lunedì 7 luglio 2014
Dove Andiamo?
Parlo del trionfalismo da notte rosa. Uno sballo giornalistico informativo senza precedenti. In realtà le quattro fotocopie, assieme, piazzano nei bar, un quarto di quanto vendeva il Carlino da solo, quando raccontava tutta la verità o..quasi. Un pompaggio mediatico che vede il Cerchio Gnassi come alimentatore. Il ragazzo non è stupido, si è allenato al ruolo già dalla scuola materna. Lo interpreta nell'unico modo per lui naturale. La Città è un immenso palcoscenico del quale calpesta solo una piccolissima parte, se il resto crolla sono cazzi nostri. L'impostazione iniziale, prevedeva una festa per tutti. Iniziava negli alberghi, continuava negli esercizi commerciali, si allargava a tutti gli aspetti culturali, sportivi, sociali. In realtà qualche comune ha saputo conservare e perfino migliorare l'aspetto iniziale, noi abbiamo..sballato. Una festa di strada che dell'originario scenario ha conservato qualche tulle, nastri, fiocchi e malinconici palloncini. Non mi piace perdere tempo a discutere di una iniziativa che dovrebbe rappresentare solo un piccola parte di una azione promozionale, non l'unica, ormai tanto ripetitiva da danneggiare definitivamente un'immagine già deteriorata dal concetto del divertimentificio. Abbiamo cambiato opinione rispetto a 15 anni fa, quando si decise una rotta diversa rispetto a quella sputtanata della Città dove era permesso di tutto? Abbiamo subito aggressioni multiple da quando passò il concetto che a Rimini si poteva fare quello che volevi. Fiumi di vespini, saccopelisti, treni della notte e.. De Michelis. Lasciamo stare la rivoluzione turistica dei Chicchi appoggiata subito da Cagnoni che con la Fiera ed il Palas volevano sovvertire il turismo balneare con quello permanente. Non esiste il reato di falso in politica altrimenti avrebbero una pena eterna. I debiti però li paghiamo noi. Era diventato tutto normale, dormire nei giardini, a spiaggia, sulle panchine o togliere cartelli ed incendiare cassonetti. Radicamenti culturali che non si risolvono dall'oggi al domani. L'esempio lo abbiamo con i venditori abusivi. A Rimini non basta più la celere, mentre a Riccione che ha fatto, per tempo, dura prevenzione, bastano due vigili. Rinunciare ai giovani perchè fanno casino è profondamente sbagliato. Una cosa sono i giovani altro è l'effetto curva. La Notte Rosa è un derby. Non esiste un luogo deputato, l'area del Marano è quella vocata, la devi attrezzare e proteggere anche dalle ondate di decibel. Il controllo deve avvenire all'ingresso, altrimenti diventa un immenso rave party come tante festicciole della lunga odissea tinta di pink. L'ho fatta lunga, direbbe l'amico Cancelliere. Se imposti una festa sul consumo alcolico non ti puoi sorprendere delle overdosi. Improvvisati imprenditori guadagnano scandalosamente, gli altri stanno a guardare. E' scoppiata una forte polemica tra gli street bar, i banchetti per una notte, rosticcerie che funzionano come ristoranti senza alcun controllo. Possibile che per fare il Sindaco con le migliaia di problemi esistenti uno si debba occupare solo di una Festa, pardon Due?