sabato 3 maggio 2014

Strana io o strani gli altri

Strana io o strani gli altri? Da dove partire…ecco…da una prima impressione. Oggi ho vissuto una di quelle situazioni in cui non riesci a capire se sei strana tu, o sono strani tutti gli altri. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ci ha onorate della sua presenza per parlare di politiche di genere (io parlerei piuttosto di che genere di politica abbiamo in Italia, ma sono punti di vista…), pari opportunità, violenza sulle donne e affini. Mi sono ritrovata nella sala della giunta comunale assieme ad una nutrita rappresentanza femminile riminese. Perché non ci sono uomini? Da subito la sensazione di essere in una sorta di riserva indiana si impadroniva di me. Insomma, un gineceo. Attendendo la Presidente, che aveva appena appena un’ora e mezzo di ritardo, ho ascoltato i discorsi tra le presenti, ed era tutto un “ma quanto siamo brave, ma quanto siamo belle, come noi donne non c’è nessuno, povere noi che non veniamo apprezzate, povere noi vittime sacrificali, se comandassimo noi sconfiggeremmo la fame nel mondo e la guerra”. Finalmente arriva la Boldrini. Primo giro di valzer con adulazioni varie. “Grazie per essere qui. E’ un onore averla tra noi. Siamo lusingate dalla sua presenza, ecc ecc.” Qualcuno sicuramente oggi soffrirà di secchezza delle fauci dopo cotante lusinghe. E tra me e me consideravo che non ritengo sia una concessione la sua, ma semplicemente il suo dovere. Se rappresenti lo Stato fa parte del tuo lavoro essere in mezzo ai cittadini, cosa c’è di strano? O forse la prossima volta che vedo Giulia Sarti, invece di dirle “Ciao Giulia, come stai?”, la devo accogliere con una riverenza, mostrandole tutta la mia gratitudine? Strana io o strani gli altri? Secondo giro di valzer. Alcune delle presenti intervengono evidenziando quanto la donna sia vittima di una società ancor troppo maschilista e di come vada tutelata, lei, povera indifesa Biancaneve dei nostri tempi. Finché non arriva qualcuno (io) a rompere gli schemi. Questo più o meno quello che ho detto: “Credo fermamente che nel momento stesso in cui si parli di politiche di genere, avvenga già la prima discriminazione. Ho sempre considerato questa modalità una sorta di politica da wwf. E francamente credo che la donna sia tutto, tranne che una specie da proteggere alla stregua dei panda cinesi. Ferma restando la giusta lotta alla violenza che comunque deve avvenire a 360° (la violenza è violenza da chiunque e verso chiunque venga perpetrata), vorrei essere una voce fuori dal coro, dicendo che le pari opportunità non si creano con le quote rosa (non ce ne facciamo nulla di una percentuale fissa di donne nelle istituzioni, se poi nei consigli regionali ci troviamo le affidatarie delle nipoti di Mubarak), ma si creano cambiando la cultura, a partire dalla politica. Finché la politica non darà per prima l’esempio, non possiamo pretendere che cambi il sentimento comune e, mi permetta, Presidente, nell’episodio accaduto all’On. Lupo, sarebbe stato opportuno da parte sua adottare provvedimenti che mostrassero maggiore polso. Così come non si può liquidare con un Decreto Legge dove solo 5 articoli su 12 riguardano la violenza sulle donne, un argomento così articolato che merita senza ombra di dubbio tutto il percorso parlamentare” Stana io o strani gli altri? Da qui, si sono rotti gli argini e francamente è stato bello vedere come le altre signore si siano accodate a questi discorsi, uscendo finalmente dalla retorica banale e scontata della donna vista come povera creatura da difendere dall’uomo nero. E’ stato stimolante percepire come il livello del dibattito si sia innalzato ed incentrato sul cambiamento culturale necessario e sul rispetto. Rispetto verso chiunque a prescindere dal sesso, etnia, religione o cultura. Concetto ben espresso nella nostra Costituzione, ma purtroppo ben poco attuato. Finalmente si sono chieste azioni concrete. Completamento della legge antiviolenza, aumento dei posti negli asili, estensione degli orari scolastici, politiche del lavoro concrete, strutture di sostegno agli anziani. Addirittura la proposta di eliminare la dicitura “politiche di genere” sostituendola con quella di “politiche familiari e sociali”. A quel punto la donna non avrebbe bisogno di essere tutelata. Si sa benissimo difendere da sola Non so cosa aspettassero tutte queste donne per esprimere queste idee. Strana io o strani gli altri? La Presidente Boldrini non ha potuto far altro che condividere tutto quello che è stato detto durante l’incontro. Tante belle, bellissime parole che parlano della dignità umana, di come il sistema economico e sociale possa solo trarre vantaggio dal contributo femminile e del fondamentale ruolo delle istituzioni che devono gestire le risorse da destinare alla parità dei diritti e delle opportunità. Commovente. Ora, cara Presidente Boldrini, mi aspetto che l’acquisto degli f35 venga revocato, che le indennità parlamentari vengano dimezzate così come il numero di deputati e senatori e già avremmo circa 400 milioni di euro da poter investire in tutto quel che si è citato poco sopra. L’elenco delle cose (vere) da fare non sarebbe certo finito qui, ma credo di essermi già dilungata a sufficienza. Inoltre, ora mi dovrete scusare, ma devo fare la sfoglia, che ho gente a cena. Strana io o strani gli altri? 
Raffaella Sensoli
Citizen