massimo lugaresi
lunedì 16 giugno 2025
Perchè?
La propaganda democratica, divisa ed abbacchiata, si muove rilevando difetti, errori e soprattutto il moderno fascismo. Mai un ripensamento, con uno sguardo sincero sulla sua situazione. Hanno ancora l'aiuto dei giornaloni che, assieme, non arrivano alle tiratura dell'Unità di una volta. L'altro problema è la presenza ingombrante di Trump. Spesso fa e disfa le cose promesse. Il clima americano è volutamente torrido. I dem stellati non hanno personaggi da contrapporre. Obama è quasi sparito e non trovano nemmeno un ex premier come Bersani. Trump non può abbandonare Israele, mentre una fetta consistente repubblicana vuole isolarsi. Teheran, grande alleato di Russia e Cina, può diventare, a parti invertite, l'Ucraina che fa paura. L'attacco di Netan ha goduto del forte sostegno degli States. Finchè c'è guerra rimane al potere. L'Europa è scomparsa, mentre Trump continua l'opera di disboscamento democratico dai poteri americani. Tocca al presidente della Federal Reserve. Negli Stati Uniti (?) il partito repubblicano si spacca sul possibile coinvolgimento in Medio Oriente. Da una parte, i conservatori isolazionisti, temono che Israele possa trascinare gli Stati Uniti in guerra.
Dall'altra parte ci sono i falchi dell'Iran e i sostenitori di Israele che invocano da anni un attacco israeliano come quello in atto.Trump ha giocato gran parte della sua campagna elettorale, proponendosi come un 'presidente di pace', ma i recenti sviluppi in Ucraina e con Israele, mostrano le difficoltà degli sforzi diplomatici di Donaldone. Aveva promesso di mettere fine, in tempi stretti alle guerre in Ucraina e Gaza, mentre si ritrova la terza guerra, molto più nucleare delle altre.
domenica 15 giugno 2025
Intoccabile
Linkiesta è vicina e sodale a Netan. L'attacco israeliano viene premiato e giustificato subito con una probabile (?) crisi di regime degli ayatollah, mentre l'offensiva ha prodotto (mirabilmente) solo accurate uccisioni dei capi pasdaran. I morti "normali" non sono nel conteggio. Propaganda già usata con successo in Ucraina. Quale sarà la reazione iraniana? Lo vediamo già questa mattina. Cosa userà per pareggiare la potenza israeliana, sostenuta, apertamente, da tutto l'occidente ed anche dal furioso Donaldone? A proposito: è entrato nel novero del moderno fascismo, eletto democraticamente. Povera sinistra in che mani e ditino sei finita! All'Intoccabile Netan è tutto concesso, permesso, perfino giustificato. Il tirare la corda oltre il lecito è un giochino che finora è riuscito. La pulizia etnica è agli sgoccioli, la Striscia è liberata, Cisgiordania quasi, ma i coloni che mantengono in vita il governo bellico, hanno lanciato bandi per l'ampliamento territoriale. Quali sono i mezzi e le vittime non è problema loro. Facebook ha già minacciato (5 volte) il mio account. Ognuno bombarda come può. Iran con la Cina e Israele con la Ursula, si preparano.
massimo lugaresi
sabato 14 giugno 2025
Un Altra Guerra
Populismo sindacale. La Cgil di Landini è un metapartito a immagine e somiglianza del suo leader, questo l'incipit mattutino di Mario Lavia su Linkiesta. Continua la guerra all'interno del Pd contro il sindacalismo fine settimana. Sconfitta bruciante sul più politico dei referendum abrogativi di leggi, totalmente renziane. Nella raccolta dei cocci si leggono pentimenti e rabbia contro Landini, tutor della Schlein. La penna sottile di Linkiesta, sostiene l'Europa nella versione Davos e Netan nella sanguinosa pulizia di Gaza. Nel Pd esiste una corrente simile che combatte l'antagonismo della segretaria. Precipitati all'opposizione, problemi e rimorsi si sono ingigantiti. Il Pd è un partito nato per il potere, spesso non importa con chi. E' il frutto di diverse provenienze, alcune nemiche, altre altissimamente radical chic che non si sposano con i resti del partito dei lavoratori. Il precario matrimonio per interessi elettorali con i grillini è stata l'operazione più pericolosa. Per mantenerlo vivo sei costretto a cedere sulle candidature, provocando interni dissidi. Netan il pupillo di tanti democratici sta terminando le pulizie etniche più urgenti e si prepara per la prossima. Forse ci siamo per una guerra più nucleare.
massimo lugaresi
venerdì 13 giugno 2025
La Rivincita
Le vignette di Osho dicono tutto sulla situazione di questo Pd, nel ditino della Schlein. La prossima partita elettorale vede e prevede un quattro a uno per i dem. Sufficiente per assorbire la batosta referendaria, con il quesito sulla cittadinanza che sbugiarda anni di propaganda. Quattro a uno alle regionali per dimenticare l’autogol del referendum. La segretaria (ancora) del Partito democratico, tenta di rilanciare il campo largo, puntando a una vittoria simbolica in Toscana, Campania, Puglia e Marche. «E mo’ che famo?», dice Maurizio Landini a Elly Schlein. E lei: «E mo’ riattaccamo cor fascismo». È una vignetta di Osho. Ed è abbastanza così. Aspettando il grande caldo che tutto sopisce, la segretaria del Pd ha il problema di tenere su il partito, magari inventandosi qualcosa per una nuova estate militante, in vista delle regionali, vere elezioni di midterm, che già considerano un’ottima pietanza ricostituente per partire con l’ennesimo tentativo di spallata al governo.
Il piano è noto: vincere in quattro regioni, Toscana, Campania, Puglia e Marche, strappando quest’ultima alla destra. In questa regione, il Partito democratico è estremamente fiducioso nella vittoria di Matteo Ricci, oggi europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, contro il meloniano Francesco Acquaroli, la cui gestione, a quanto pare, non è stata brillantissima.
Quanto al Veneto, si sa, è roba (molta) della destra. Lo scontro si sposta sul terzo mandato, giovevole alternativamente ai due schieramenti. L'ultima parola spetta alla Corte Costituzionale. I grillini gongolano, non pensavano di venire premiati dai loro antichi nemici.
massimo lugaresi
giovedì 12 giugno 2025
In Cauda (poco) Venenum
Aspettavo curiosamente, come Dagospia avrebbe incassato, stravolgendola, la perfetta sconfitta del Pd e Campo Largo. Hanno usato il solito schema per le brutte notizie: nasconderle in fondo al blog. Questa è però brutta, talmente evidente che non basta usare la consumata parodia del cavaliere caduto che dice, tanto dovevo scendere. La reazione dei compagni che convivono, alcuni agiatamente, in quel partito largo, ha confermato la dannosità dell'ennesima scelta di Prodi. Allargare i confini della sinistra, inserendo i grillini è un facile corner per gettare palla e scheda, ma può servire per eleggere qualche raccomandato. Rimane un favore ai veri nemici, destinati a sparire. Cosa succederà al Pd, spostato giustamente vicino al Circo Massimo? I Dagospini condividono all'ultimo posto del blog, un articolo de La Stampa, nemmeno cattivo. Quella del centrosinistra e soprattutto della cigielle fine settimanale, resta una meritata sconfitta e tentare con un "mancava poco" di trasformarla nella mezza vittoria è roba da Schlein. La Ducetta fingendo buonismo, non ha ancora aperto bocca, può delegare anche La Russa.
massimo lugaresi
mercoledì 11 giugno 2025
Sinistra Lezione
massimo lugaresi
martedì 10 giugno 2025
Quotidiana Lezione
Anche oggi Dagospia ha dimenticato il ditino agitato della Schlein. Lo sguardo della vedetta piddina è sempre orientato su Trump che batte, per righe e foto, Putin il perfetto nemico dell'occidente. Poi arriva la Meloni, spesso superata da Salvini. Con questo antico e stantio canovaccio riescono a evitare commenti e le inevitabili ilarità sulla segretaria di Landini che (vuole) officiare per una parte del Pd. Per confezionare un articolo sulla nostra politica e la propaganda che la circonda, devi spiegare il torbido contorno che la anima. La destra si presenta molto più compatta dell'avversario di sinistra, coltivatore diretto di un campo largo con quattro improbabili contadini. L'esito (scontato) dei referendum è stata l'ulteriore conferma dei danni che il duo al comando arrecano alla sinistra. Mentre tutte le notizie pacifiche o belliche che arrivano, dopo avere attraversato le trincee della censura giornalistica sono usate per accusare, denigrare, etichettare i nemici della destra, colpevole dello sfratto democratico. La risposta sono stati cinque referendum che dovevano (5) decisioni dei loro cari governanti. Renzi e Gentiloni hanno espresso la loro feroce contrarietà. La Meloni riesce anche a prenderli per il..voto mascherato. Il litigio tra Trump e l'ex prediletto più miliardario di lui è la manna dal cielo per la sinistra, come se prima avessero governato dei senza tetto, ma democratici. Negli States, le candidature necessitano di dollari che vengono elargiti (quasi) tutti pubblicamente. Noi siamo ancora agli albori della verità. Detto questo, nell'edizione del blog si insiste nell'affermare e sperare che la sfida tra Truymp e Musk diventerà un problema per la nostra Ducetta, arrivata ai baci&abbracci con Donaldone solo attraverso i buoni uffici del "ketaminico" Elon. Sulla molto improbabile segretaria non riuscite a confezionare nemmeno un trafiletto gastronomico? Dopo la sconfitta referendaria, verrà richiamata la Rosy?
massimo lugaresi
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