mercoledì 18 dicembre 2013

Sorpresina di Natale

In questi giorni modesti cittadini, assieme a facinorosi e violenti (pochi), di ogni estrazione sociale e culturale, variegati anche per età e professione, hanno manifestato il loro risentimento verso l’attuale classe dirigente. Pronti, alle future elezioni, a togliere l’appoggio all’attuale politica partitica e magari aumentando le file dell’astensionismo e/o del populismo. La pressione mediatica e, soprattutto, i tumulti di piazza dei scorsi giorni hanno affrettato nel Governo annunci e decisioni improcrastinabili. E alla fine la montagna ha partorito il topolino, o la sorpresina (di Natale), per usare un fraseggio caro al neo eletto capo del PD, Renzi. Mi riferisco al decreto che toglierebbe, stando alle parole del Pifferaio e attuale Presidente del Consiglio Letta, il finanziamento pubblico ai partiti. Ma analizziamolo questo decreto. In esso ci sono contenuti che, a essere benevoli, offendono l’intelligenza di chi legge. Tanto per cominciare non viene menzionata la possibilità, dovuta, della restituzione, anche progressiva, dei soldi che i partiti hanno intascato impropriamente in questi due decenni post-referendum, nonostante l’esecrazione della Corte dei Conti. Poi c’è da considerare il lasso di tempo, i prossimi quattro anni, nel quale i partiti continueranno a godere dei rimborsi elettorali, poiché le attuali norme sul finanziamento resteranno valide fino al 2017 . Norme, ripeto, che un Organo Istituzionale ha dichiarato illegittime! Beffa delle beffe, infine, la “sorpresina” natalizia: in aggiunta a quanto hanno ricevuto i partiti come rimborso elettorale e nell’attesa che l’odiosa legge sparisca, ecco la trovata del due per mille, subito vitale e con effetto immediato. E non finisce qui. La disonestà comunicativa sfocia nella palese immoralità quando questi politici consentono un diverso regime fiscale alle donazioni in favore dei partiti rispetto, ad esempio, a quelle in favore di Onlus di utilità sociale. Per i primi è prevista una detrazione del 37%, mentre per le associazioni benefiche solo del 19%! E se questa non è l’ennesima presa in giro, ditemi cos’è! 
Dott.Raffaele Siniscalchi
 quellichelafarmacia.com