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Da sempre sono convinto che ogni "concorrente" all'amministrazione della cosa pubblica debba presentare alcune caratteristiche imprescindibili.
Essere trasparente, dal punto di vista reddituale e patrimoniale; non "raccontare balle" sul proprio curriculum professionale; presentare una fedina penale intonsa; farsi misurare il proprio Q.I. (non deve essere sotto la media di quello della collettività che si propone di amministrare).
Magari l'ultima condizione può apparire eccessiva, ma invito a riflettere: fare "il politico" e' cosa seria: onesta', capacità e, non ultima, intelligenza a me pare il minimo sindacale.
Non la faccio lunga e, in ogni caso, non conosco il sig. Camporesi ne mi sento tanto importante da poter giudicare un (allora) candidato poi eletto, al quale non ho dato il mio voto.
Poiché altri lo hanno tirato in ballo, mi aggrego al suo caso solo per seguire una traccia che mi pare interessante è che accomuna questo "eletto" alla posizione di molti altri suoi "colleghi".
Titoli accademici usurpati(?) non sono poi tanto importanti, posso essere d'accordo con l'estensore dell'intervento difensivo a favore di Camporesi. Certo che evocare figure come Agnelli, Berlusconi, De Benedetti, Prodi e pur anche Oscar Giannino (non ha conseguito alcuna delle due lauree millantate, ma è pur sempre un valido giornalista economico), lo ritengo eccessivo. Forse era sufficiente ricordare "il trota".
Ripeto, percorso di studi e titoli conseguiti o meno, sicuramente veri o probabilmente falsi, a mio avviso, dicono poco. Molto più importante sapere come arriva a fine mese un "personaggio pubblico". Avere una norma che obbliga a produrre la copia della propria dichiarazione dei redditi solo dopo essere stati eletti (e non prima) appare come arma scarica, per due ordini di motivi.
Il primo, in quanto le mie ideali "caratteristiche del candidato", si dovrebbero conoscere prima di entrare nella cabina elettorale; il secondo perché, da sempre, situazioni che appaiono insostenibili (non occorre essere dei tecnici, basta il buon senso dell'uomo comune) del tipo "come arrivare a fine mese", richiederebbero approfondimenti molto capillari, con piena disponibilità degli "eletti" a farsi mettere "contro luce" fino alla comprensione piena ed esaustiva dei vari bilanci famigliari.
Quest'ultimo approfondimento, oltre alla piena collaborazione dei diretti interessati, necessiterebbe di qualche operatore dell'informazione senza condizionamenti e dotato di spiccato senso della propria professione.
Ringrazio per l'attenzione e, per coerenza con le mie idee di trasparenza, non mi nascondo dietro falso nome, iniziali più o meno attendibili, ne chiedo di restare anonimo.
Cordialmente
Adalberto Gambetti