venerdì 3 maggio 2013

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Dalla Promozione ad un Nuovo Prodotto Turistico. Qualcuno si sgomenta e sorprende se le retate giudiziarie mostrano la nostra riviera come Gomorra a Mare? Avete mai pensato in quale girone siamo precipitati? Le allegorie calcistiche sono spesso le immagini più aderenti alla realtà. I tedeschi considerati degli scarponi che correvano, hanno imposto gioco, stadi, bilanci e cultura anche nel calcio. Uno smacco non sopportabile, fino a quando comandano l'europa lo puoi giustificare con la loro superiorità economica. Ci stanno consegnando lezioni difficili da digerire, Letta ce l'hanno rispedito con qualche pallone nel ... L'altro aspetto è più indigeno. La Rimini Calcio non si vende, nemmeno si regala. L'avessero fatto qualche anno fa con i comparti funzionanti o variati per farli partire, ci sarebbe stata la fila. E' valso anche per il basket, il mattone era lo sponsor naturale, la prima fila del PalaChicchi era rappresentata dal gotha laterizio. I pretendenti a queste società di promozione sportiva sono persone che vengono esaminate attentamente, nomi sconosciuti da queste parti, società misteriose, lontani anni luce dall'indimenticato Bellavista, che ci ha fatto vivere una illusione, anche se voleva uno Stadio da trentamila persone. Cinesi, russi, americani, giapponesi, in questi ultimi vent'anni sono stati i mercati ricercati con i viaggi del cuoco sindacale. Il vecchio nord italiano ed europeo, la linfa virtuosa delle nostre spiagge ed alberghi, non ricorda Rimini e dintorni. Per qualche tempo il sud d'Italia è stato un surrogato, non paragonabile per forza economica agli altri. Se ci fermassimo a questi aspetti, sarebbe giusto organizzare piada e saraghina a Frosinone. Non abbiamo mai letto di spagnoli che cuociono paella sul lungomare od americani gli hot dogs. La cosa più buffa è partire da Rimini, andare, a spese nostre, in questi immensi paesi, muniti di un ramaiolo e un testo per la piada, tornare dicendo che abbiamo promosso la Riviera in Russia. Sono vacanze pagate per selezionati volontari, con qualche furbetto al seguito pronto ad accaparrare i quattro potenziali clienti contattati. Il mondo creato da Errani, attorno alla sua antica legge turistica. Un impero partendo dalle coste adriatiche. L'inciucio governativo è sequel di un modello largamente sperimentato. I ciellini hanno sempre ordinatamente votato per lui. Questo è un particolare irrilevante, lo fanno con tutti quelli che promettono opere. Un mondo che si muove in assenza di un qualsiasi progetto scientifico, basterebbe chiedere che senso abbia presentarsi alla BIT di Milano come Regione ER, nella logica sbandierata di fare sistema e parallelamente, un sindaco, modello commesso viaggiatore, va da solo in Cina a promuovere Rimini. Quando il Ministro del Turismo l'ha fatto Gnudi, lo possono fare tutti. Il nuovo di matrice dalemiana dovrà accogliere subito i bagnini spogliati dai giochi, mentre le cabine ed i residence sono al loro posto. Davano fastidio le altalene e gli scivoli non l'inutile cemento abusivo. I quattro giornali uguali più il soccorso artigianale di ChiamaniCna, titolano con battimani incorporato, che l'art director non vuole più gli ecomostri sulla spiaggia. Trovate la sua foto trionfante all'inaugurazione dei 4.500 mq del Turquoise con una manutenzione ordinaria. Giornalismo sarebbe anche questo. Cominciamo a chiudere l'inutile carrozzone chiamato Enit, il Ministero dello Sviluppo deve comprendere anche l'industria turistica. Cosa diversa da quello giustamente assegnato alla canoista leggermente di sinistra che ha una sua fondante ragione, ma questo governo, cambiale con scadenza ravvicinata, impedirà qualsiasi iniziativa. Occorre mettere in sinergia Regione ed Enti Locali per collegare una quantità di prodotti sui quali eccelliamo: benessere, sport, cibo, cultura, con le infrastrutture. Se il Fellini fallisce non è tanto e solo per l'incapacità conclamata degli amministratori, stesso discorso non si è ancora aperto per Fiera/Palas. Se Rimini non è in grado di sostenere queste folli infrastrutture si fa come quelli di Faenza, collegandosi meglio con le rimanenti. Invece di alzare i marciapiedi della stazione facciamo prima ad abbassare Italo. Che cazzo serve un Trc? Non riusciamo a mantenere uno scalo e mettiamo i debiti su gomma? La spiaggia è l'unica risorsa che abbiamo intatta, basta contaminazioni merdose, un segnale importante deve arrivare, le risorse devono avere una priorità, lo sversamento lo è. Cominciamo a mettere in fila le cose, prendendo atto che i nostri parlamentari possono andare a Roma anche in treno. Le imprese non possono fallire perchè non le paghiamo o per le nostre colpe amministrative. Non possiamo andare avanti con le mediocrità di giornata, slogan per un titolo, master da manifesto, piste inventate che non sono collegate a niente, avulse da tutto. Per chi va davvero in bici, Rimini è una delle Città più pericolose al mondo, solo Calcutta ci batte. Non vorrei avere dato un'idea al Sindaco.