giovedì 21 dicembre 2017

Il Futuro di Gnassi

Difficile raccontare la storia dell'ultimo Ponte di Tiberio promesso per il 2020. Ha però il tasso di realizzabilità della Cittadella per la Sicurezza, firmata da un ministro con il cappello in mano. La fortuna di avere una stampa complice si sta rivelando un boomerang elettorale. Vale per Renzi e forse (di più) per Gnassi. Non esiste proposta o promessa avanzata in questi anni che sia realizzabile. La Toilette degli Sposi è la testimonianza del prodotto di questa amministrazione. Avrete anche notato che il passaggio delle consegne tra Gnassi e Jamil è iniziato. Mancano i voti necessari. Difficile con questo clima, anche per il compagno Lino Gobbi, inventare una lista. Una legislatura passata a "pitturare" la città moribonda. Un lavoro facile che permetteva agli adoratori per contratto politico di presentarlo come il migliore di tutti. Ha passato anni senza un pur debole contraddittorio. Il consiglio comunale lo ha frequentato poco e solo la debolezza delle compagini presenti gli ha permesso di assentarsi quasi volutamente, a dimostrazione della sua potenza politica e personale. Come diciamo: la biscia si è rivoltata. Sono convinto che questa volta ci sia anche la presenza dei 5 stelle. Servono per mandare il Pd all'opposizione, sono indispensabili. Non chiedete loro molto. Ci sono aspetti che trattano stupendamente, altri..lasciamo stare. Non hanno storia politica ed il presente è ancora da decifrare. Però mostrano il grande culo di avere concorrenti (quasi) vergognosi. Si avvertono cambiamenti. Il leader è Di Maio, con pregi e difetti, soprattutto legati alla sua "eterea" impostazione culturale. Non ha una squadra attorno con competenze stellari, anche se la stampa dell'ex regime renziano comincia ad avere un atteggiamento diverso. Non si sa mai che ricevuto l'incarico decidano di fare il governo con Bersani per rimediare all'errore (tragico) fatto. In questo caso nella Rai avremo una fuga in massa con calci nel culo a...Fazio. Gnassi traballa, in altri tempi sarebbe già finito. Campa con la rendita di posizione e per le passerelle raggiunte. Non ha allenato una compagine, solo cortigiani preferiti. Per il partito è stato deleterio, lo ha rifiutato come strumento utile al governo. Uomo solo al comando di niente. Non m'interessa più il processo, uso un "giudizio" prettamente politico. Rimane in quell'orribile miscuglio chiamato (ancora) Pd dei Carrai, il migliore interprete di una visione fallimentare. Fra lui e i pochi altri c'è un abisso. Andrea ha goduto di una scuola formativa che i suoi cortigiani non hanno potuto frequentare. Ricordo qualche visita al consiglio comunale: fra lui ed il resto la distanza era abissale. La mia è però una considerazione più nostalgica che veritiera. In ogni caso è finita anche questa avventura. Rimane solo un compitino..chi dopo? Dovrà fare i conti con quelli che lo avevano resuscitato. Avere come nemico Chiamami Melucci era impresa ardua nel momento della sua massima potenza, oggi verrebbe distrutto. Quale risultato è in grado di portare che non siano opere iniziate ai tempi del sottoscritto e..prima? Il comparto di S.Giustina ha fatto volare i cocci. E' stato un voto di fiducia che pagheranno caro. 
PS
Il discorso alla "Fidel" durato 2 h e 17 m è stato l'ultimo che hanno sopportato (anche) quelli del Pd. Dalla Palestina ai... Passi Carrai.