lunedì 3 giugno 2013
!9 Grillini
Il destino di Letta appeso a 19 senatori grillini? Con una manciata di dissidenti M5S, il centrosinistra può avere la maggioranza anche al Senato. Mentre alla Camera grazie al Porcellum esiste ampiamente. Il sindaco di Firenze critica incessantemente l’esecutivo, pungola il premier, non sa cosa fare, l'asino di Buridano è un decisionista. Ma il vero pericolo viene da un’altra parte. È sufficiente che una piccola pattuglia di senatori pentastellati lasci il gruppo e inizi a dialogare con il Pd. Gli equilibri parlamentari sarebbero rivoluzionati d’un colpo. Il centrosinistra si troverebbe la maggioranza sia alla Camera che a Palazzo Madama. L’archiviazione del governo di larghe intese potrebbe essere solo la logica conseguenza dei nuovi rapporti di forza.
Del resto all’interno dei gruppi parlamentari grillini la parola scissione non è più un tabù. I dissidi all’interno del Movimento hanno raggiunto i livelli di guardia. Il fronte dei dubbiosi cresce. La caccia alle spie è diventata attività normale, c'è qualcuno che si è proposto come insegnante agli americani. L'attacco a Rodotà ha forse aumentato le ragioni, le ha fatte diventare più nobili. Lasciamo perdere l'Italia migliore”, il nuovo partito fondato da Antonio Venturino, vicepresidente dell’Assemblea regionale siciliana epurato dal M5S, quì si tratta di roba leggermente più seria, attuabile. Per i senatori a Cinque Stelle più in difficoltà il passo da compiere sarebbe molto breve. Fino al gruppo misto, assieme ai sette parlamentari di Sel, Sinistra, Ecologia e Libertà. Ecco l’interlocutore privilegiato che potrebbe spingere qualche grillino a tentare la nuova avventura, senza pensare che a questo punto le diarie faranno tana libera tutti. A Montecitorio gli esponenti di Sel e M5S hanno presentato una mozione per sospendere il programma dei cacciabombardieri F35, con l'assenso di alcuni deputati Pd. A Palazzo Madama, chissà, il fronte potrebbe saldarsi attorno alla mozione di ineleggibilità di Silvio Berlusconi. Diciannove su cinquantatré. I numeri sono evidenti. Per avere la maggioranza a Palazzo Madama servono 160 senatori. Al momento il Pd ne ha 108. Un totale di 115, contando i sette esponenti di Sel parcheggiati nel gruppo misto. Farebbero ovviamente parte della nuova maggioranza di centrosinistra l'epurato Marino Mastrangeli e i socialisti Enrico Buemi, Riccardo Nencini e Fausto Longo. Mettiamo per stare larghi anche il senatore a vita Emilio Colombo. Siamo a 120. Il dilemma riguarda i 21 senatori di Scelta Civica. Con la nascita di un nuovo governo di centrosinistra, i montiani avrebbero la grande opportunità di tornare al centro della scena politica. Difficile che i centristi possano rifiutare una simile occasione.
I conti tornano. Ai 141 esponenti di centrosinistra basterebbe l’apporto di 19 senatori grillini per ottenere la maggioranza assoluta al Senato. A quel punto cosa succederebbe? Per i pontieri democrat che stanno lavorando al dialogo con il MoVimento, il nuovo asse sarebbe solo un pungolo alle larghe intese? Aggiungiamo la certa condanna del Cavaliere anche da parte di Allegri, si tratta di scommettere solo sugli anni che non farà in galera. Napolitano però per fare saltare la trappola al suo governo, potrebbe dimettersi, Due piccioni con una fava. Costringendo Silvio Berlusconi e i suoi a non tirare troppo la corda, di fatto le nuove maggioranze parallele finirebbero per blindare l’esecutivo Letta. Non sfugge un’altra conseguenza. Liquidate le larghe intese, Il Pd potrebbe dar vita a un esecutivo di centrosinistra con il sostegno dei pentastellati. Il sogno di Bersani che diventa realtà, con sei mesi di ritardo. Con tanti saluti al premier Enrico Letta ed alla moglie del Corriere.