No al distributore di carburanti sul fiume Conca
Il rispetto e la salvaguardia dell'ambiente, delle aree naturali e dei paesaggi tipici, la definizione dei limiti di città urbana e territorio rurale, lo stop al consumo di suolo agricolo sono argomenti che il MoVimento 5 Stelle ha fatto suoi da sempre, e che ha portato avanti nei suoi programmi elettorali e nelle sue attività in Emilia Romagna, questo all'interno dei Consigli comunali, dell'Assemblea legislativa regionale e tra la gente.
L'entroterra romagnolo ha caratteristiche paesaggistiche e naturali che vanno difese e tutelate rispetto al continuo sfruttamento del territorio ed alla sua irreversibile trasformazione, sempre meno rispettosa delle caratteristiche naturali.
Il fiume Conca, e la sua valle, presentano aspetti unici e di alto valore, tra insediamenti storici, agricoltura e aree lasciate alla vegetazione spontanea, ancor più da valorizzare in un territorio dove la presenza antropica è pesante e molto spesso poco o nulla rispettosa degli ambienti naturali.
Non a caso, nel 2011, è stata istituita, con Delibera del Consiglio Provinciale n. 33/2011 sulla base della Legge regionale 06/2005, l'area protetta regionale “Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto del Torrente Conca”, fra le cui finalità leggiamo: conservare la biodiversità, attraverso la tutela delle specie animali e vegetali, dei sistemi ecologici e degli habitat naturali e seminaturali; tutelare e riqualificare il paesaggio e i valori storico-culturali del territorio; salvaguardia dei valori antropici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali; valorizzare il rapporto uomo-natura, anche mediante l’incentivazione di attività culturali, educative, del tempo libero collegate alla fruizione ambientale sostenibile.
Apprendiamo che il Comune di Morciano di Romagna ha previsto la realizzazione di un'area per distribuzione di carburante con una superficie di sedime (cioè suolo occupato e reso impermeabile per ospitare il distributore e le attività ad esso annesse e connesse) di circa 15.000 mq che ricade proprio all'interno dei previsti ambiti di tutela dell'Area protetta regionale “Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto del Torrente Conca”.
Ci chiediamo come questo sia possibile, e esprimiamo la nostra contrarietà all'opera. Sosterremo, con tutti i mezzi a nostra disposizione, l'azione civica del Gruppo “Paesaggio Conca” e di tutti coloro che in Valconca oggi si battono affinchè questo ennesimo scempio del nostro patrimonio naturale e rurale non si compia.
Cementificazione, sfregio del paesaggio e pericolo di inquinamento alle acque, destinate al consumo umano, del torrente Conca sono solo alcuni dei fattori che dovrebbero essere tenuti in considerazione. E, in ogni caso, non è più tollerabile che le Amministrazioni locali decidano sopra la testa dei cittadini, senza la necessaria condivisione e partecipazione, che sono la base su cui rifondare le politiche del territorio.