mercoledì 5 giugno 2013

Vogliamo il Galli

Tutti dicono "il Galli": "sì, sì, vogliamo il Galli vogliamo il Galli": fatevi un giro in centro, nelle periferie, a marina, in campagna e la gente non chiede vivaddio che un teatro, un teatro bello, nuovo, restaurato e degno di Rimini. E c'è ancora qualche insignificante gretto buzzurro che si oppone e ce prova sui giornali a remare contro. 30 milioni sono bruscolini: l'arte non-ha-prezzo! "Ars gratia artis": ma c'è troppa ignoranza in giro per capire l'importanza che ha per Rimini di dotarsi di un teatro classico. Dov'è il problema signori?? 30 milioni sono entrati con l'IMU e vanno dritti dritti a pagare chi rifarà, signori, "com'era dov'era" il nostro splendido teatro progettato dall'insigne architetto Luigi Poletti che puta caso ne ha fatto uno anche a Fano, per dire la fama dell'uomo. "Gesù o Barabba?", chiedete pure ai riminesi se preferiscono pagare l'IMU ed altre tasse oppure rimanere come dei fessi senza nemmeno uno straccio di teatro da 30 milioni, 60 miliardi di lire + quelli già spesi. Soggiungo in fine: e non è solo il popolo panem et circenses a chiederlo, provate a domandare per esempio alla prima fila dell'assise di Confindustria svoltasi avan'ieri nell'altro gioiello riminese, il Palas. Maggioli-Cagnoni-Focchi-Vitali-Gnassi, gente di mondo ma anche di Cultura. Ed essi diranno all'unisono"il Galli non est disputandum!"
 Distinti Saluti
 Gafféo Strolzi, Rimini- amante della Cultura.