Prodi, dal Mali, senza bombardare Montecitorio, ha deciso di ritirare una candidatura che aveva suscitato ribrezzo anche a commessi abituati a tutto, ma ben pagati. La conferma è arrivata dal capogruppo di un partito del quale non riusciamo a capire le ragioni dell'esistenza se non guardando l'orecchino di Vendola. Sembra l'ago di una bussola impazzita, il nord del MoVimento non riescono ad inquadrarlo, prima devono soddisfare le ragioni dei padroni democrat. Sono mancati cento voti, il pidi è in preda ad uno smarrimento confusionale che lo fa sembrare terremotato. Non abbiamo ancora capito se Bersani sia davvero così incapace o qualcuno lo ha prodi..toriamente drogato. Il Vietnam è nelle stanze del partito democratico, partito in dissoluzione, gonfio di parlamentari grazie al famigerato Porcellum, nonostante la "non vittoria" di fine febbraio. Un partito incapace di fare e farsi una analisi franca e veritiera del voto e delle sue conseguenze, sfasciato e privo di bussola politica. Prima una campagna elettorale giocata come fosse un semplice allenamento con la squadra di Moratti, sicuri della vittoria. Poi il corteggiamento di Grillo, come fosse una escort, poi la virata e l'abbraccio con il Cavaliere attraverso il prestaguancia Alfano poi la proposta della novità ZombiMarini. Il finale non poteva esser più horror con la chiamata di ProdiMali, applaudita dalla Petitti ed Arlotti per emendare la loro audace astensione. Il tracollo di Romano e del suo famoso cul, infilato da cento onesti tiratori. Dalemiani ed ex popolari a testimonianza che il tutti a casa è diventato un badogliano ordine. Prima di denunciare il solito teatrino della politica, mentre il paese soffre la crisi e i mercati internazionali ci stanno a guardare, provate compagni democrat a pensare una cosa semplice alla quale ci potete arrivare senza chiedere niente a Bersani e Speranza. Votate Rodotà serve più a voi che a..Grillo.
P.S.
Bersani peggio di Zeman