In pochi giorni abbiamo riscontrato cambi di scene e strategie incredibili. Il dato che balza agli occhi con i preziosi occhiali di Luxottica e la Tripla AAA di Goldam è che ha vinto il MoVimento contro gli schiavi dell'euro. I tecnici imposti, i sacrifici per una parte sola, le tasse, l'imu e lo spread di Draghi funzionante a comando, hanno creato un buco elettorale nel partito che si è più distinto in questa fase. Il rappresentante politico per decenni di operai e lavoratori, ha pagato una penale scritta a chiare lettere nello statuto fondativo per il sostegno vergognoso ed acritico al governo delle banche e degli eurocrati drogati non solo di austerity. La Lista Monti lanciata dal Corriere e dalla Stampa è stata falcidiata, del Bocconiano non parla più nessun giornale se non per riportare il reddito molto vicino al Banana. La crisi dell'euro la volevano fare pagare a noi come a Spagna e Grecia dopo avere lucrato sugli interessi dei bond. Lo scetticismo che gira in tutta l'europa sulla fattibilità dell'Unione è impressionante, senza l'Italia non sarebbe possibile nessun passo avanti, molto più facile quello indietro. Tutta l'area del Mediterraneo sarebbe messa in forse da un'eventuale uscita dell'Italia e sicuramente molti Stati a quel punto ne seguirebbero l'esempio. Tutti discorsi ovvi, è chiaro, ma il problema è che nessuno, né politici né giornalisti, come sempre per quanto riguarda l'Europa, ha affrontato il discorso. Le analisi sui risultati delle elezioni mancano perciò di una riflessione determinante e in definitiva risultano false. Sicuramente molti dei voti che Bersani si aspettava e che sono mancati all'appello, sono andati per quest'unico motivo al movimento di Grillo. L'appoggio incondizionato del Pd a Monti ha convinto i suoi elettori che il partito era schiacciato sull'Europa e che anche se fosse andato al governo, non sarebbe stato libero di prendere nessuna iniziativa. D'altra parte è chiaro che non si può rappresentare il partito dei lavoratori, degli operai, e affiancarsi alla grande finanza che governa l'Europa. Il partito che per oggi si chiama ancora Pd ha una lunga storia alle spalle durante la quale i suoi elettori sono stati sempre fedelissimi, e molti avevano sopportato perfino il terribile governo Monti, con i suoi quarantacinque suicidi di piccoli imprenditori e le centinaia di migliaia di disoccupati messi in cassa integrazione o sul lastrico, ritenendo che si trattasse di stringere i denti in un momento di crisi. L'annullamento del partito di Fini, la scomparsa dei radicali con la fuoriuscita perfino di Pannella e di Bonino, il quasi annullamento del partito di Casini, sono tutti dovuti al loro dichiarato europeismo e all'abbraccio montiano. La situazione della Lega è più complessa perché le cause che hanno provocato il declino sono molteplici, dall'oscuramento della figura di Bossi agli scandali finanziari, ma è indubbio che il vecchio slogan della secessione è diventato con il passare del tempo sempre più logoro perché la presenza dell'Europa ha spinto tutti i cittadini, compresi quelli del nord, a riscoprire l'amore per l'Italia, o perlomeno a preferire lo stato italiano piuttosto che l'annullamento dell'identità e dell'indipendenza nell'immenso buco nero dell'Europa.
P.S.
Nel Trentino fino all'Alto Adige sanno che le Notte Rosa, Street Parade, oltre a Gnassi, portano sfiga?