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Doveva essere il giorno delle scissione, le cassandre scalfariane da tempo emettevano segnali di divisioni sicule, emiliane piangenti, democrazia violata, satrapo comico, moVimento in discesa. E' stato sufficiente, per un momento da non ripetere, portare la turbolenta scolaresca nella Quiete di un agriturismo. Il giorno della divisione, la nascita di un drappello di parlamentari del Movimento 5 stelle che avrebbero dovuto girare le spalle davanti al capo non c'è stata. Nessuno ha alzato spalle, non sono volate sedie, ma i 163 meno uno assente, beneficiati dalla lotteria del web, hanno riconosciuto che senza Beppe, non sarebbero nessuno prima, quasi nessuno oggi. Per il bene del MoVimento andranno avanti senza Bersani. Tutto rimandato? A quando? Forse presto, forse mai. Beppe ha fatto bene, per gli allenatori di polso le timide e sconclusionate tirate di culo dei vezzeggiati calciatori devono essere sopite sul nascere. Pensano davvero di essere nel Pidi? Allora lo potevano votare e lasciare campo libero ad altri. Avete visto cosa hanno combinato? Grasso è un personaggio da scegliere creando spaccature, chiedete al nume Travaglio cosa ne pensa? Beppe li ha guardati ad uno ad uno in viso ed ha detto senza se senza ma: ormai è chiaro che si tornerà alle urne. E se tutti voi volete tornare in Parlamento, potrete farlo soltanto con il M5S e con me. Altrimenti sarete fuori dai giochi. Qualcuno ha bofonchiato, ma è rimasto lì, immobile, a guardare il capo. Finita prima di cominciare. Lo scouting di Bersani ha prodotto questi risultati, lui è sparito, qualche altro sparirà, senza lasciare tracce indelebili.