedere a quelli che dormono in macchina per l'applicazione feroce delle leggi vigenti oppure alle migliaia di disoccupati costretti ad andare alla Caritas o le famiglie di anziani ai quali il vostro Monti ha bloccato e decurtato le misere pensioni o giovani costretti a lavorare per 500/600 euro in nero. In questo allegro panorama festaiolo rasserenati dalle statistiche di GalliCna (non la smetti?), un pensiero devoto e popolare lo rivolgiamo ai geni rivoluzionari di Rifondazione Comunista. Avete rotto uno scandaloso silenzio per sponsorizzare il nautofono del Porto?