venerdì 3 ottobre 2014

Il Flop

Ritengo che il flop delle primarie che hanno incoronato Bonaccini per la forza dell'apparato, sia qualcosa che va ben oltre le questioni pseudo tecniche come vogliono raccontare nel Pd. Farsi difendere da Gnassi significa volere patteggiare per ammissione di colpa. Le primarie così come sono congegnate hanno rappresentato forse la più alta espressione della democrazia partecipata. Quando i votanti sono molti sono uno straordinario successo, quando sono pochi intimi, costretti per ragioni di lavoro o necessità familiari, diventano una farsa. Le potevi fare svolgere al supermercato di Cagnoni. Alcuni aspetti della candidatura di Bonaccini, una volta assolutamente normali, oggi sono caricaturali. Il fenomeno Grillo, ha segnato la politica molto più di quanto Funelli non abbia scritto per Gnassi. Bonaccini non possiede nessuna delle caratteristiche oggi invocate e quasi doverose. Il suo Tfr è impregnato di politica, non esiste una accettabile discontinuità con Errani, anzi siamo al cospetto di uno dei tanti nanetti fortunati. E' toccata a lui come nel MoVimento può toccare ad un estratto in regola con il Blog. Non si fa nessuna rivoluzione, si allontanano i cittadini, ormai a distanza siderale dalle cose che continuiamo a ritenere importanti. Non abbiamo ascoltato un candidato che abbia saputo esprimere due miseri concetti sulla subalternità ormai storica con l'egemonia bolognese. Bravissimi nel fotoshop, incapaci ad esprimere una proposta per il nostro territorio. Quando i votanti sono pochi, i candidati sono quelli dell'apparato. Balzani, un sindaco votato solo perchè meglio del nostro, per poco non vinceva. Nemmeno mille persone a Rimini hanno dedicato cinque minuti e fatto la fila. Non si vedevano nemmeno gli extracomunitari a due euro. Bonaccini diventerà Governatore, non ci sono dubbi, cambierà niente, anzi la difficoltà sarà governare una regione come le altre in caduta libera. Il primo dubbio che nasce è proprio l'abuso dello strumento della scelta. Segnale che i partiti, tanto peggio i movimenti a statuto speciale, non sono in grado di operare una selezione ed un allevamento di una classe passabilmente presentabile. Non esiste in nessun paese che funzioni. I partiti sono indispensabili, le invenzioni anche quelle fortunate reggono fino a quando l'Archimede regge e non cade nell'anonimato o peggio nella derisione. Nascono e muoiono magari lentamente, legati a filo doppio alle sorti del loro ideatore. L'unica eccezione era proprio il Pd, ha avuto la fortuna di non potere cambiare Oltre alle quattro giravolte in dieci anni. Le elezioni europee, strumentalizzate come primarie, hanno decretato un successo che travalica i meriti ma somma le colpe degli avversari. Anche il Pd attuale ha assunto per la prima volta i connotati di un partito padronale. Reputo però che i meccanismi ed i collateralismi possano in poco tempo ribaltare la situazione, la cigielle non può rimanere al guinzaglio di Pittibimbo. Regge per la mancanza di una alternativa concorrente. Provate a pensare che "scelta" avremo nel prossimo novembre? Le scuse per rimanere per la prima volta a casa sembrano superiori al dovere civico. Non era mai successo.