martedì 2 luglio 2013

MSP

Credetemi se vi dico che questa festa, la "molo", per quanto straordinaria sotto molti e molti profili NON HA FUTURO. Come certe discoteche essa avrà un "ciclo vitale" di qualche anno poi cesserà. Cesserà sotto i colpi di disgrazie come quella accaduta sabato, cesserà come un tanto tempo fa chiusero la Baia, la Mecca ed altre; e lo Slego, che oggi conosce un inspiegabile processo di "santificazione", non fu chiuso dalle autorità perchè, facciamo un po' di chiarezza, era legato all'Arci ma la clientela era, non tutti ma in buona parte, come i 30 in coma etilico soccorsi alla MSP e come il povero giovane deceduto. Anche in questa festa, come allo Slego celebrato nei giorni passati NON SONO CHIARI I CONTI, non è chiaro il confine tra pubblico, privato e lasciatemi dire ambienti della locale Sinistra. Questa festa, bella, originale, imponente, ha ancora inoltre eco soltanto regionale, non di più. Questo perchè d'estate feste si sprecano e non si riesce a comunicare la caratura enorme dell'evento. Inoltre, non è nella natura dei comuni organizzare cose simili, ma piuttosto festival, mostre etc., quindi questa festa è un'anomalia. Non c'era un turista straniero: soltanto riminesi, romagnoli, emiliani ed italiani, questo anche perchè il teatro della manifestazione, il porto, che chi frequenta la Darsena chiama "il vecchio porto" - è fuori dalla passeggiata turistica. Questa tipologia di manifestazioni "fiumi di birra" attirano sballati da tutta la regione, prox anno da tutta Italia, altro incidente, campionato finito. E'impossibile gestire 200.000 persone, di notte, alcool libero, farebbe fatica una capitale. E' come riunire gomito a gomito 100 discoteche: lo fai una volta, ma sul bis cadi. Per eventi simili occorrerebbero standard di controllo da G8 che naturalmente rovinerebbero e snaturerebbero la festa. Discoteca è anche sballo, non possiamo nascondercelo. In una congiuntura difficile come quella attuale con tante incertezze e tanta gioventù disoccupata il possibile, come è avvenuto, diventa altamente probabile. La birra in mano, fenomeno sottaciuto, l'ha oramai un giovane su due, la sera e non solo, e non solo per ballare ma anche per strada. Il giovane pirata che ha colposamente investito ed ucciso la turista 2 settimane addietro si fotografava su fb mentre baciava una birra. La Molo potrà sopravvivere forse cambiando da così a così, e gli interessi ed i conti vanno messi a nudo. Mi fa specie che si tenda invece di farsi un esame di coscienza a separare la disgrazia dalla festa: si è sentito male lì, è stato soccorso lì, è deceduto in ospedale. Doveva forse morire steso fra la folla festante perchè gli organizzatori riconoscano che "è morto alla MSP"? Un altro aspetto mi pare non toccato è legato alla folla. Una persona ha subito un trauma da schiacciamento, gente schiacciata contro le transenne in difficoltà. Non voglio dipingere questa festa come una bolgia infernale di drogati ubriachi debosciati, perchè sarebbe falso. "Multiforme", un po' divisa in zone e in orari, le famiglie a casa alle 11, dopo... Penso 1 morto poteva andare peggio o meglio, condoglianze alla famiglia.
 Alessandro Zobeta