lunedì 6 maggio 2013
Manuale DueLetta
Sembra di essere tornati ai tempi del pentapartito, alle riunioni di maggioranza con il manuale Dueletta sul tavolo. Non sono cambiati molto gli attori, la democrazia cristiana è presente in tutti gli schieramenti nascosta tra i due pidi. I ghino di tacco socialisti si sono trasformati in consiglieri del Cavaliere, il Foglio più grosso è mediano di mischia. I montiani con i sudisti fanno contorno, vengono sfamati con le briciole ma la Sicilia rimane in mani loro. NipoteLetta l'ultimo fenomeno esploso in casa democrat, ha ballato un solo pomeriggio, il suo discorso era sembrato preparato dallo Zio, doveva solo convincere che non c'erano altre alternative e bruciare il Matteo destinato al grande traguardo dell'Anci. Ventuno ministri ed altre trenta persone cencellinate come corredo nuziale. Il MoVimento senza concorso di idee ha ingaggiato un ideologo. Non sono tanto le frasi che pronuncia ma la tempistica è da manuale del perfetto distruttore di consensi. Qualcuno lo avrà accreditato, oppure ascoltato, Celentano si è fatto coraggio. Nel governo che sembrava dovesse rappresentare una novità, ce n’è per tutti i gusti e tutte le correnti. Dopotutto, l’improvvisa accelerata che Letta ha voluto dare alle nomine nasce proprio dal timore di scontentare qualcuno. L’investitura dei nuovi era attesa tra venerdì pomeriggio e l’inizio della settimana. Per evitare che le lunghe trattative e il crescente malcontento potessero sfuggire di mano, il presidente del Consiglio ha deciso di anticipare: convocando a sorpresa il Cdm. Ovviamente il Partito democratico è il più rappresentato. Hanno già ricevuto gli omaggi della folla plaudente. Mentre Veltroni e D'Alema, stranamente in sintonia, hanno già pronunciato il missa est al chierichetto di Pisa. Non citiamo Civati, vuole fare un nuovo partito, secondo noi è quello che ha capito tutto. Per non correre rischi la parata presidenziale, per omaggiare il mio compleanno e la festa della repubblica, si terrà al chiuso come le serate piddine. Alcuni ministeri sembrano organizzati con il bilancino, altri con il diploma. Gli intramontabili della politica sono presenti, Gianfranco Miccichè, Antonio Catricalà, già uomo di LettaZio, presidente Antitrust, sottosegretario a Palazzo Chigi durante il governo Monti, posticini anche per l'Udc, quelli che a Rimini fanno le badanti dei marciapiedi in stazione. Il più educato è De Luca, sindaco di Salerno, nominato viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, tanto in quella città va tutto benissimo. Hanno trovato spazio alcune agguerrite parlamentari berlusconiane. Micaela Biancofiore ha provocato una festosa standing ovation dal mondo gay, gli apprezzamenti delicati e premurosi, disegnano un viatico rosa. Per Renzi solo tre posti. Andrà meglio in futuro. Non ci aspettavamo una accoglienza così feroce alla proposta di nominare il padrone del governo alla presidenza della Convenzione Due. E' stato il vincitore delle elezioni, è riuscito a riformare la giustizia senza dirlo, ha distrutto un partito fintamente concorrente, impietosito, lo imbarcato nel suo governo e..non lo volete nominare Padre della Patria. Ingrati. Lo diciamo a Becchi.