mercoledì 18 dicembre 2019

La Torre degli Asinelli

La politica a "bassa intensità" che ha inaugurato la Lega in Emilia-Romagna, sta a certificare che vogliono affondare la corazzata giallo-rose'. Non ho detto rossa per non offendere gli amici romanisti, fra cui il maggiore degli Zilli. È evidente l'imbarazzo dopo il ciclone spentosi come tempesta in un vaffanculo d'acqua dei grilli pensanti alla Pinocchio. Mica era un burattino per niente! Come quei cicloni che perdono forza durante il cammino. La vetta l'hanno raggiunta in tanti, troppi estratti a sorte nell'urna delle webbarie. Empirico modello di selezione di classi dirigenti sgallonate. Senza aspettare nessuno, tanto decide il Puparo, ne rimarrà solo uno! Altro che "uno vale uno" , rimane solo il frinir a dispetto della sera. Della Sarti si son perse pure le tracce, è rinchiusa nella tana al caldo di prebende e stipendi. È notte fonda! Ci sono coperte capaci di raffreddare presunzioni e rivoluzioni di paglia e velluto. Leggevo dai detrattori dei cambiamenti che le rivoluzioni invero servono solo a modificare i vertici, ma non i prodotti. Insomma a cambiare gli addendi ma non il risultato. Mi sono convinto sia così. Ogni costruzione umana è fallace. Ragion per cui ho imparato a rubare da ogni esperienza gli aspetti migliori come fossi un'artista. Debbo dire che non sarei mai riuscito tuttavia nemmeno ad immaginare che abiurare un partito a cui devi le tue fortune, nascondere simboli evirarne perfino i colori, fino ad un verde leghista, potesse diventare un quid pluris da spendere in campagna elettorale. Ci mancava solo qualche sardina timida e vergognosa di dire da che parte sta e il pranzo è servito. Non parlano nemmeno sotto tortura come i Partigiani, piuttosto caduti per la libertà. Credevo non si dovesse avere paura in una democrazia matura di dire chi si è o cosa si pensa. Salvo non si sappia se si sia carne o pesce. Qua mi arrendo! Non avrei mai pensato che mi sarebbe risultato simpatico Marco Rizzo, le cui enfasi politiche da infallibilita' del comitato centrale non hanno goduto giammai della mia stima. Ma almeno so chi è il soggetto, mica si mimetizza come i camaleonti nella jungla della dotta Bologna fra la Garisenda e quella degli Asinelli. C'è già chi è bravo a ragliare: sento tanti io, io, io.
P. S. Stanno chiudendo le liste?
R.Urbinati