sabato 2 marzo 2013

A Siena

Terminate malamente le elezioni ritorna la paura senese, gli appartamenti dei due unici imputati sono diventati delle macerie, non hanno trovato niente d'importante. Il terrore corre sul filo delle intercettazioni di Mussari. Dicono che per quattro mesi sia stato ascoltato, neanche fosse un Presidente. Ora non ci vuole molto a capire che di solito non parlava con il barista di sotto. Saranno costretti a divulgare quello che non è mai uscito, dobbiamo dare atto che la procura senese si è mossa bene, tanto silenziosamente che nessuno si è accorto di nulla. Sembra la Penati story. La nostra impressione è che il feeling giudiziario con il pidi tenderà ad affievolirsi, lo potremo giudicare dall'evolversi del bubbone Mps, una vatileaks democrat e nel nostro piccolo da Areadria. In Vaticano hanno costretto Ratzinger ad anticipare i termini della sua pensione, da Siena, se scoppia come deve, voleranno derivati in tutto il paese. Il patto di Mussari con il Sindaco Ceccuzzi, telefonate quotidiane per stabilire la linea di condotta, non sono un viatico benevolo per il partito, vedremo chi farà la figura del Fassino. In questo caso è toccato al Giornale, che non è di Berlusconi, aprire le danze, una ritorsione per Woodcock? Per il momento l'inchiesta procede con passi felpati, non si va all'ingrosso, per la paura di sbagliare una mossa e costringere il Pidi ad una manifestazione di massa alternativa a quella del Cavaliere. Il danno d'immagine è stato determinante per l'esito delle elezioni, l'accertamento della verità sarà decisivo per la prossima tornata. Repubblica è diventato un giornale leggibile, on line, aspettiamo il sermone domenicale di Padre Eugenio. Lo abbiamo fatto BarbaNero.