martedì 30 dicembre 2025

In Affanno

Caro amico, ti schivo. Uno dei giornalisti di Linkiesta, fedeli a Davos e Draghi, si cimenta nella quotidiana critica alla Meloni ed al governo che ha esaudito solo un misero 30%  delle promesse lanciate. Una furbizia che i dem non hanno mai usato nei 20 anni di governo, mescolato con tutti, proprio tutti. La (definita) Ducetta, nonostante il difetto, riesce a mantenere la stessa percentuale di fedeli. Il segreto sarebbe quello di "non disturbare" gli italiani. Per arrivare ad un giudizio tranchant, colpisce anche la sinistra, accusandola di (vera) incapacità. Tentano di rompere i rapporti nel centro destra, colpendo Salvini, accusato di putinismo a grappoli. L'ultimo amore del Pd è un cinque stelle, nato come feroce avversario. Non credo siano in grado di impartire lezioni. Sembra si stia rompendo anche la contrapposizione nella magistratura, con l'arresto di presunti complici di Hamas. Altra crepa nell'opposizione. Non si capisce perchè la finanza che non fa sconti, "promuove" largamente l'opera di questo governo. Ho amici, vecchi naviganti in borsa, che hanno il terrore di un avvicinamento del Landini Group al governo. Ed allora? L'unico aspetto controverso, regalato dalle guerre procurate è l'avvicinamento di una quota consistente (?) della cosiddetta sinistra ai voleri della destra. La furbizia della Meloni consiste nel sapere camminare sull'esile filo che divide le coalizioni mondiali. Il centrodestra "deve" seguire, più o meno convinta, i forti ma inattesi dettami di Trump, la sinistra lo fa mostrando, inutili visioni diverse. Le basi americane rimangono ed avvertono.
massimo lugaresi 

lunedì 29 dicembre 2025

Non c'è pace

Quante diversità nell'approccio a due guerre, ritenute più importanti, tra le decine di focolai accesi, nel silenzio mondiale? Putin è definito dittatore e soprattutto fascista, termine regalato da quelli e sono tanti che non pensano come una corrente dei cosiddetti dem. La guida bellica per noi è sempre stata l'America degli Stati Uniti che ci ha liberato da fascismo e nazismo, solo dopo che nella Campagna in Russia erano stati sterminati entrambi. Questo fino all'arrivo del ciclone Trump. Ha ribaltato tanti tavoli, ammettendo che il suo grande paese non è più in grado di svolgere il compito del regolatore mondiale. La conferma dei Brics, come nuova potenza, in grado almeno di pareggiare quella finora dominante, ha cambiato il panorama nato dopo la seconda guerra mondiale. Si è scatenato un racconto della guerra in Ucraina che "salta" volutamente l'Accordo di Minsk del 2014 e le tragiche conseguenze per i russi del Donbass. La verità ti porta al filoputinismo? I presidenti americani hanno ingaggiato decine di guerre, iniziando con gli indiani padroni di casa e finendo (male) con tentate invasioni, finite in fuga. Lo stesso Donaldone minaccia di assorbire la Groenlandia e Norvegia ed accerchia il Venezuela con la scusa di un commercio, sempre esistito. Sono le prove finali della Terza Guerra? 
PS Un consiglio, non richiesto, a Dagostino: non esiste un consulente più credibile di Calenda?
massimo lugaresi 

domenica 28 dicembre 2025

Lupi in Guerra


Titolo di Repubblica e (naturalmente) Dagospia: Putin ammazza anche le renne di Babbo Natale. Il dittator scortese esagera. Dopo essersi liberato di 3 o 4 tumori che gli avevano regalato, secondo le intelligences occidentali, solo pochi giorni di vita e minacce, ha provocato, volontariamente, una strage di renne, pronte per Babbo Natale. Cacciatore di frodo? No. La ridicola fantasia, avviata verso un'altra sconfitta dei migliori, con preparativi di fuga del comico, comunica che duemila renne sono state aggredite ed uccise dai lupi mandati dalla Russia. La transumanza è dovuta alla mancanza di cacciatori, inviati al fronte con le fionde, così i lupi possono tranquillamente passare il confine. Serissima ragione per allargare il conflitto. Anche i lupi arrivati a Rimini, ululano in cirillico.
massimo lugaresi 

sabato 27 dicembre 2025

Due Pd

E' faticoso trovare spunti da due blog che operano, seguendo strade completamente diverse, allontanandosi dalle pur larghe sponde del Pd. Per semplificare, riassumo i concetti delle due correnti principali. Linkiesta è seriamente operante per quella che chiamo la Corrente Davos. Contiene una serie di personaggi, accettati e mescolati nel cocktail prodiano. Inizialmente, con l'arrivo trionfale di Renzi, la bevanda sembrava  gradita, ma alla prima conta referendaria, sono saltati in aria e in Arabia. Il "gonfiamento" piddino è stato rapido, al pari della sgonfiatura elettorale. Il mastice del potere li ha mantenuti (fintamente) uniti. Non riescono più a riunirsi, per non accentuare e rendere inevitabile la divisione. La segretaria è il primo problema da risolvere. E stata una scelta talmente sbagliata che le poche ragioni che la sottintendevano, stanno miseramente crollando. Le sponde centriste di una corrente, quasi tutte democristiane, seguono i richiami del Quirinale, leggermente diversi da quelli della nostra impareggiabile Ducetta. La confusione aumenta, rimane Salvini, un facile bersaglio da colpire. Nel Pd non hanno mai "pesato" la corrente contraria. Lavoro pericoloso per i risultati e gli effetti numerici che procurerebbe. Già la prolugata permanenza all'opposizione e la certezza di essere solo all'inizio di un'era contraria, sta sconvolgendo il mondo, finora considerato migliore. L'America di Trump è diventata nemica della sinistra europea e l'Unione rischia di scoppiare. Era prevedibile che l'andamento di due guerre, volute o procurate, sconvolgesse gli equilibri mondiali. Macron sta rinsavendo. Lo seguiranno in tanti. 
massimo lugaresi

venerdì 26 dicembre 2025

Vendere e Fuggire?


Non serve l'intelligence di Dagospia per capire il cammino liberatorio di John Elkann. L'inizio, come cita il blog, fu nel febbraio 2019. Sette mesi dopo la scomparsa di Marchionne, il numero 1 di Exor e Stellantis abbandonò la storica e simbolica Palazzina Fiat, l'anno dopo tocca al Lingotto, la fabbrica emblema Fiat. La Repubblica e La Stampa sono giornali, oggi schierati con il Pd, nella versione dispensatrice di miliardi al comico ucraino, rendendo irricevibili le nostre esigenze sociali e sanitarie. Il perdonismo verso Netan è atavico. I giornali vengono catalogati nell'attuale sinistra, da Nazareno. La vendita della Juve, forse chiuderà l'ormai debole rapporto dei resti della forte dinastia, con il nostro paese. A Rimini invece, vengono sottovalutati gli effetti del fallimento della nostra squadra. 
massimo lugaresi

giovedì 25 dicembre 2025

Congelati

Usare gli asset russi, congelati nel 2022 in Belgio, per ulteriori sanzioni alla Russia, era la (grande) strategia della Unione Ursula. E' saltata per la contrarietà del Belgio, nazione ospitante i miliardi e della Meloni, con a fianco Macron. Il Consiglio europeo ha approvato un prestito da 90 miliardi per Kyjiv, senza usare i beni russi. Dopo una lunga trattativa notturna, l’Unione ha scelto il piano B, sostenuto da Italia, Francia e Belgio. I fondi per l’Ucraina arriveranno tramite debito comune, garantito dal bilancio europeo, mentre Cechia, Ungheria e Slovacchia, restano fuori dalle garanzie finanziarie. Il Consiglio europeo ha trovato un (faticosissimo) accordo per continuare a sostenere finanziariamente l’Ucraina, ma ha rinunciato al gesto politico più ambizioso. Dopo una notte di negoziati, durata oltre quindici ore a Bruxelles, i leader dei Ventisette hanno concordato un prestito da 90 miliardi di euro per il biennio 2026 2027, garantito dal bilancio comune e finanziato attraverso il debito europeo. Decine di miliardi in più non si notano nel mucchio, già donato. È una decisione che assicura a Kyjiv una boccata d’ossigeno vitale, evitando il rischio concreto di un collasso finanziario già dalla prossima primavera, ma che segna anche il fallimento (per ora) del piano più simbolico e controverso: usare direttamente i beni statali russi congelati in Europa per sostenere la difesa ucraina. L’Unione europea ha scelto la via più sicura dal punto di vista legale e politico? Domanda a cui i posteri (noi) daranno una risposta. L’accordo prevede che l’Unione raccolga 90 miliardi sui mercati dei capitali, con una cooperazione rafforzata che coinvolge 24 Stati membri, mentre Cechia, Ungheria e Slovacchia resteranno formalmente fuori dalle garanzie finanziarie. Il prestito servirà a coprire gran parte del fabbisogno stimato di Kyjiv per i prossimi due anni. Secondo le stime della Commissione, senza nuovi fondi l’Ucraina rischierebbe di esaurire la liquidità tra aprile e maggio 2026, con conseguenze dirette anche sulla produzione militare, inclusi i droni che sono diventati centrali nella difesa contro gli attacchi russi. Per rimanere sempre all'interno del candido mondo delle Ursule, i leader hanno ribadito che l’Ucraina rimborserà il prestito solo dopo aver ricevuto le riparazioni russe e che l’Unione «si riserva il diritto di utilizzare» i beni immobilizzati per coprire il debito, nel pieno rispetto del diritto europeo e internazionale. Siamo in preda alla satira finanziaria. Buon Natale?
massimo lugaresi

mercoledì 24 dicembre 2025

Dagoreport

Ho scelto la prima pagina di Dagospia, con l'obbligatoria foto della Meloni accanto a Salvini. Il movimentatore dell'ultima burrasca governativa che sembra vera. Difficile conciliare il debito con i vincoli europei e le richieste che arrivano da tutte le parti, in particolare da quelli che hanno governato prima, per venti anni. Il vero problema è rappresentato dall'ulteriore manciata di miliardi, uscita per soddisfare le richieste del comico, sconfitto da Putin. Questa volta sono solo 90. La Meloni, solo per Natale, è chiamata la Marchesina del Colle Oppio. Ho letto invece che in Francia i giornali la considerano la figura emergente nella politica europea. La Schlein invece si aggiudica il premio Landini, per fedeltà e presenza negli scioperi. La burrasca governativa è stata pesante, ma il richiamo delle poltrone sistema tutto. Per Dagoreport sembra che la strategia della Giorgia, tornata nelle vesti della Ducetta, sia impostare la Finanziaria 2026 come fosse la Befana per i votanti. Furbizia mai usata dai precedenti governanti. E' davvero strano per una allenata intelligence che scopre intrighi amorosi e politici, non intercettare la normale strategia dei governi succeduti. 
massimo lugaresi