lunedì 9 maggio 2016

Giovanni e Andrea

Avevo un amico (Giovanni) che quando doveva essere interrogato o fare un compito in classe, si eclissava. Le scuse erano banali: impegni familiari, colpi di tosse, lavori utili o riparare la bicicletta. Perchè ricordo simili stronzate, magari inventate? Per arrivare a definire l'atteggiamento dell'attuale e forse (per poco) prossimo sindaco. Prima però di arrivare alla "questio" centrale occorre soffermare lo sguardo, senza parlare d'interesse, alla situazione (riminese) del Pd. Non hanno avuto fortunatamente problemi di natura lodigiana, anche se a dire il vero tra la montagna di accuse nostrane e quelle "turbative" della città della Bella Gigogin, ce ne corre. Si può tranquillamente affermare che il Pd non esiste più. Gli iscritti sono ridotti a poche decine. Nel presuntuoso ex Comune di Viserba, 15 mila abitanti e dieci scogliere, sono meno di 30, al lordo dei Morolli. Considerando gli obbligati a farlo, siamo alla fine di una epoca, fatta di passione e (finte) feste dell'Unità per sopravvivere. Gli stipendiati, pochi, dicono siano onorati con i fondi della Fondazione che gestisce il capitale immobiliare, in continua svendita. Il fine giustifica il mezzo, l'unico rimasto. Mi hanno anche detto che a libro paga è rimasto un "funzionario" e il segretario. Ci sarebbe anche Melucci da sistemare. Per Magrini la promessa è un posto in giunta o la presidenza del consiglio. Soluzioni che hanno fatto "sbroccare" un ex delegato. A dire il vero in Procura avevano già svolto il loro lavoro. Passate le elezioni forse si comincerà a capire qualcosa di più preciso rispetto alle voci che ci sono, non belle. Giovanni il mio compagno di scuola, si è perso per strada, come Gnassi con le rotonde, i fila dritto all'Aqaurena o le improbabili piste ciclabili a metà. Delle (quasi) venti liste l'unica che ha crisma e persone per rappresentare la Rimini in concordato imprenditoriale e sabbioso, è quella piena di alfaniani e ciellini, nemmeno travestiti come facevano ai tempi di Bersani. E' il loro anno, sono gli Higuain del prossimo 5 giugno. I Gobbi's hanno fatto un buon lavoro, ma (dietro) c'è sempre quell'anima intrisa di opportunismo e furbesca intelligenza del Fabbri in versione Riccardo. La cosa si capisce meglio. Tra questi e gli altri, politicamente, c'è un abisso. Infantilismo, demagogia, presunzione e ..pochezza, contro un sistema strutturato che la paura di fallire ha reso più coeso. Chi ha lavorato per Gnassi e per se, ha compiuto un capolavoro tattico. La mia impressione è che la strategia abbia però il respiro.. corto. Siamo a sentenza. 

PS Luigi Camporesi ha avuto il merito di fare "contabilmente" infuriare Cagnoni. Un incipit interessante